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Collegamenti Percorso Nevrosi nell'arte
Filosofia - Sigmund Freud: la Psicoanalisi
Italiano - Italo Svevo: La coscienza di Zeno
English - The great influences in Modernist Literature
Latino - Seneca: il "furor"
Storia - Il culto della personalità di Stalin
Storia dell'arte - Vincent Van Gogh: Notte stellatta
Scienze - i terremoti
Fisica - La carica elettrica
Nella nevrastenia la scarica sessuale avviene solamente tramite la masturbazione e
ciò provoca fatica fisica, cefalee e dispepsia.
La nevrosi d’angoscia non presenta scarica sessuale e dunque l’eccitamento sessuale
si accumula fino a generare attacchi d’angoscia.
L’ipocondria è causata dalla paura di castrazione, da cui deriva lo scarico della libido
negli altri organi del corpo. Ciò si manifesta con la preoccupazione costante per la
propria salute. nevrosi di traslazione nevrosi narcisistiche psicosi
Sono psiconevrosi: le e le (o ).
isteria nevrosi fobica nevrosi ossessiva
Alla prima categoria fanno parte l’ , la e la .
Queste sono prettamente legate al complesso Edipico. Alle psicosi fanno invece parte:
melanconia paranoia schizofrenia
la , la e la . L’elemento in comune si trova nel
riversarsi della libido sull’Io.
Come la peste invadeva i vari continenti, così la psicoanalisi di Freud influenzò ogni
campo artistico, letterario, storico e sociale.
Italiano: Italo Svevo
Per quanto riguarda la letteratura italiana, grande ammiratore di Freud fu Italo Svevo
(pseudonimo di Aron Hector Schmitz). Nato nel 1851 a Trieste, intraprese gli studi in
economia e commercio indirizzato dal padre ma sin da giovane iniziò ad interessarsi
Una vita,
alla letteratura. Scrisse il suo primo romanzo, storia di Alfonso Nitti, un
inetto
giovane che diviene la personificazione dell’ , figura incapace a vivere. Le
aspettative di Svevo furono da subito smentite: il romanzo infatti non ricevette grande
considerazione. Ciò suscitò ira e furore nel confronti di Svevo, che per un breve lasso
di tempo smise di scrivere. Sentendo la mancanza della scrittura, tuttavia, stilizza un
Senilità,
nuovo romanzo, che gira intorno a quattro personaggi: Emilio Brentani, la
sorella Amalia, l’amico scultore Stefano Balli e l’amata Angiolina, donna volgare e di
facili costumi. Anche qui il protagonista incarna la figura dell’inetto, vivendo in un
mondo da lui idealizzato e fuggendo dunque dalla cruda realtà. Anche questo romanzo
venne bellamente ignorato dalla critica letteraria. Tuttavia, è in questo periodo che
Svevo stringe amicizia con lo scrittore irlandese James Joyce, il quale rimane
affascinato dal talento dell’amico e lo sprona a non abbandonare la penna. Nasce così
La coscienza di Zeno, romanzo scaturito da uno studio approfondito delle teorie di
Freud. Esso viene immediatamente spedito a Joyce che nel frattempo si era trasferito
in Francia. Egli, ammaliato da tale capolavoro, lo fa leggere a dei critici letterari
francesi, i quali non ci pensano due volte a pubblicarlo in una rivista molto in voga in
quel periodo. Ha inizio così la fama letteraria di Svevo, che verrà riconosciuto in Italia
solo grazie al giovane Montale, il quale recensisce il suo terzo romanzo.
La Coscienza di Zeno (1923), può essere considerato il memoriale di Zeno Cosini, che
inizia a scriverlo sotto pressione del suo psicoanalista, il Dottor S., a scopo terapeutico.
Lo scritto viene pubblicato dal dottore stesso, per vendicarsi del paziente, che
improvvisamente decide di abbandonare la terapia, in quanto considerata da lui
autodiegetico,
un’inutile perdita di tempo. Il romanzo appartiene dunque al genere in
quanto è il narratore ad essere protagonista della storia da lui stesso raccontata. La
struttura del romanzo non segue un andamento cronologico, ma è ambientato in un
tempo soggettivo in cui elementi del passato si mischiano col presente. Si potrebbe
flusso di coscienza
pensare che la principale caratteristica del romanzo sia il (*), ma si
cadrebbe in errore, in quanto il flusso di coscienza prevede un continuo alternarsi di
pensieri non legati tra loro, mentre qui vi è un nesso logico in ogni capitolo del
romanzo.
English: The great influences in Modernist Literature
(*) The stream of consciousness is a sort of philosophy, which is originated by the
theory of William James. According to him consciousness is nothing joined, it flows;
and a stream or a river are the metaphor by which it is usually presented. The interior
monologue is the technique for presenting it. This technique is developed by the
theory of Sigmund Freud. According to him, man’s inner soul is divided into three
system: conscious, unconscious and subconscious; or better Id, Ego and Superego.
This theory changes the relationships between man to man; man and society; mother,
father and son. According to Freud this happens because man is led by a neurosis.
These neurosis were also caused by the tragedy of the First World War. When war
was declared, crowds gathered in the city of London, cheering and singing; and the
same was happened also in Paris, Vienna, Berlin and St Petersburg. But then they lived
real tragedies, which made man’s inner soul dead.
Some poets started writing about this nightmarish experience and together took the
name of “war poets”. Each of them wanted to explain their own thought about war.
The most important of them were Rupert Brooke and Wilfred Owen: one agreed with
war’s ideology and maintain a strong sense of patriotism; the last saw war only like a
way to die and not like a way to show the love for own motherland.
The other influences could be found in Bergson and Jung’s theories. Bergson
introduced the term “duration”; he said that there are two kind of time: the time of the
mind and the mathematical time of science. For example the time of the science is the
time necessary to boil some water; while the time of the mind is the time that a
person waits for the water to boil and thus this kind of the time is personal and
changes from a person to another.
Jung’s theory follows the example of Freud’s theory, but it differs about the definition
of “libido”. Jung was a Swiss psychologist and he promoted a better understanding of
certain areas of religion, art history, mythology and symbolism though his notion of
the collective unconscious. This kind of unconscious is found in own inner soul and it
autonomously organises experience. It differs from the personal unconscious, because
it is equal to all individuals that belong to the same species.
Thus rather than an artistic style, modernism is a rebellious state of mind which
questioned all scientific, social, moral and artistic conventions.
Latino: il “furor” di Seneca
A tal proposito, tornando un po’ indietro nel tempo, nella Roma dell’età Giulio-Claudia,
già un noto intellettuale aveva riconosciuto agli impulsi un ruolo importante nelle sue
opere: Seneca.
Le sue tragedie, infatti, sono accumunate da un’unica importante caratteristica: il
furor. Impulso irrazionale che comporta l’esternazione di un’eccessiva passione, esso è
considerato colonna portante della follia, se non follia stessa. Sotto il nome di Seneca
è giunto un corpus di ben dieci tragedie. Tuttavia, due di esse sono considerate dalla
critica frutto di uno studioso di Seneca ed effettivamente non si è sicuri circa
l’appartenenza delle altre opere allo stesso autore. Tra le tragedie principali, quelle che
meglio esprimono il pensiero di Seneca sono:
- Edipo, che riprende la tragedia di Sofocle di Edipo Re, uomo che, senza saperlo,
uccise suo padre e sposò sua madre. Nel momento della scoperta fu, prima,
costretto ad abdicare, successivamente si cavò gli occhi;
- Tieste, uomo cui, dopo essersi impossessato del castello e della moglie del
fratello gemello Atreo, è stato ingannato da questi, il quale, per vendetta, gli
offrì al banchetto le carni dei suoi figli e, divertito, osservava la disgustosa
scena, fino al momento in cui svelò il segreto e portò Tieste alla pazzia.
- Medea, che riprende la trama dell’omonima tragedia di Euripide. Medea, strega
innamoratesi di Giasone, che aiutò nella sua ricerca del vello d’oro (pelle dorata
dell’ariete Crisomallo, donato da Ermes – messaggero degli dei, figlio di Apollo e
della Pleiade Maia – a Nefele). Tuttavia Giasone la abbandonò per sposare una
nuova donna, suscitando in Medea un’ossessiva gelosia, che la portò ad
uccidere la moglie e il frutto del loro amore: i figli.
Storia: il culto della personalità di Stalin
In ambito storico quale momento migliore è attinente alla nevrosi se non quello del
totalitarismo? Già durante lo svolgersi della Prima Guerra Mondiale in Russia si
registrava un decadimento del potere di Lenin, a cui succedette Stalin. Quelli del
dittatore comunista per eccellenza, furono anni “buoni” all’apparenza. Egli, attraverso
vari piani quinquennali, risistemò gli andamenti politico, economico e sociale. Secondo
alcuni critici e secondo quanto riportato sui libri di storia, la cosa che accomuna tutti i
totalitari era il loro predicare bene ma razzolare male. In effetti, mentre Stalin era
solito fare dei discorsi in cui si prometteva una vita più adagiata anche per i semplici
contadini, costruiva intorno a sé il culto della personalità di dittatore. Si parla di culto
vero e proprio perché egli, a differenza di quanto accadeva durante il periodo zarista,
andava contro ogni forma di religione. Si iniziò dunque a parlare di purghe e quindi di
gulag (campi di lavoro forzato, in cui veniva mandato ogni nemico del partito).
Nei luoghi più miseri dell’URSS si faceva avanti uno scenario lugubre, tetro, terribile.
La povertà era a livelli esasperati, la bramosia derivata dalla voglia di un pezzo di
pane da mangiare era talmente alta da portare gli stessi uomini a divorarsi tra di loro e
dunque l'uomo diveniva la preda dell'uomo stesso: si trattava di vero e proprio
cannibalismo. Questo periodo passò alla storia come Holodomor, termine che deriva
moryty holodom
dall’espressione ucraina (“infliggere la morte attraverso la fame”).
Tanta sofferenza, che all'uomo moderno giunse solo attraverso qualche testimonianza
ma che effettivamente non trovò un riscontro simile a quello dell'Olocausto ebreo
(anni di terrore ad opera di Hitler, il totalitario più spietato, usando le parole di Hannah
Arendt).
Storia dell'arte: Vincent Van Gogh – Notte Stellata
In ambito artistico, degno di nota è il pittore Olandese Vincent Van Gogh. Animo
tormentato sin da giovane, si distinse per aver dato avvio a quel periodo chiamato
“post impressionismo”. Inizialmente non apprezzate dalla critica del tempo, le sue
opere trovarono successo alla sua morte. Qualche anno prima della dipartita egli ebbe
una lite con il suo carissmo amico Gauguin, in seguito alla quale, preso dal “furor”, si
tagliò un orecchio (mossa alla quale egli stesso dedicò un autoritratto). Venne
successivamente ricoverato in vari ospedali psichiatrici, fino ad essere un paziente del
famoso medico francese Gauchet.
Fu in questo periodo che realizzò un'opera davvero importante, Notte stellata. In
questo dipinto il pittore persegue il distacco dalla pura osservazione del reale: è noto
infatti che la tela sia nata da un ricordo nostalgico dei paesi del Nord. In quest'opera
ogni tridimensionalità viene abolita, come anche quei limiti che separano gli oggetti
tra di loro. Il tutto viene assorbito da un convulso ritmo di pennellate brevi ma allo
stesso tempo corpose, simili a delle onde continue che condensano una sensazione
emotiva, il tutto nella loro scabrosità.
Scienze: i terremoti
Per quanto riguarda l'ambito scientifico e, più in particolare, “scienze della terra”, un
fenomeno abbastanza interessante e attinente all'argomento principale è quello
sismico.
I terremoti sono dovuti ai continui moti convettivi del mantello terrestre. Sono in effetti
causati dall'ammasso di energia che si va a creare tra due falde, scatenando
successivamente delle vibrazioni, che possono essere captate da strumenti quali il
sismografo. Queste vibrazioni prendono determinati nomi a seconda della loro
intensità, o meglio della loro velocità:
- le onde longitudinali: onde di compressione, che si originano dall'ipocentro e si
propagano entro il volume delle rocce per successive compressioni e dilatazioni delle
rocce stesse, causando variazioni di volume. Prendono anche il nome di onde primarie