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10 domande Valditara

“Un esame di Maturità che attesti una crescita complessiva della persona”. È questa la ricetta del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che nel corso di un'intervista rilasciata nel format ‘10 domande’ di Skuola.net, ha anticipato come sarà l’esame di Stato del futuro e più in generale le novità più importanti del comparto scuola.  

Una visione che non viene rispecchiata pienamente soprattutto dall’attuale format di esame orale, che potrebbe essere uno dei principali indiziati al cambiamento. Di sicuro invece c’è la stretta sugli smartphone durante la permanenza a scuola, senza indicazioni particolari sul come farlo. Il messaggio è chiaro: “Scelgano le scuole liberamente purché non si utilizzi a scuola”. 

Indice

  1. Le tracce della prima prova? Scelte mesi fa
  2. Dal prossimo anno smartphone banditi alle superiori
  3. La sperimentazione IA
  4. Educare alle relazioni

Le tracce della prima prova? Scelte mesi fa

Un altro messaggio importante è rivolto all’uso del voto in condotta, che da quest’anno ha un impatto anche sul voto di Maturità. Secondo Valditara “se io sfascio la mia scuola, picchio un compagno o offendo un insegnante è evidente che tengo un comportamento irresponsabile che deve essere sanzionato” al contrario “qualsiasi valutazione che dovesse toccare  scelte personali in campo politico, culturale e religioso sarebbe del tutto illegittima e quindi verrebbe annullata”. 

Anche la Maturità verrebbe annullata se il ministro si lasciasse andare in qualche anticipazione sulle tracce d’esame, per cui bocche cucite se non per ricordare che “le tracce sono state decise alcuni mesi fa su alcune proposte degli ispettori ministeriali: dopodiché sono state dimenticate e quindi francamente se tu mi dovessi chiedere quali sono le tracce ti confesso che non me le ricordo”. 

Dal prossimo anno smartphone banditi alle superiori

Una cosa che invece ricorda bene sono le percentuali degli studi che lo hanno spinto a prendere provvedimenti drastici sugli smartphone: “il cellulare distrae e crea dipendenza, l'istituto superiore di sanità ha dichiarato che ben il 25% dei nostri giovani ha sviluppato una vera e propria dipendenza da cellulare”. 

A questa preoccupazione se ne aggiungono poi altre prettamente didattiche: “Gli studi scientifici testimoniano che l’abuso del cellulare ha un impatto negativo sulle capacità di memorizzazione e concentrazione. Tra l’altro, importanti ricerche dell’OCSE dimostrano che studiare con il cellulare influenza negativamente l’apprendimento in determinate materie. Parliamo, per esempio, della Matematica”. 

E, va ribadito, non stiamo parlando di una “crociata” contro la tecnologia. Anche perché su altri fronti, specie quello dell’Intelligenza Artificiale, il Ministero dell’Istruzione e del Merito si sta già muovendo. 

La sperimentazione IA

Da quest’anno, infatti, è partita una sperimentazione - che ha coinvolto quindici classi sull’intero territorio nazionale - sull’utilizzo dei moderni chatbot come strumento di “personalizzazione della didattica che riteniamo sia un passaggio fondamentale”. 

“Secondo i dirigenti scolastici - spiega il Ministro - l’esperimento sta funzionando molto bene e gli studenti che stanno usando l’intelligenza artificiale a supporto della didattica stanno ottenendo risultati migliori di quelli che non la utilizzano”. Per questo motivo, l’intenzione del Ministro è quella di allargare la platea delle scuole coinvolte per poi arrivare, se i risultati positivi si confermeranno, alla sperimentazione su larga scala.

Giuseppe Valditara ha infatti sottolineato che l'IA è un tema che deve essere affrontato nelle scuole e che la sua sperimentazione è richiamata anche nelle indicazioni nazionali, evidenziando che il divieto degli smartphone non coincide assolutamente con la lotta contro i device digitali.

Il Ministro invita le scuole ad usare maggiormente computer e tablet nella didattica, perché la loro disponibilità è aumentata, visto che  “anche grazie ai fondi PNRR il rapporto device disponibili-studente è crollato in pochi anni da 1 a 6 a 1 a 2”. 

Educare alle relazioni

Il prossimo anno scolastico non sarà solo quello della stretta sullo smartphone anche alle superiori, ma anche di una maggiore e rinnovata attenzione all’educazione alle relazioni: “L'educazione alle relazioni fa parte delle linee guida dell'educazione civica e le scuole sono chiamate a farla”. 

Secondo il monitoraggio avviato dal Ministero “in quasi il 70% dei casi, le scuole ci hanno testimoniato un miglioramento netto dei comportamenti dei giovani coinvolti”.  

Insomma secondo il Ministro “non saremmo al punto zero come si legge su qualche giornale, anzi la stragrande maggioranza delle scuola la sta facendo, stiamo facendo partire con Indire i corsi di formazione per gli insegnanti, valuteremo i risultati raggiunti, diffonderemo le buone pratiche  e verificheremo che tutte le scuole a partire dal prossimo anno scolastico la facciano effettivamente”. Anzi l’esito positivo di questa valutazione “potrebbe rientrare nella valutazione che determina le premialità economiche dei dirigenti scolastici”.  

Insomma gli adulti devono tornare a fare gli adulti, un concetto che ritorna anche rispetto alla futura denominazione dell’Esame di Stato: “tornare a chiamarlo Esame di Maturità - ha spiegato - è un segnale importante. In un’epoca in cui, come sostiene il sociologo britannico Frank Furedi, gli adulti tendono a tornare adolescenti e gli adolescenti faticano a trovare punti di riferimento solidi, è fondamentale ribadire il valore formativo di questa prova”.

Una prova di Maturità che purtroppo non ha superato la squadra del cuore del Ministro Valditara, un cuore nerazzurro che ha visto la finale di Champions League in televisione, spegnendo la tv quando il risultato era ormai definitivamente compromesso.

Data pubblicazione 17 Giugno 2025, Ore 10:50 Data aggiornamento 17 Giugno 2025, Ore 17:45
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