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valditara maturità autriciMolta carne al fuoco nell'intervista che il Ministro Valditara ha rilasciato di recente a 'la Repubblica'. Le aggressioni ai docenti, l'utilizzo degli smartphone, la nuova denominazione scelta per il MIM, quel 'merito' di cui si parla sempre di più.
E poi la sua Maturità da studente e quella che verrà: il numero uno di Viale Trastevere tira le somme e traccia la rotta per il prossimo futuro. Il Ministro dell'Istruzione e del Merito si è soffermato in particolare sull'imminente esame di Stato, una tappa che quest'anno coinvolgerà oltre 500mila studenti.

Come sempre i lavori avranno inizio con la prima prova di italiano, fissata per il prossimo 21 giugno. E c'è grande curiosità intorno alle sette tracce elaborate dal Ministero che metteranno alla prova i maturandi con ben tre diverse tipologie di compito. Negli scorsi mesi non sono mancati pronostici sugli ipotetici autori che i diplomandi affronteranno all'esame e, proprio nella recente intervista, il Ministro Valditara potrebbe aver sganciato un easter egg che in pochi hanno colto.

La Maturità del Ministro Valditara: il poeta Carlo Porta in prima prova, Euripide all'orale

L'intervista apre con l'esame di Maturità del Ministro Valditara che lui stesso ricorda con piacere. Il docente universitario ha parlato della prima prova ai suoi tempi: "La prova di italiano fu su Carlo Porta, poeta dialettale; scrissi della figura di Giovannin Bongee, il garzone di bottega protagonista di una serie di disavventure. Porta mi piaceva, mi piaceva l'umanità varia dei suoi personaggi. Feci una riflessione sulla riscoperta della letteratura dialettale e sull'anima della mia città. L'interrogazione orale - ricordo un testo di Euripide - fu bella ma molto impegnativa. La tensione dei giorni precedenti mi abbandonò, quasi quasi mi divertii".

Fu da quel preciso momento che il Ministro leghista scoprì una passione innata per la didattica, anche perché negli precedenti non era proprio un alunno modello: “Ero stato interrogato in matematica a febbraio e poi non avevo più aperto libro immaginando che non sarebbe uscita matematica agli esami. A due settimane dagli scrutini, la professoressa mi dice: 'Valditara, o ti fai interrogare o non ti ammetto alla maturità'. Dovetti studiare il programma di un quadrimestre in due settimane” ricorda Valditara.

Maturità 2023, poetessa o autrice in prima prova? L'indiscrezione

Con un balzo in avanti nel tempo si arriva all'esame dei giorni nostri: cosa dovrebbero aspettarsi gli studenti dalla Maturità 2023? "Gli scritti sono sempre gli stessi, l'orale non è un'interrogazione disciplinare in senso stretto, ma un colloquio: deve emergere cosa si è assimilato in termini di contenuti e di metodo, la capacità di fare collegamenti fra discipline. Un vero esame di maturità, che non si misura chiedendo le regole imparate a memoria".

Magari dando spazio a quegli autori così cari al Ministro, fondamentali per comprendere le dinamiche che hanno animato l'Italia del passato: ”Quando ero senatore e mi occupavo di scuola, ho contrastato il mito del '900 e l'indebolimento dello studio del passato, delle nostre radici culturali, per cui tutto doveva ruotare intorno allo studio del secolo breve; e lo stesso vale per la letteratura. Manzoni è fondamentale, e non si tocca".

Senza dimenticare che mai una donna è apparsa tra i protagonisti della prima prova. Eppure la nostra letteratura è piena di autrici che hanno dato il loro contributo alla lingua italiana, da Elsa Morante ad Oriana Fallaci: ”Anche Matilde Serao o Alda Merini se è per questo” esordisce il Ministro che aggiunge: ”Con me sfonda una porta aperta. Quando ero capo dipartimento dell'alta formazione superiore e ricerca del Miur, dopo avere trovato i finanziamenti per la nave rompighiaccio italiana, si pose il problema del nome. Suggerii il nome di Laura Bassi, fra le prime donne al mondo ad avere avuto una cattedra universitaria".