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foto di ragazza con ansia

La scena muta: terrore e orrore di ogni maturando. Più i giorni passano e il momento del colloquio orale si avvicina, più la tensione sale. "E se mi dimentico tutto?" "E se il professore mi fa una domanda a cui non so rispondere?" "E se la tesina non piace?": questi pensieri vi stanno accompagnando nei pomeriggi di studio e nelle notti insonni, e non vi danno pace. Ma siccome Skuola.net è sempre al vostro fianco, abbiamo pensato di intervistare la psicoterapeuta Maura Manca, direttore di AdoleScienza.it e presidente dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza, per stilare un decalogo contro il blocco da esame orale, il kit di sopravvivenza contro la scena muta. Ecco dieci punti che vi spiegano passo dopo passo quello che dovete fare se vi trovate in una di queste situazioni.

1. Mi sveglio dopo una notte insonne e sono super agitato, ho paura di non riuscire a proferire parola durante il colloquio orale. Come devo combattere l’ansia?

"È una prova importante, è l’ultima prima della fine di un ciclo durato 5 lunghi anni. Che l’ansia ci sia è normale, anzi se rimane di sottofondo crea quello stato di allerta, chiamato stress buono, che ci aiuta a mantenere la lucidità. Il problema è quando facciamo prendere il sopravvento a questi pensieri, quando l’ansia invade la nostra mente perché rischia di avere l’effetto opposto in quanto la paura di non riuscire blocca. Quindi la soluzione migliore è quella di cambiare l’impostazione mentale. Se arrivate perdenti, magari delusi del voto degli scritti, convinti che non andrà bene, difficilmente andrà tutto al meglio. Lo trasmettete anche ai commissari esterni 2018 e non ha senso precludersi l’esito della prova da soli per la propria negatività. Datevi la possibilità di dare il meglio: a prescindere dal voto dovete uscire soddisfatti di voi stessi. Forza e coraggio, bisogna concentrarsi e mandare via i pensieri negativi, un piccolo sforzo e avete finito!"

2. I compagni che mi precedono affrontano l'esame orale e mi sale il panico perché sento che al posto loro non saprei rispondere alle domande. Come fare?

"Man mano che si avvicina il vostro turno l’adrenalina sale, il corpo e la mente leggono quello stato come una condizione di pericolo e tutto può sembrare più amplificato. Si ha la sensazione di non saper rispondere perché ha preso il sopravvento l’ansia del proprio turno, la concentrazione non è più sui contenuti ma sulla paura della propria prova quindi anche l’attenzione cala. Sentiamo le domande e sale la paura di non saper rispondere, “non lo so”, “non so rispondere”. Calma, un respiro profondo e mandate via pensieri inutili perché vi sovraccaricate inutilmente. Dovete pensare solo al vostro esame e non a quello degli altri, quando sarete seduti la mente si aprirà e sarete in grado di rispondere alle domande, ma solo se non fate prendere il sopravvento alla paura. Focalizzate il vostro obiettivo e non concentratevi sul "so rispondere e non so rispondere" e sul timore di fare di scena muta".

3. Sto per sedermi davanti alla commissione e mi sento improvvisamente debole, mi gira la testa, ho la bocca secca e mi sudano le mani. Cosa devo fare?

"Una volta seduti su quella fatidica sedia è normale avere un picco di adrenalina e in alcuni casi anche di ansia. Prende allo stomaco e alla testa, però sapete già che funziona così, che queste sono le sensazioni che proverete, quindi non abbiate paura di sentirvi male, non createvi un’altra condizione di stress aggiuntivo, respirate forte e non dategli peso perché dopo la prima domanda passerà tutto.
Ricordatevi che durante i cinque anni avete superato tante prove ed interrogazioni, anche senza essere preparati e in condizioni più difficili di questa. Guardate la commissione, sedetevi comodi, non in punta nella sedia (mandereste subito un segnale di ansia e preoccupazione) e domandatevi: ma perché deve andare male? Rispondetevi con un sorriso e trasformate la paura in pensiero positivo".

4. Ho scelto l’argomento della mia tesina perché conosco la tematica ma appena il professore mi chiede di introdurla, ho la mente annebbiata…

"Non aspettate quel momento, preparatevi prima: sapete che la tesina ha un ruolo principale durante l’esame orale, quindi predisponete già mentalmente una possibile introduzione in modo che siate pronti a cambiare, se serve, in base a ciò che vi chiedono. Nell’istante in cui arriva la domanda, l’ansia ha il suo picco: ma voi sapete che può accadere, e quindi non serve agitarsi ulteriormente. Ditevi che è normale, la mente si calma, un bel respiro e la nebbia sparirà. Segnatevi delle parole chiave legate alla tesina che possano essere utili nei momenti di difficoltà. Questo perché se siamo un attimo “in palla”, la parola chiave permette di richiamare dalla memoria tutto ciò che è immagazzinato".

5. Mentre espongo la mia tesina, mi accorgo che non riesco a spiegare i concetti che ho in mente. I prof mi chiedono spiegazioni ma continuo a non riuscire ad esprimermi. Eppure nella mia testa è tutto chiaro. Cosa mi sta succedendo?

"L’ansia e la paura di fallire stanno prendendo il sopravvento. In quel momento è importante ripartire. Mettete un punto al pensiero contorto che state esponendo e ascoltatevi parlare: con lo stato tensivo state presentando senza ascoltare ciò che state dicendo e senza fare caso che non state seguendo il filo logico che vi eravate preparati. Allora fermatevi e riprendete le fila del discorso che sapete e avete ripetuto. I professori non conoscono il vostro argomento, dovete essere molto lineari e semplici nell’esposizione senza dare nulla per scontato. Non pensate “tanto loro lo sanno” perché rischiate di far arrivare un discorso poco chiaro.
Ricordatevi che non devono esserci troppe perplessità, "e……", "mmmm……". Non vanno bene neanche giustificazioni del tipo "non mi era mai capitato", "non ci riesco". Abbiate ben chiaro in mente che non si molla mai e la partita si gioca fino alla fine. Scandite le parole, senza andare troppo di corsa e di fretta, perché altrimenti farete capire che siete ansiosi e rischiate di infastidire i membri della commissione. Sguardo alto, schiena dritta e non abbassate lo sguardo di fronte ai prof quando parlate. State ripetendo ciò che avete studiato e sfuggire da loro fa capire che avete paura di qualcosa. Non andate neanche troppo lenti: pensate che devono ascoltare tanti ragazzi, che fa caldo, che sono stanchi. Non mangiatevi le unghie o le pellicine delle dita, evitate di giocare in maniera ripetitiva con i capelli, di ripetere troppe volte la stessa frase o parola del tipo "cioè", "quindi" o "allora". Non muovete troppo le gambe: si palesa tutto il vostro nervosismo, che può essere mal interpretato. Mantenete l’umiltà, no all’arroganza, alla strafottenza, alle risposte troppo dirette: indisporre la commissione non serve veramente a niente".

6. Sto parlando della mia tesina ma all’improvviso mi dimentico cosa sto dicendo e perdo il filo. Non riesco ad andare avanti. Perché?

"Bisogna sempre rimanere concentrati durante l’arco di tutta la prova orale, perché se si molla a livello psicologico si rischia un piccolo scarico con la possibilità di farsi prendere dall’emotività. In quei casi, cercare di richiamare alla mente alcune parole chiave che vi siete segnati durante la stesura della tesina, aiuta sempre a riprendere le fila del discorso. Se non vi ricordate proprio niente continuate a parlare, perché man mano che parlate riprenderete il filo del discorso: bisogna avere la reattività pronta ad intervenire quando più serve. Introducete una nuova frase con il “stavamo dicendo” se poi il professore vuole che continuate su un altro aspetto sarà lui a darvi il via per riprendere quello che stavate dicendo precedentemente. Se però in quel momento pensate “è finita” e siete pessimisti, non vi ricorderete più niente: abbiate chiaro che alla memoria basta solo un semplice aggancio. Ricordatevi che se, mentre state esponendo, la testa pensa che non state facendo bene, o al voto che prenderete, vi condizionate e rischiate un blocco, non un vuoto transitorio".

7. Il prof della mia materia preferita mi fa una domanda. Ho sempre studiato con regolarità, ho il massimo dei voti in quella materia eppure ho un vuoto. Come posso superare il momento?

"Probabilmente in questo caso scatta un pochino di ansia da prestazione, appunto perché si è andati sempre bene, non si deve sbagliare proprio all’esame di maturità 2018. Si pensa che il prof si aspetti che voi andiate bene e che sappiate rispondere con certezza. Eliminate questi pensieri dalla testa, pensare solo ed esclusivamente al qui ed ora, al momento che state vivendo, respirate profondamente, fate mente locale, cercate un aggancio su tutto il materiale che avete studiato e iniziate a rispondere. Man mano che si parla viene tutto in mente, ma solo se eliminate dalla testa i pensieri negativi e la paura di andare male e di deludere il prof".

8. Mi fanno una domanda di un argomento che non ho studiato a sufficienza, proprio quello che non avrei mai voluto mi chiedessero. Cosa fare in questi casi?

"Può capitare, però bisogna sempre cercare di rispondere ed evitare assolutamente di fare scena muta. Cercate di evitare il “non so rispondere”, “questo non era in programma”, “non me lo ricordo”: di certo non depone a vostro favore. Allontanate dalla mente i pensieri catastrofici e create un filo logico per tessere un discorso. Provate a mettere in ordine tutto quello che vi ricordate, magari iniziate a rispondere e poi molto agilmente provate a traghettare il discorso verso qualcosa di cui siete più sicuri. La cosa importante è che non dovete cambiare l’atteggiamento, non dovete far capire che siete in palla, ma semplicemente continuare a fare quello che stavate facendo fino ad un secondo prima. Cercate di mostrarvi tranquilli anche se vi state arrampicando sugli specchi. In quel momento non dovete dare spazio né alla rabbia, né all'ansia. Dopo potrete lamentarvi quanto volete, ma in quel momento dovete rispondere".

9. Ho quasi finito l’esame e improvvisamente mi torna in mente la risposta corretta ad una delle domande precedenti, a cui non ho risposto oppure ho risposto solo parzialmente. Cerco di recuperare il discorso oppure ormai è troppo tardi?

"Questo accade molto più spesso di quanto si possa pensare, perché man mano che si va avanti la tensione si scarica e quindi la mente si apre ed è possibile che tornino anche ricordi ci ciò che si era transitoriamente scordato. Quindi, se riuscite a creare un collegamento logico e a riprendere le fila del discorso precedente sì, ha senso tornarci e tentare di strappare qualche punto in più alla commissione. Ma se dovete interrompere un discorso dicendo: “comunque prima mi sono dimenticato di dire...”, non depone benissimo perché sembra che si abbia anche l’ansia di dimostrare. In quel caso pazienza, è andata così, salvo che il prof non faccia delle domande o ci sia qualche argomento che può essere vicino e quindi permette il collegamento".

10. Torno a casa e ripenso al mio orale. Inizio ad avere mille dubbi su come sia andato, sulle risposte che potevo dare e quelle che invece ho dato. Non riesco a scaricare la tensione accumulata e a rilassarmi. Che devo fare?

"Ormai è finita, che ci ripensiate è normale, ma che vi facciate invadere dai pensieri negativi è veramente inutile. Non potete cambiare le cose! Fate solo un piccolo check di quello che avete detto per avere un’idea di come possa essere andato. Emergeranno tanti pensieri e ricordi di ciò che potevate dire, che potevate esporre meglio. Non disperatevi e non datevi la colpa, perché a casa avete sempre ripetuto senza la paura del giudizio e della valutazione, e non eravate in un contesto d’esame dove tensione e ansia inducono anche a dimenticarsi qualcosa. Siate comunque soddisfatti di voi stessi e del percorso che avete fatto: siete arrivati fino alla fine, vi siete impegnati in tutti questi anni, avete finito. Non rovinatevi questa fantastica giornata di chiusura di un percorso che vi ha visto entrare piccoli ed uscire grandi. Dovete essere orgogliosi, ce l’avete fatta, godetevi il risultato dei vostri sforzi e siate pronti a partire per una nuova fantastica sfida".
Data pubblicazione 2 Luglio 2018, Ore 11:45
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