
All’inizio del colloquio, ad ogni candidato verrà proposto un tipo di materiale (un brano di prosa o di poesia, un problema, un’immagine, una citazione), scelto dalla commissione, su cui costruire un discorso interdisciplinare. I maturandi dovranno quindi pensare a pertinenti collegamenti fra le varie materie, legati da uno stesso filo conduttore che è rappresentato dal tema centrale trattato nel documento scelto dalla commissione. I collegamenti dovranno riferirsi ovviamente ai programmi delle varie materie svolti nell’ultimo anno scolastico.
Tra gli autori più importanti del panorama letterario italiano del Novecento che potrebbero essere richiesti in sede di colloquio d’esame attraverso la presentazione di un brano o di qualche verso, Eugenio Montale è sicuramente fra i più gettonati. Vediamo allora un esempio di percorso interdisciplinare a partire da uno spunto su Montale.
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Letteratura Italiana
Se la commissione ti propone un documento contenente qualche verso di una poesia già studiata di Montale, puoi iniziare proprio con l’analisi dei versi selezionati. Argomenta la tua esposizione con il commento stilistico e retorico ma anche contenutistico, contestualizzando la poesia e l’opera all’interno delle vicende personali e storiche che ne hanno influenzato la stesura.Solitamente le opere di più probabile uscita sono “Ossi di seppia”, “Le occasioni”, “La bufera e altro” e “Satura”.
Dopo aver analizzato la poesia puoi ricollegarti ad un tema centrale della poetica di Montale, ovvero il male di vivere, descrivendo in cosa consiste e come si manifesta e confrontandolo con il pessimismo di Leopardi o di Saba.
Letteratura Latina
Tra gli autori latini antichi, Seneca può essere uno scrittore filosofo affine a Montale per quel che riguarda la sua concezione della felicità e del dolore, connaturato all’esistenza umana, citando magari opere e brani approfonditi nel corso dell’anno.In alternativa, puoi collegare Montale a Marziale, attraverso il richiamo al titolo “Xenia”, una sezione della raccolta poetica “Satura”: questo titolo riprende infatti quello di una raccolta omonima di epigrammi di Marziale.
Storia
Il male di vivere di Montale si può collegare con il fascismo in quanto Montale ne fu un oppositore e fu tra i firmatari del "Manifesto degli intellettuali antifascisti", redatto da Benedetto Croce nel 1925. Il poeta si iscrisse inoltre al Partito d’Azione e al Comitato di Liberazione Nazionale, un’organizzazione politica antifascista nata con lo scopo di contrastare l’occupazione tedesca e il nazifascismo sul territorio italiano.Lo sfondo storico della sua vita, durante la quale ha assistito all’instaurarsi del regime fascista e allo scoppio della seconda guerra mondiale, ha contribuito enormemente al consolidamento dell’idea di una condizione esistenziale precaria e dolorosa.
Filosofia
Tra i pensatori che si possono collegare a Montale, Arthur Schopenhauer rappresenta un collegamento appropriato per argomentare e confrontare la sua filosofia improntata al pessimismo con il tema del male di vivere in Montale.Un altro intellettuale molto vicino a Montale è proprio Benedetto Croce, promotore del "Manifesto degli intellettuali antifascisti", firmato dal poeta stesso. Partendo dalla medesima condizione di critici letterari, puoi confrontare l’idea del fare poesia e letteratura dei due intellettuali , citando l'Estetica di Croce.
Letteratura Inglese
Nel panorama della Letteratura inglese, Virginia Woolf può essere accostata a Montale per il medesimo dolore esistenziale, in seguito a dolori personali e alla paura per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. L’insostenibilità di questo malessere esistenziale la condurrà al suicidio nel 1941.
Storia dell’arte
Alcune poesie di Montale evocano atmosfere affini a quelle che si possono scorgere nei quadri del pittore novecentesco Giorgio De Chirico. La netta opposizione di Montale alle avanguardie artistiche del Novecento, come il Futurismo di Marinetti, lo rende infatti più vicino all’arte metafisica, contraria alla ricerca spasmodica di rinnovamento.Se nella poesia di Montale il male di vivere è una presenza che suscita riflessione e rassegnazione, nella pittura di De Chirico il dolore esistenziale si manifesta in toni più inquietanti e misteriosi.