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gabriele d'annunzio
Fonte foto: Focus.it

Prima della fine dello scorso millennio Manzoni e Leopardi erano tra i protagonisti ricorrenti del tema di italiano alla Maturità. Poi è arrivata la riforma Berlinguer, relegando dal 1999 in poi gli autori della letteratura italiana alla cosiddetta “analisi del testo” ma soprattutto escludendo dal novero dei papabili tutti i grandi nomi operanti prima del ventesimo secolo.

Fatta eccezione per Dante - che è tornato a bussare sulla spalla dei maturandi anche dopo il Duemila - i vari Leopardi, Manzoni, Carducci, Verga, Pascoli e compagnia cantante sono praticamente caduti nel dimenticatoio, con l’eccezione degli ultimi due, ripescati grazie alla riforma Fedeli del 2017 che ha consentito di ampliare l’orizzonte fino al periodo post-unitario.

Lo abbiamo scoperto noi Skuola.net, passando in rassegna gli autori più snobbati degli ultimi 25 anni in vista dell'esame di Stato 2025.

Tra cui spiccano, su tutte, due assenze importanti: Gabriele D’Annunzio, autore trattato in lungo e in largo in classe, e un premio nobel come Grazia Deledda.

Indice

  1. D'Annunzio e Carducci (fino a oggi) fuori dai giochi  
  2. Le "quote rosa" non pervenute
  3. Gli altri grandi esclusi
  4. Gli autori più gettonati dal MIM

D'Annunzio e Carducci (fino a oggi) fuori dai giochi  

Mentre, infatti, alcuni nomi come quelli di Ungaretti, Montale e Quasimodo sono stati proposti più e più volte, il “vate” di Pescara è uno degli autori più attesi ogni anno dai maturandi, ma anche uno dei più ignorati dal MIM. 

Nonostante il suo ruolo centrale a cavallo tra Ottocento e Novecento, D’Annunzio è rimasto finora - inspiegabilmente, ma fino a un certo punto se si considera la sua storia - fuori dai radar: chissà che quest’anno non possa essere la volta buona, riflettendo anche sul fatto che per la sua vasta - ed eterogenea - attività letteraria il poeta offre diversi spunti trasversali da trattare, che spaziano dalla Storia alla Letteratura Italiana.

Sorprende, non poco, anche l’assenza di Giosuè Carducci. Il Nobel per la Letteratura non è mai stato preso in considerazione per la prima prova: un’assenza, anche questa, inspiegabile considerando il ruolo cardine dello scrittore nella transizione tra Romanticismo e Classicismo.

Le "quote rosa" non pervenute

Un altro Nobel che manca all’appello è sicuramente, come detto, quello ascrivibile a Grazia Deledda, che è la punta di un iceberg che da sempre vede un'autrice donna mancare come proposta in una analisi del testo di una Maturità in sessione ordinaria: l’unica eccezione è stata la sessione suppletiva del 2023, dove, guarda un po’, era in compagnia proprio dell’ignorato d’Annunzio. Che sia un segno del destino?

Restando sulle “quote rosa”, va registrata la costante assenza di Elsa Morante, poetessa e scrittrice, che con la sua narrativa si concentrò su temi sempre, purtroppo, attuali come la solitudine, la guerra e la miseria.

Molto centrati sarebbero pure gli scritti di Dacia Maraini. Scrittrice, autrice di romanzi, saggi e, soprattutto, opere teatrali: Maraini è una intellettuale poliedrica, capace di intrecciare nelle sue opere temi come la denuncia sociale e il femminismo.

Anche il “vuoto” lasciato da Alda Merini solleva non pochi dubbi. Una delle “star” della letteratura italiana, con una vita a dir poco romanzesca da “poetessa maledetta”. In pochi hanno saputo raccontare la follia dell’animo umano come lei: internata in manicomio per un disturbo bipolare, Merini trasformò la sua condizione psichiatrica in arte pura.

Gli altri grandi esclusi

Nelle prime posizioni della classifica degli esclusi non poteva mancare Pier Paolo Pasolini. Opere come “Teorema” avrebbero tutte le carte in regola per stimolare riflessioni su società e linguaggio, eppure, nessuna pagina del poeta emiliano è mai approdata tra i banchi della Maturità.

A questi autori, se ne aggiungono diversi altri che potrebbero di diritto fare capolino nella prima prova. Luigi Capuana, per esempio, è sempre rimasto ai margini dell’esame. Caposaldo del verismo accanto a Verga - e forse oscurato proprio dal più celebre collega - Capuana è autore de “Il marchese di Roccaverdina”, un’opera che analizza la complessità - e tutte le contraddizioni - dell’animo umano, peccato che non abbia mai avuto l’opportunità di essere presentato agli studenti in sede d’esame. 

Non da meno è Federico De Roberto. Il suo capolavoro “I Viceré”, è un affresco del trasformismo politico italiano, nonché un altro punto fermo della letteratura verista.

E cosa dire, invece, de “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati? Parliamo forse di uno dei romanzi più significativi del Novecento italiano. Così come il suo autore: Buzzati seppe raccontare come pochi l’esistenzialismo umano, ma la sua prosa non ha mai trovato spazio nelle tracce di analisi del testo; al massimo è stato utilizzato per le altre tipologie d’esame.

Gli autori più gettonati dal MIM

Un discorso a parte va fatto per due mostri sacri come Manzoni e Leopardi: il primo difficilmente (ma con qualche equilibrismo) potrebbe essere considerato un autore post-unitario e quindi proposto in un esame di Maturità. Il secondo, invece, stando ai termini di legge non potrebbe mai e poi mai essere un autore dell’analisi del testo, pur essendo uno dei più studiati nelle scuole italiane. 

E se da un lato troviamo gli autori mai scelti, dall’altro ci sono da citare anche i veri “favoriti” di Viale Trastevere. Vale a dire tutti quegli autori che, fino ad oggi, hanno dominato la scena. Tra tutti spicca Giuseppe Ungaretti, comparso in prima prova ben 5 volte: 2006, 2011, 2019, 2022 e 2024. 

Seguono Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, entrambi con tre “convocazioni” all’attivo. Perfino il “sommo poeta”, Dante Alighieri, seppur lontano nel tempo ha fatto capolino ai recenti esami, e per ben due volte. Così come Luigi Pirandello che, dopo un’assenza di oltre 20 anni, lo scorso anno è tornato protagonista di una traccia di prima prova.

Chissà che il 2025 non sia l’anno buono per rompere lo schema e - magari - sorprendere davvero gli studenti. Per ora, conviene studiare tutto. Ma con un occhio in più su chi non è mai uscito.

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