Maria_Zanghi
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andrea delogu intervistaConduttrice radiofonica e televisiva, ma anche attrice e scrittrice - è da poco uscito il suo ultimo libro, Contrappasso: ad Andrea Delogu non piace scegliere. “Nella vita non si sceglie - ci dice - nella vita puoi fare benissimo tutte le esperienze che vuoi”. Soprattutto se poi, i lavori diventano dei successi e si diventa dei riferimenti intergenerazionali. Sì, perché le sue trasmissioni sono seguite dai grandi come dai giovani, ma è a loro che si rivolge principalmente quando scrive sui social o pensa a un nuovo format in tv.

fonte foto: via Instagram @andrealarossa

Su Instagram conta più di mezzo milione di follower e ogni giorno li intrattiene con rubriche sul body positive e sull’importanza delle parole nella società di oggi. Nel mezzo c’è tutta una vita fatta anche di impegni professionali che la tengono impegnata tutti i giorni - su Radio 2 con “La versione delle due”, insieme a Silvia Boschero, dalle 14:00 alle 16:00; in tv l’abbiamo di recente vista all’interno della seconda serata di Rai 2, con Tonica, un magazine musicale dedicato soprattutto alla GenZ.

La sua gavetta artistica, però, parte da lontano quando, negli anni 2000, aveva deciso di intraprendere la carriera di cantante con il duo musicale Cinema2. Poi la passione per la musica si è adattata agli eventi e Andrea ha deciso di prendere strade diverse, approdando come conduttrice in radio e in tv. Al suo fianco, un artista che l’ha lanciata e le ha permesso di essere amata dal pubblico: Renzo Arbore. “Quando un maestro così ti vuole bene allora la gente si fida” - ci confessa. A Skuola.net ha deciso di raccontarsi “senza filtri”, proprio come le è consueto fare nella vita, reale e virtuale. Passando, anche, per il ricordo dei suoi anni scolastici e del periodo più importante per gli studenti: la Maturità.

Andrea Delogu a Skuola.net: “Sogno di diventare una produttrice per dare possibilità a chi ha talento”

Una carriera affermata nel mondo dello spettacolo e la stima di amici e colleghi che la reputano la rivelazione di questi ultimi anni televisivi. Negli anni Andrea Delogu ha condotto diversi format televisivi, riscontrando il favore del pubblico e della critica. Ma sente di essere davvero realizzata? Il suo sogno da bambina era quello di riuscire a comunicare: Ho sempre voluto parlare ed essere ascoltata e dare la possibilità alle persone di raccontarsi apertamente”. Donarsi agli altri, ma anche dare la possibilità alla gente di esprimersi e manifestare le proprie passioni: questa è un’altra delle volontà di Andrea che ci spiega che tra i suoi sogni nel cassetto c’è ancora quello di diventare una produttrice. “Cioè essere colei che investe del denaro per dare la possibilità a chi credo abbia talento, ma ancora ci devo arrivare. Nel frattempo sto tentando di dare voce a tutte le mie velleità”.

Giovani e Tv: “Bisogna tradurre il loro linguaggio per riuscire a renderli partecipi”

Magari partendo proprio dai tanti talenti espressi dai più giovani. E’ a loro che pensa anche quando progetta un nuovo programma in tv, così come ha fatto con Tonica. “La televisione non è morta - afferma - i ragazzi non si avvicinano al mezzo televisivo, semplicemente perché non è un mezzo adatto a loro. Ma quando poi si cresce, la televisione diventa parte della famiglia, diventa quotidiana”. Guardano la televisione con i genitori, ma usufruiscono dello spettacolo tramite piattaforme diverse. La soluzione? Secondo la conduttrice romagnola bisognerebbe “trasportare la televisione, anche quella in diretta, su altri device. Non c’è un modo, sono due linguaggi diversi”. Ma è proprio nei suoi programmi che si intravede una commistione tra social e tv: In Tonica ho assorbito molto della generazione Z, di TikTok soprattutto, perché mi diverte come linguaggio, ma ho tradotto il linguaggio di TikTok in Tonica, non l’ho portato dentro perché sarebbe stata una sciocchezza, non si sarebbe capito. Se tu non conosci una lingua la devi tradurre così capisci il concetto. E’ per quello che non bisogna mai mettere una cosa pura in un’altra cosa pura, sennò non si capiscono”.

I social e il body positive: la sua campagna di sensibilizzazione per piacersi anche “senza filtri”

E il linguaggio dei social diventa fondamentale per esprimere concetti base che Andrea reputa fondamentali, come il body positive. Da tempo su Instagram ha deciso di mettere in moto una campagna per sensibilizzare ragazze e ragazzi a guardarsi con occhi diversi, a cui forse non siamo più abituati: senza filtri. Per la conduttrice i social, Instagram in particolare, sono molto utili e possono fare un gran bene se usati nel giusto modo: “Sono meglio di qualsiasi libro che tu possa leggere, perché si parla delle persone. Così come è accaduto a lei un giorno, quando si è imbattuta nel profilo di Ashley Graham, top model curvy americana: “L’ho vista nelle sue foto, bellissima, meravigliosa, con le sue smagliature e felice di far vedere il suo corpo così com’è. E ho detto “Caspita è una delle donne più belle che abbia mai visto”. Non devo essere legata a questi preconcetti anni ‘90”. Io sono dell’’82, quindi ci sono cresciuta purtroppo in quel preconcetti, ed è molto bello che i social – quindi le persone singole – possano far aprire la mente. Io sono proprio una di queste che ha aperto la mente - confessa - e sono felicissima di conoscere tantissime donne che fanno questa battaglia, perché ognuna di loro è utile e salva le vite. Salva le vite sul serio”.

“A 26 anni ho scoperto di essere dislessica: la scuola dovrebbe essere preparata a insegnare in modi diversi”

I social possono, quindi, “salvare” le persone, se usati bene. E Andrea ne è la testimonianza perfetta perché è proprio grazie a un video su YouTube, visto per caso, che ha scoperto di essere dislessica a 26 anni. Poi - ci racconta - “ho fatto tutti i test e ho avuto la certezza di essere dislessica, discalculica, disgrafica e di avere un disturbo dell’attenzione”. Una condizione che la conduttrice ha raccontato anche in un libro, Dove finiscono le parole. Storia semiseria di una dislessica, in cui ha spiegato di vivere una vita normalissima. Chi ha questi disturbi specifici dell’apprendimento “non ha nessun problema in realtà. Le stesse cose le capisce, semplicemente spiegate in modo diverso”. Il tutto potrebbe essere semplificato - sottolinea Andrea - “se avessimo delle scuole preparate a insegnare almeno in due modi diversi”. E’ proprio tra i banchi che ha avuto difficoltà, pur non essendo consapevole della patologia: “Quando ho scoperto di essere dislessica ho capito che non era solo colpa mia se non riuscivo a stare al passo con tutti i miei compagni”.

La vita professionale l’ha poi portata a vivere di comunicazione ed è proprio grazie al suo ruolo se oggi riesce a essere naturale, anche di fronte le telecamere: “Il lavoro da conduttrice mi ha reso tutto molto più facile, mi ha imposto di essere più spontanea possibile, perché non sono in grado di leggere i gobbi quindi vado dritta”.

La scuola? "Un ricordo stupendo. Ora sono tornata a studiare e a breve prenderò la laurea"

Nonostante le difficoltà date dai disturbi specifici dell’apprendimento, ancora taciuti ai tempi della scuola, Andrea ha frequentato il Liceo Scientifico a indirizzo Informatica, uno tra i più complessi nel nostro sistema di istruzione: Era difficilissimo, ho sofferto tanto, ma mi è servito a capire che si può fare. Sono sempre stata promossa. Ho amato la matematica - ci racconta - pur non essendo un genio perché prendevo sempre 5 e mezzo, 6, ma è stata una sfida enorme”. Ma gli anni sui banchi li ricorda come tra i più belli in assoluto: “Sono stati difficili proprio perché la mia dislessia era celata, non si sapeva, non si conosceva, ma pieni della consapevolezza di avere sempre persone accanto che in qualche modo riuscivano anche ad aiutarmi. La scuola è un ricordo stupendo”.

La voglia di imparare e mettersi alla prova continua a far parte di lei, quindi ha deciso di tornare sui libri e di continuare il percorso intrapreso anni addietro nel corso di laurea in Cinematografia e di iscriversi anche a Comunicazione Pubblicitaria: “il prossimo obiettivo è sicuramente prendere una laurea” - rivela.

“La mia Maturità? Il mio primo vero show (seppur con la febbre a 38 per l’ansia)”

Formazione, studio, costanza: tre termini che si ripetono spesso nel percorso artistico di Andrea Delogu e che abbiamo voluto approfondire chiedendole un ricordo che riguarda il suo primo vero esame di vita, quello della Maturità che, però - ci confessa - non è per niente positivo: “E’ stato terribile. Ricordo che appena finita mi si è alzata la febbre a 38 di quanto ero tesa”. L’orale la prova più difficile: “Sono uscita con il minimo indispensabile, però è stato bello perché è stato il mio primo spettacolo. Avevo tutta la commissione davanti e ho messo su un piccolo show e i professori hanno capito che potevo sopravvivere. Potevo andare avanti e all’università anche con il minimo ed è stato molto bello”.
Data pubblicazione 1 Giugno 2022, Ore 9:39
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