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Capitolo   10 Promessi Sposi - Analisi Pag. 1
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Sintesi
Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati all'aspetto storico-geografico, e quindi a fatti e personaggi realmente esistiti, da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo): in questo caso, a prevalere sono i primi, che si riconducono al flashback sulla vita monacale di Gertrude, visto che la figura della monaca di Monza è realmente esistita (riconducibile alla figura di suor Virginia de Leyva), con le vicende romanzesche riservate alla parte finale del capitolo con il confronto tra Lucia e Agnese.

I principali attori del capitolo sono i seguenti:
il principe padre, simbolo dell’ipocrisia religiosa e dell’idolatria del casato, è autore di una sottile violenza psicologica nei confronti della figlia, di cui restringe il campo di scelta quando ella si trova di fronte a una decisione, talvolta minacciandola a eseguire i suoi ordini, come nel caso del colloquio con il vicario;
Gertrude, che nella sua vita passa dal ruolo di vittima dei disegni del padre a quello di complice, di Egidio nell’omicidio della conversa, e nella parte finale del capitolo si mostra indiscreta e impicciona nei confronti di Lucia;
Lucia, che è a dir poco stupita ma allo stesso tempo spaventata dall’atteggiamento di estrema malizia e curiosità, di cui l'innaturalezza ci viene riferita sapientemente dal narratore, assunto nei suoi confronti dalla monaca;
Agnese, che conforta e rassicura la figlia, ricorrendo a un curioso e scanzonato spunto ironico riguardante le persone potenti e i loro puntigli.

Inoltre, i luoghi principali delle vicende sono 2, ovvero la casa di Gertrude, che rispecchia la tristezza e la malinconia della monaca, e il convento di Monza, teatro delle scelleratezze in cui “la sventurata rispose” rendendosi automaticamente complice dell'amante Egidio; infine, i temi del capitolo sono essenzialmente 2:
i pregiudizi del secolo, ritrovabili specialmente nella figura del principe padre e della sua mentalità subdola e ristretta: egli trascura completamente gli interessi e le volontà della figlia perché preoccupato di farle seguire la strada da lui già predisposta (addirittura prima della nascita di Gertrude); queste sue scelte dimostreranno il loro effetto e le loro conseguenze con il passare del tempo e la condizione sempre peggiore in cui la monaca, sulla quale le violenze del padre rimangono e rimarranno per tutto il corso del Romanzo impresse come un marchio, dovrà vivere;
il “guazzabuglio del cuore umano”, in cui rientra il discorso legato alla volontà di Gertrude, incapace di far valere i suoi ideali a causa delle persone da cui è circondata, ma allo stesso tempo incapace di far valere la propria volontà.
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