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Capitolo 34 Promessi Sposi - Riassunto (4) Pag. 1
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Sintesi
Il capitolo si apre con i pensieri e le idee di Renzo su come entrare a Milano: gli è stato infatti riferita la presenza di guardie ad ogni accesso, e allo stesso tempo la necessità di essere munito di una certificazione sanitaria per l’avvenimento del passaggio; tuttavia, Renzo coglie la necessità di farsi furbo e quindi, approfittando di un momento di distrazione delle guardie e offrendo del denaro ad una di esse, riesce a completare l’impresa e a continuare il suo percorso.

Il suo primo pensiero è quello di cercare informazioni riguardo la dimora di don Ferrante; a questo proposito, dopo varie deviazioni, si imbatte in un vecchio, che però lo scambia per un untore e fugge da lui.
A questo punto, in zona san Marco, avverte la voce di una donna, che è rimasta chiusa in casa con i figli a seguito della morte del marito di peste, perché il commissario di giustizia non si è ricordato di venire a prendere anche lei; a tal proposito, Renzo le offre 2 pagnotte acquistate quando era ancora in viaggio per Milano (pensando a quelle che aveva raccattato da terra durante i tumulti di san Martino, esattamente venti mesi prima) e le chiede informazioni sull’ubicazione della dimora di don Ferrante, di cui però la donna non conosce nulla. Quest’ultima, poi, gli chiede di avvisare un commissario o chi per lui della sua situazione.

Nella prosecuzione del cammino, egli incontra anche un parroco che, tenendolo a debita distanza con il suo bastone, riesce a indicargli l’esatto percorso che gli permetterà di raggiungere la casa di don Ferrante.
Dopo un altro tratto, sente un suono di carri che vengono avvicinandosi a lui: su di essi vi sono posti i corpi di coloro che sono morti per la terribile pestilenza, e la scena è a dir poco agghiacciante agli occhi del promesso sposo di Lucia. In seguito, un’altra scena attira la sua attenzione: si tratta di una donna che mette sul carro la propria figlia defunta, Cecilia, vestita da festa, e prega sotto compenso un monatto che le venga data sepoltura in queste condizioni, senza essere denudata, avvisandolo poi di ritornare la sera stessa a riprendere lei e un’altra figlioletta (che sarebbero morte di lì a poco).

E, dopo aver seguito accuratamente le istruzioni del parroco incontrato in precedenza, Renzo giunge finalmente a casa di don Ferrante.
Egli suona il campanello e si affaccia alla finestra una donna, che gli comunica che Lucia si trova presso il lazzaretto perché ammalata di peste e ritorna subito alle sue mansioni, sbrigando la faccenda in modo sgarbato.
Renzo vorrebbe avere qualche altra informazione, e quindi si appresta a bussare nuovamente, ma una vecchia si accorge di lui esitante e inizia a gridare credendolo un untore; così una piccola folla si riunisce e tenta di linciarlo, ma Renzo in qualche modo evita tutto ciò entrando in una carrozza usata dai monatti; questi ultimi, riconoscendolo un untore, non hanno motivo se non di rallegrarsi dato che uno come lui può solo procurare loro soldi e lavoro, e quindi mettono in fuga i cittadini.

Durante il tragitto, essi si mettono a cantare delle canzonette, non smettendo di bestemmiare e disprezzare Dio, il Diavolo e la morte stessa; tuttavia, approfittando della fermata del carro vicino a porta orientale, Renzo si premura di scendere dal carro e proseguire in solitaria il cammino.
Dunque, il capitolo si conclude con Renzo che giunge finalmente al lazzaretto, assistendo a scenari terribili, e rimane immobile di fronte a uno dei portici.
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