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Capitolo 34 Promessi Sposi - Analisi Pag. 1
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Sintesi

Analisi del capitolo 34 dei Promessi Sposi


Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati alla storia (fatti realmente avvenuti, personaggi esistiti storicamente e riferimenti al territorio) da quelli legati alla fantasia dell'autore, che costituiscono il romanzo vero e proprio: i secondi sono in netta prevalenza perché occupano la maggior parte del capitolo e sono riconducibili alla gran parte delle vicende in esso narrate, mentre per i primi ci si può collegare ai riferimenti all’epidemia di peste e alla città di Milano, con l’itinerario compiuto da Renzo.

Invece, i principali personaggi di tale frangente sono:
- Renzo, che fin da subito dà prova di essere accorto e furbo quando si tratta di entrare a Milano sprovvisto di certificato di sanità; in seguito, si dimostra compassionevole e altruista nei confronti della donna che rischia di morire di fame e che si ritrova chiusa in casa perché dimenticata dai commissari (da sottolineare in questo caso anche la restituzione di 2 pagnotte, simbolo di redenzione per Renzo rispetto a quelle che aveva raccolto da terra durante i tumulti di san Martino), e nella parte finale del capitolo è molto fortunato (e quindi assistito in gran parte dalla Provvidenza) per essere sfuggito al linciaggio della folla;
- i monatti, che da una parte sono personaggi fortemente negativi (disprezzano Dio e il Diavolo, non si curano della morte di coloro che hanno contratto la peste e anzi li denigrano, oltre a bestemmiare e atteggiarsi in modo spavaldo per tutto il tempo), ma allo stesso tempo danno un contributo molto importante per la storia con il trasporto di Renzo nella loro carrozza: si nota in maniera molto evidente la presenza del bene anche in coloro che appaiono presi esclusivamente da sentimenti maligni (tema già toccato più volte dal Manzoni);
- la madre di Cecilia, una donna dalla bellezza velata e ridotta in pessime condizioni, ma che non per questo riesce a perdere la sua dignità e la speranza, come dimostra quando pone la figlia defunta sul carro dei monatti.

Inoltre, i luoghi in cui si svolgono le vicende generali sono i seguenti:
- il lazzaretto, che rispecchia le drammatiche condizioni in cui verte la città di Milano in quel periodo, con le scene di vari tipi di appestati, da chi sorride lieto nonostante la gravità della situazione a chi si è lasciato completamente andare alla pazzia;
- le vie di Milano, luogo del cammino di Renzo e scenario di numerosissimi incontri, che rappresentano valori ed emozioni completamente differenti tra loro;

Infine, anche i temi trattati con la narrazione degli avvenimenti nel capitolo sono 2, ovvero:
- la morte, che nel capitolo viene trattata in due modi: da una parte provoca orrore, come nel caso dei carri fatti sfilare per le vie della città e oggetto di disprezzo da parte dei monatti, dall’altra provoca tenerezza e compassione nel caso della madre di Cecilia e della vicenda legata alla figlia;
- il male, sul quale il Manzoni indaga come fatto più volte nei capitoli precedenti, facendo sia emergere la presenza di una parte di bene nonostante la malvagità del soggetto (es. i monatti) sia la costante presenza della Provvidenza, che non abbandona Renzo nemmeno quando tutto appare perduto.
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