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Analisi del capitolo 23 dei Promessi Sposi
Innanzitutto, è bene distinguere i frangenti del capitolo legati alla storia (fatti realmente avvenuti, personaggi realmente esistiti e collegamenti con il territorio e il paesaggio) da quelli legati alla fantasia dell'autore (romanzo): contrariamente al precedente, in questo frangente della storia per i primi ci si può solo ricondurre ai personaggi realmente esistiti, quali il cardinale arcivescovo e l’innominato, mentre i secondi occupano la quasi totalità del capitolo (vicende generali).
Invece, i personaggi principali sono:
l’innominato, che si dimostra inquieto ripensando al suo passato (parte finale del capitolo) ma allo stesso tempo speranzoso per il nuovo inizio prospettatogli da Federigo Borromeo; infine, emerge in lui la vergogna e il pentimento purificatore, simboleggiati dal pianto liberatorio e dall’abbraccio con il cardinale stesso;
il cardinale Borromeo, che si dimostra molto comprensivo nei confronti dell’interlocutore e gli parla con linguaggio caritatevole; infine, in questo capitolo rispecchia la misericordia, con la capacità di penetrare l’animo umano, per comprenderne le sue più profonde e complesse sfaccettature;
don Abbondio, che in questo capitolo è a tutti gli effetti l’antieroe, in quanto a differenza del cardinale arcivescovo si mostra vigliacco e dubbioso nei confronti dell’innominato tentando in tutti i modi di affidare l'incarico del cardinale arcivescovo a qualcun altro, che peraltro si rivolge a lui in maniera tranquilla nella parte finale dello stesso;
il cappellano crocifero, che si dimostra prima di tutto preoccupato di condurre l’innominato dal cardinale, mentre in seguito è del tutto stupito del suo pianto liberatorio, che fa emergere le debolezze più nascoste del terribile signore.
Inoltre, i luoghi in cui si svolgono le vicende sono principalmente 2: le valli e la campagna interessate dal viaggio dei 3 uomini verso il castello dell’innominato, che rappresentano la “sceneggiatura”, il teatro del soliloquio di don Abbondio e possono essere viste dal punto di vista dell’innominato come la via del ritorno a seguito di un’impresa conclusa vittoriosamente, e la canonica del cardinale, interessata dalla pianificazione del ritorno a casa di Lucia e del conforto per l’innominato.
Infine, i temi trattati sono 2:
- il confronto, seppur in maniera indiretta, tra il cardinale Borromeo e don Abbondio, due personaggi che fanno parte dello stesso ambito ma con caratteristiche e modi di fare completamente diversi;
- il pentimento e la conversione, in questo caso riferite all’innominato, che rappresentano il punto di partenza per un nuovo cammino.