Concetti Chiave
- Il romanzo apre con la descrizione del lago di Como e dei paesini circostanti, ambientando la storia nel contesto del 1638.
- Don Abbondio, un curato, incontra due "bravi" lungo la strada che lo intimoriscono, ordinandogli di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia.
- I "bravi" sono descritti come uomini armati, al servizio di potenti signori, con l'ordine di evitare il matrimonio per conto di Don Rodrigo.
- Don Abbondio, spaventato e senza una vera vocazione, è caratterizzato da un atteggiamento sottomesso e incline a obbedire per paura di ritorsioni.
- La serva Perpetua, confidante di Don Abbondio, lo esorta a denunciare l'accaduto all'arcivescovo, ma il curato rifiuta per timore di esporsi troppo.
L'incontro con i bravi
Il romanzo inizia con la descrizione del lago di Como e di alcuni paesini vicini. Lungo la strada di uno di questi, il giorno sette novembre del 1638, Don Abbondio, ormai al termine della sua passeggiata quotidiana, sta tornando verso la sua abitazione leggendo il suo breviario. Ad un bivio il curato vede fermi due uomini che stanno chiaramente aspettando lui.
L'aspetto e l'atteggiamento indica senza ombra di dubbio che si tratta di "bravi": uomini ingaggiati da persone potenti per risolvere certi problemi personali.
I bravi sono caratterizzati da capelli lunghi raccolti in una reticella, dalla quale esce un ciuffo, ed equipaggiati con diverse armi.
A quel tempo furono emanate numerose grida tentando si evitare certe ingiustizie I due vanno incontro a Don Abbondio, che prima valuta possibili vie di fuga, poi cerca di ricordare eventuali torti fatti a persone potenti, infine accelera il passo, non potendo evitare il pericolo cerca di ridurre l'angoscia.
La minaccia di Don Rodrigo
Così Don Abbondio scopre cosa volevano da lui i due uomini: gli dicono che non deve celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia, inoltre per intimorire ulteriormente il curato gli svelano il nome del loro signore: "Don Rodrigo", così non può fare altro che obbedire.
Con questo episodio capiamo subito il carattere intimidito di Don Abbondio, infatti la sua non era stata una vera vocazione, ma aveva solo la necessità di entrare a far parte di un gruppo di persone "protette".
Confessioni e paure di Don Abbondio
Tornando a casa il curato non riesce a nascondere le proprie preoccupazioni alla serva Perpetua, che subito cerca in ogni modo di far sputare il rospo al suo signore.
Dovendosi sfogare Don Abbondio svuota il sacco,dopo aver fatto giurare alla donna di non farne parola con nessuno.
Perpetua però gli suggerisce di denunciare il fatto all'arcivescovo; Don Abbondio però non accetta il suggerimento per paura di uscire troppo allo scoperto.
Fatta sera l'uomo cena e va nella sua stanza, raccomandandosi, un'ultima volta con la serva, di mantenere il segreto
Domande da interrogazione
- Qual è l'incontro che segna l'inizio del romanzo?
- Qual è la minaccia che Don Abbondio riceve dai bravi?
- Come reagisce Don Abbondio alle minacce ricevute?
L'incontro con i bravi segna l'inizio del romanzo, quando Don Abbondio, tornando a casa, si imbatte in due uomini che lo aspettano per intimidirlo.
Don Abbondio viene minacciato di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia, e gli viene rivelato che l'ordine proviene da Don Rodrigo.
Don Abbondio, spaventato, confida le sue paure alla serva Perpetua, ma rifiuta di denunciare l'accaduto all'arcivescovo per timore di esporsi troppo.