Concetti Chiave
- Le "Osservazioni sulla morale cattolica" sono considerate un precedente importante per "I Promessi Sposi", in particolare per la figura di Federigo.
- Il moralista, ritrattista e storico di "I Promessi Sposi" trova un precedente nella "Morale cattolica", mentre il narratore non ha precedenti specifici.
- La figura di Federigo Borromeo rappresenta un legame vivo tra "I Promessi Sposi" e la "Morale cattolica", influenzando il colore e la voce del romanzo.
- Federigo Borromeo è conosciuto attraverso il memorabile ritratto nel capitolo XXII di "I Promessi Sposi" e attraverso le sue azioni nei capitoli successivi.
- La "Morale cattolica" presenta un'alta oratoria, anticipando l'eloquenza di Federigo, con una prosa caratterizzata da armonia e bellezza.
Il Moralista e il Ritrattista
È che il moralista, il ritrattista, il saggista, lo storico degli Sposi promessi ha un precedente nel moralista, ritrattista, saggista e storico della Morale cattolica e, in moda a volte più penetrante, nel Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia, nella "Prefazione" al Carmagnola, nelle "Notizie storiche" riguardanti il Carmagnola e l’Adelchi; e il narratore, al contrario, non ha nessun precedente. Precedente, se mai, sarebbe lo studio, per lui assai fruttuoso, attraverso il Vocabolario milanese-italiano del Cherubini, dei dati e dei modi espressivi e narrativi; cominciato certo assai per tempo, ma che si risolse solo per gradi, lentissimamente, da quell’aprile del ’21 che diè principio alla prima stesura degli Sposi promessi, all’anno ’40 che finiva di licenziare gli ultimi fogli dell’ultima edizione dei Promessi sposi. Più che precedente, dunque, una contemporanea fatica, rimasta in sospeso per giunta, e che il Manzoni continuò di là dal suo mondo dell’arte, come ricerca per se. A noi ha lasciato ciò che è riuscito a finire, ma anche ci ha suggerito che cos’altro voleva e che non gli riuscì; e ce n’è rimasto il segno astratto, lo scatto d’uno sforzo mentale. Intravediamo di là dalla pagina l’insoddisfazione dello scrittore: avesse ragione o torto, è un altro discorso.
La Figura di Federigo Borromeo
Dire che nella Morale cattolica preesiste il mondo morale dei Promessi sposi, in tutta la sua lenta formazione, è così semplicemente chiaro che par quasi ingenuo l’affermarlo. Ma la dipendenza tra l’una e l’altra opera s’avviva e quasi moltiplica solo per mezzo d’un personaggio, del suo linguaggio, della sua voce; e quel personaggio, s’è già detto, è Federigo Borromeo. Bisognerà dunque dire che non già tutti i Promessi sposi si ritrovano nella Morale cattolica, o se ne trova solo il senso, la legge, la morale; ma si ritrova vivo, parlante, Federigo Borromeo e, dei Promessi sposi, tutto ciò che prende colore dalla sua presenza, da lui s’informa. Diremo, per una reciproca identità, che la Morale cattolica pare quasi tutta detta (nient’altro che detta) da Federigo Borromeo. Perché il Borromeo noi lo conosciamo, certo, in quel memorabile ritratto che è nel XXII dei Promessi sposi, ma più lo conosciamo "in azione", per usare l’espressione stessa del Manzoni, nei capitoli seguenti, nei colloqui coll’innominato [cap. XXIII], con don Abbondio [capp. XXV-XXVI], con Lucia [capp. XXIV e XXV], dunque alla sua voce, che ci par di ritrovare prima nella Morale cattolica e questa voce è il suo contrassegno più vero.
L'Oratoria di Federigo
Nella Morale cattolica, dunque, opera tutta d’alta oratoria, pur con le necessarie varietà e differenziazioni, o noi sentiamo in anticipo una parte dell’eloquenza di Federigo, e delle sue ragioni; o, per un inganno del tempo, ci par di sentirne la prosecuzione, mossa allo stesso fine, se pur diversa d’accenti. Se poi guardiamo alla qualità della prosa, troviamo, corrispondente a quel tono anzidetto, come una luce diffusa, una quieta luce, un armonioso accordo di parti, la cui bellezza sta nella perfetta e, direi, contenta compenetrazione dell’una coll’altra, quasi specchio d’una superiore altitudine. Solo talvolta, quella pienezza a lungo trattenuta, tumultua, fa impeto. Ricordiamoci di queste improvvise strette, di queste clausole: le parole stesse ne portano il segno.
Domande da interrogazione
- Qual è il legame tra "Le Osservazioni sulla morale cattolica" e "I Promessi Sposi"?
- In che modo la figura di Federigo Borromeo è centrale nei collegamenti tra le opere?
- Qual è il ruolo del moralista, ritrattista, saggista e storico negli "Sposi promessi"?
- Come si manifesta l'insoddisfazione dello scrittore nel testo?
- Quali sono le caratteristiche dell'oratoria di Federigo Borromeo nella "Morale cattolica"?
"Le Osservazioni sulla morale cattolica" sono considerate un precedente mediato de "I Promessi Sposi", specialmente per la figura di Federigo Borromeo e le parti del romanzo che esorbitano dalla narrazione tradizionale.
Federigo Borromeo è il personaggio attraverso il quale si avviva la dipendenza tra "Le Osservazioni sulla morale cattolica" e "I Promessi Sposi", poiché il suo linguaggio e la sua voce sono elementi chiave che informano il romanzo.
Queste figure hanno un precedente nelle opere precedenti di Manzoni, come "Le Osservazioni sulla morale cattolica", e contribuiscono a formare le grandi pagine del romanzo che esorbitano dalla semplice narrazione.
L'insoddisfazione dello scrittore si intravede attraverso lo sforzo mentale e la ricerca continua di Manzoni, che ha lasciato segni astratti e suggerimenti di ciò che voleva realizzare ma non è riuscito a completare.
L'oratoria di Federigo Borromeo nella "Morale cattolica" è caratterizzata da un'alta eloquenza, una luce diffusa e un armonioso accordo di parti, con occasionali momenti di tumulto e impeto.