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Presentazione

Questo ebook di Geografia per il primo anno della scuola secondaria di secondo grado fa parte di una collana di ebook con licenza Creative Commons BY-SA per la scuola. Non vuole essere un trattato completo sull'argomento ma una sintesi sulla quale l'insegnante può basare la lezione, indicando poi testi e altre fonti per gli approfondimenti. Lo studente può consultarlo come riferimento essenziale da cui partire per approfondire. La licenza Creative Commons,
con la quale viene rilasciato, permette non solo di fruire liberamente l'ebook ma anche di modificarlo e personalizzarlo secondo le esigenze dell'insegnante e della classe. Chiunque può contribuire a migliorare questo ebook, segnalando integrazioni, modifiche e sviste al coordinatore del progetto .
Indice
Presentazione 3
- LA GEOGRAFIA: QUALI STRUMENTI? 8
- Cos'è la geografia8
- Chi è il geografo 8
- L'orientamento 8
- Punti cardinali e venti 9
- Meridiani e paralleli 11
- La latitudine12
- La longitudine 12
- Il tempo 12
- La linea del cambiamento di data 13
- L'ora legale 14
- La cartografia 14
- I planisferi 14
- Le carte geografiche 15
- La carta tematica 16
- La rappresentazione dei dati 17
- L'AMBIENTE NATURALE 18
- Le forze che modellano il territorio: esogene, endogene 18
- IL PROFILO FISICO DELL'EUROPA 20
- Confini 21
- Dati 22
- La composizione del territorio 22
- IL TERRITORIO EUROPEO: OROGRAFIA 23
- I vulcani 23
- I terremoti 27
- I rilievi 31
- I ghiacciai 37
- Le pianure 39
- La collina 41
- TERRITORIO EUROPEO: IDROGRAFIA42
- La forza delle acque 42
- Il ciclo dell'acqua 42
- Il mare e le coste44
- I mari dell'Europa 44
- Costa 45
- Le coste europee 46
- Le isole e le penisole 48
- I fiumi 49
- I laghi55
- IL TERRITORIO ITALIANO 59
- Confini 60
- Punti estremi 60
- Composizione del territorio 60
- Etimologia 61
- TERRITORIO ITALIANO: OROGRAFIA 63
- Le Alpi63
- Gli Appennini 65
- I ghiacciai 67
- Il carsismo 68
- Colline 70
- Pianure 70
- TERRITORIO ITALIANO: IDROGRAFIA 75
- Fiumi 75
- Laghi d'Italia 81
- Mari 85
- Le isole italiane 89
- Geologia 92
- Terremoti 92
- Vulcanismo e geotermia 94
- Rischio idrogeologico 95
- IL CLIMA 95
- Elementi del clima 95
- Fattori del clima 97
- I biomi99
- Le Fasce climatiche 100
- Attività antropica e spostamento delle fasce climatiche 101
- I CLIMI EUROPEI 102
- I biomi europei103
- Meteorologia 105
- CLIMA ITALIANO106
- I biomi italiani 109
- LO STATO EUROPEO 111
- La nascita dell'Europa e degli europei 111
- L'origine del nome "Europa" 111
- La storia dell'Europa 112
- Popolazione europea 113
- Regioni dell'Europa 113
- Le lingue e le religioni europee 115
- L'Unione Europea 116
- LO STATO ITALIANO 124
- Geografia politica 124
- Demografia, emigrazione ed immigrazione 127
- Religione 128
- Lingue 128
- Altre lingue 129
- Ordinamento dello Stato 129
- Criminalità 132
- Design e moda 132
- Settore terziario 133
- Turismo 133
- Trasporti133
- Divario Nord-Sud 134
- Arte 134
- Tradizioni135
- Gastronomia135
- SPAZIO ECONOMICO 136
- I settori economici 136
- Lo sviluppo economico: PIL e ISU 137
- Il concetto di sviluppo umano 137
- Il lavoro138
- Lavoro ed economia: 138
- Il mercato del lavoro 138
- L'attività agricola 139
- Il dibattito sugli OGM 139
- Economia in Europa 139
- Economia in Italia 140
- L'EUROPA E L'AMBIENTE 143
- Le Risorse naturali 143
- Inquinamento 146
- Inquinamento atmosferico 147
- Inquinamento idrico 147
- Altri tipi di inquinamento 147
- L'Italia: risorse e inquinamento 150
Geo 1: Europa e Italia
Per la Scuola Secondaria di Primo Grado
A cura di Elisabetta Leonetti
Coordinamento editoriale: Antonio Bernardo
Ricerca iconografica: Cristina Capone
Cartine tematiche: Studio Aguilar
Copertina Ginger Lab - www.gingerlab.it
Settembre 2013
ISBN 9788896354483
Progetto Educationalab
Mobility IT srl
Questo libro è rilasciato con licenza Creative Commons BY-NC-SA
Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/legalcode
Alcuni testi di questo libro sono in parte tratti da Wikipedia.
Geo 1 Europa e Italia
La fuoriuscita di materiale è detta eruzione e i materiali eruttati sono
lava, cenere, lapilli, gas, scorie varie e vapore acqueo.
Le masse di rocce che formano un vulcano vengono chiamate rocce
ignee, poiché derivano dal raffreddamento di un magma risalito
dall'interno della Terra.
La forma e l'altezza di un vulcano dipendono da vari fattori tra cui l'età
del vulcano, il tipo di attività eruttiva, la tipologia di magma emesso e
le caratteristiche della struttura vulcanica sottostante al rilievo
vulcanico.
Sulla superficie terrestre il 90% dei vulcani sono sottomarini (in gran
parte situati lungo le dorsali medio oceaniche) mentre circa 1500 sono
quelli oggi attivi sulle terre emerse.
In Europa abbiamo molti vulcani attivi, tra cui il principale è l’Etna, che
si trova in Sicilia, in Italia. Anche l’Islanda presenta numerose attività
vulcaniche.
I vulcani possono essere classificati in base al tipo di apparato
vulcanico esterno o al tipo di attività eruttiva.
Vulcani a cono - stratovulcani
Troviamo un vulcano a cono quando le lave sono acide. In questi casi il
magma è molto viscoso e trova difficoltà nel risalire, solidificando
velocemente una volta fuori.
Alle emissioni laviche si alternano emissioni di rocce e detriti, materiale
solido che viene sparato fuori e che, alternandosi con le colate, forma
gli strati dell'edificio.
Eruzioni di questo tipo possono essere molto violente (come quella del
Vesuvio che seppellì Pompei ed Ercolano), poiché il magma tende ad
ostruire il camino vulcanico creando un “tappo”; solo quando le
pressioni interne sono sufficienti a superare l'ostruzione, l'eruzione
riprende (eruzione di tipo vulcaniano), e nei casi estremi ci può essere
un'esplosione che può arrivare a distruggere l'intero vulcano.
Vulcani sottomarini
Un terzo tipo di apparati vulcanici sono i vulcani sottomarini nella
forma di semplici spaccature della crosta oceanica da cui fuoriescono
24
Geo 1 Europa e Italia
magma e gas. Rappresentano i vulcani più diffusi sulla Terra ed hanno
dato vita nel corso della storia geologica della Terra alle dorsali
oceaniche e alle isole o arcipelaghi di origine vulcanica.
In base al tipo di attività eruttiva possiamo distinguere diversi tipi di
vulcani tra i quali:
vulcani ad eruzione di tipo islandese;
vulcani ad eruzione di tipo stromboliano;
vulcani ad eruzione di tipo vulcaniano;
vulcani ad eruzione di tipo vesuviano;
Tipo islandese
Le eruzioni avvengono attraverso lunghe spaccature nel terreno e non
da un cratere circolare. Le colate tendono a formare degli altopiani
basaltici. Al termine di un'eruzione la fessura eruttiva può sparire
perché ricoperta dalla lava fuoriuscita e solidificata, fino a che non
riappare alla successiva eruzione. Gli esempi più caratteristici si trovano
in Islanda, da cui la particolare denominazione del tipo.
Un ottimo esempio di eruzione di vulcano islandese è quella del Laki
del 1783, una delle più famose eruzioni vulcaniche della storia europea.
Tipo stromboliano
Magmi basaltici molto viscosi danno luogo a un'attività duratura
caratterizzata dalla emissione a intervalli regolari di fontane e brandelli
di lava, che raggiungono centinaia di metri d'altezza, e dal lancio di
lapilli e bombe vulcaniche. La ricaduta di questi prodotti crea coni di
scorie dai fianchi abbastanza ripidi. Stromboli, l'isola-vulcano dalla
quale prende il nome questo tipo di attività effusiva, è in attività da due
millenni, tanto da essere nota, sin dai tempi delle prime civiltà, come il
"faro del Mediterraneo".
Tipo vulcaniano
Dal nome dell'isola di Vulcano nell'arcipelago delle Eolie. Sono
eruzioni esplosive nel corso delle quali vengono emesse bombe di lava
e nuvole di gas cariche di ceneri. Le esplosioni possono produrre
fratture, la rottura del cratere e l'apertura di bocche laterali.
25
Geo 1 Europa e Italia
Vulcano, Isole Eolie
Tipo vesuviano
Dal nome del vulcano Vesuvio, è simile al tipo vulcaniano ma con la
differenza che l'esplosione iniziale è tremendamente violenta tanto da
svuotare gran parte della camera magmatica: il magma allora risale
dalle zone profonde ad alte velocità fino ad uscire dal cratere e
dissolversi in minuscole goccioline. Quando questo tipo di eruzione
raggiunge il suo aspetto più violento viene chiamata eruzione pliniana
(in onore di Plinio il Giovane che per primo ne descrisse lo
svolgimento, nel 79 d.C.)
Il Vesuvio visto dal golfo di Napoli
I laghi vulcanici hanno origine da crateri di vulcani sia spenti che
quiescenti o caldere generate comunque dall'attività vulcanica che
vengono parzialmente o completamente riempite dalle acque
meteoriche o sorgive. Ne troviamo alcuni anche in Italia, soprattutto
nel Lazio e Campania (Lago di Bolsena, Lago di Vico, Lago di
Bracciano, Lago Albano, Lago di Nemi, Lago d'Averno). In Basilicata
26
Geo 1 Europa e Italia
ci sono i Laghi di Monticchio, situati alla falda sud occidentale del
monte Vulture, che occupano le bocche crateriche dell'antico vulcano.
La presenza di un lago all'interno del cratere di un vulcano non estinto
ne aumenta notevolmente il rischio vulcanico associato, inteso come
dell’attività
potenziale distruttivo del vulcano. La ripresa vulcanica può
innescare, infatti, colate di fango calde, che scendono ad alta velocità
lungo i fianchi del vulcano con effetti catastrofici.
4.2 I terremoti
I terremoti (dal latino terrae motus, cioè "movimento della terra"),
detti anche sismi o scosse telluriche (dal latino Tellus, dea romana
della Terra), sono vibrazioni o oscillazioni improvvise, rapide e più o
meno potenti, della crosta terrestre, provocate dallo spostamento
improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.
Tale spostamento è generato dalle forze di natura tettonica che agiscono
costantemente all'interno della crosta terrestre provocando la
liberazione di energia in una zona interna della Terra detto ipocentro.
A partire dalla frattura si creano una serie di onde elastiche, dette "onde
sismiche" che si propagano in tutte le direzioni dall'ipocentro, dando
vita al fenomeno osservato in superficie.
Il luogo della superficie terrestre posto sulla verticale dell'ipocentro si
chiama epicentro ed è generalmente quello più interessato dal
fenomeno. Le onde elastiche che si propagano durante un terremoto
sono di diverso tipo e in alcuni casi possono risultare in un movimento
prevalentemente orizzontale o verticale del terreno (scossa ondulatoria
o sussultoria).
La branca della geofisica che studia questi fenomeni è la sismologia.
Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono
concentrati in zone ben precise ossia in prossimità dei confini tra una
placca tettonica e l'altra dove si originano le faglie: queste sono infatti le
aree tettonicamente attive.
Ogni giorno sulla Terra si verificano migliaia di terremoti:
sperimentalmente si osserva che la stragrande maggioranza di terremoti
al mondo, così come di eruzioni vulcaniche, avviene lungo la cosiddetta
cintura di fuoco Pacifica. 27
Geo 1 Europa e Italia
Schema di un terremoto. L'improvviso spostamento di una massa rocciosa, di
solito non superficiale, genera le onde sismiche che raggiungono in breve tempo
la superficie terrestre facendo vibrare gli strati rocciosi e i terreni soprastanti.
Solo pochi terremoti sono percepiti dalla popolazione e la maggior parte
di questi ultimi causa poco o nessun danno. La durata media di una
scossa è molto al di sotto dei 30 secondi; per i terremoti più forti può
però arrivare fino a qualche minuto.
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Geo 1 Europa e Italia
In Europa le aree maggiormente interessate dai fenomeni sismici sono
Grecia e l’Italia dove, negli ultimi decenni, si
la Penisola Anatolica, la
sono verificati i terremoti di intensità maggiore.
Alcuni terremoti si manifestano o sono preceduti da sciami sismici più
o meno lunghi e intensi, caratterizzati da più terremoti ripetuti nel
tempo e circoscritti in una determinata area, altri invece si manifestano
subito e improvvisamente con una o più scosse principali.
Un terremoto, inoltre, può essere accompagnato da forti rumori che
possono ricordare boati, rombi, tuoni, sequenze di spari, eccetera: questi
suoni sono dovuti al passaggio delle onde sismiche all'atmosfera e sono
più intensi in vicinanza dell'epicentro.
Come si misurano i terremoti? Intensità e magnitudo
Per uno stesso terremoto si possono definire sia l'intensità massima
riscontrata in vicinanza dell'epicentro, che le varie intensità osservate
nelle diverse località in cui l'evento sismico è stato avvertito.
La scala Mercalli è una scala che misura l'intensità di un terremoto
tramite gli effetti che esso produce su persone, cose e manufatti.
Con l'attribuzione di un valore sulla scala Richter, si esprime una
misura della cosiddetta magnitudo ovvero una stima dell'energia
sprigionata da un terremoto nel punto della frattura della crosta terrestre
cioè all'ipocentro.
A volte, due terremoti di identica magnitudo possono avere diverse
intensità, se hanno ipocentri posti a differenti profondità, oppure si
verificano in zone con una diversa antropizzazione. L'esempio classico
è quello del terremoto di altissima magnitudo che però avviene in
mezzo al deserto, dove non ci sono costruzioni e che potrà avere
intensità minore (quindi un Grado Mercalli inferiore) rispetto a un altro,
di magnitudo inferiore, che avviene in una zona densamente abitata, e le
costruzioni non sono antisismiche. Non ha alcun senso dunque trovare
equivalenze tra i valori della scala Richter (che misura una grandezza
fisica) con quelli della scala Mercalli (basata sugli effetti prodotti).
Effetti
La seguente tabella descrive gli ipotetici effetti di terremoti di varie
magnitudo vicino al loro epicentro in luoghi abitati. La tabella ricalca lo
stile della scala Mercalli. Gli effetti possono quindi variare in base ad
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Geo 1 Europa e Italia
una gran quantità di fattori, come la distanza dall'epicentro, il tipo di
terreno che può smorzare o amplificare le scosse, e il tipo di
costruzioni, se presenti.
Tabella di gravità del terremoto
Magnitudo Effetti sisma
Richter
0- 1,9 Può essere registrato solo mediante adeguati apparecchi.
Solo coloro che si trovano in posizione supina lo
2- 2,9 avvertono; un pendolo si muove.
La maggior parte della gente lo avverte come un
3- 3,9 passaggio di un camion; vibrazione di un bicchiere.
Viene avvertito da tutti; un pendolo si muove
4- 4,9 notevolmente; bicchieri e piatti tintinnano; piccoli
danni.
Tutti lo sentono; molte fessurazioni sulle mura; crollo
5- 5,9 parziale o totale di poche case; alcuni morti e feriti.
Tutti lo percepiscono; panico; crollo delle case; morti e
6- 6,9 feriti; onde alte.
Panico; pericolo di morte negli edifici; solo alcune
7- 7,9 costruzioni rimangono illese; morti e feriti.
Ovunque pericolo di morte; edifici inagibili; onde alte
8- 8,9 sino a 40 metri.
Totale allagamento dei territori in questione o
spostamento delle terre e numerosissimi morti. Pochi
9- 9,9 sopravvissuti, danni letali a tutta la popolazione, caos,
panico, tra la popolazione dell'intero paese e continente.
Particolari eventi di eccezionale gravità: spaccature
10 o più della Terra e numerosissimi morti, nessun sopravvissuto
e crollo di molte città vicine.
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Geo 1 Europa e Italia
Esiste una mappa sismica dell’Europa aggiornata a intervalli variabili
nel corso delle 24 ore, dove si possono notare e zone di massima
L’indirizzo è il seguente:
frequenza sismica.
http://www.earthquake.it/mappa-europa.php
Il maremoto
Il maremoto (o tsunami) è un anomalo moto ondoso del mare,
originato da un terremoto sottomarino o da altri eventi che comportano
uno spostamento improvviso di una grande massa d'acqua quali, per
esempio, una frana, un'eruzione vulcanica sottomarina o un impatto
meteoritico.
Di solito un maremoto si genera in mare aperto, dove l'onda rimane
poco intensa e poco visibile e concentra la sua forza in prossimità della
costa quando l'onda si solleva e si riversa sull’entroterra (una barca in
mare aperto può anche non accorgersi del passaggio di un'onda di
maremoto).
L'intensità di un maremoto dipende dalla quantità di acqua spostata al