Concetti Chiave
- Angelica rappresenta il simbolo erotico nel romanzo, incarnando vitalità e bellezza carnale che contrastano con il tema della morte ricorrente ne Il Gattopardo.
- La descrizione di Angelica si concentra su dettagli sensoriali e colori vividi, creando un'immagine persistente e seducente per i lettori.
- Il termine "gattopardismo" deriva dal romanzo, indicando un trasformismo politico che mira a mantenere lo status quo attraverso cambiamenti apparenti.
- Il romanzo riflette la delusione post-bellica degli intellettuali, evidenziando il fallimento delle speranze di una società democratica e ugualitaria.
- Tomasi di Lampedusa offre una critica scettica della realtà post-risorgimentale italiana, mettendo in discussione l'autenticità dello Stato unitario.
Indice
Angelica e la bellezza sensuale
La sensuale Angelica è il dichiarato simbolo erotico del romanzo. Il nome ricorda l’eroina del poema di Ludovico Ariosto, Orlando Furioso. Angelica si contrappone con la sua prorompente vitalità alla diffusa presenza della morte, che è uno dei temi ricorrenti ne Il Gattopardo.
Al termine del romanzo ci apparirà anch’essa piegata dal trascorrere del tempo, con le vene varicose, malferma sulle gambe, il collo sciupato dalle rughe.
Ma qui fa la sua comparsa in tutto il suo sfolgorante splendore di “adolescente voluttuosa”. La descrizione dell’entrata di Angelica nel palazzo dei principi Salina di Donnafugata (dove è in corso una festa) è tutta giocata sul tema di una concreta, carnale, soda bellezza: una bellezza il cui impeto è come “un urto”, fatta per i sensi del gusto e del tatto. In attesa di descrivere i succulenti piatti del banchetto offerto ai maggiorenti del paese, l’autore indugia sui sapori della carnagione e della bocca di Angelica, quasi un animale dalla “groppa stupenda”. Dei tratti fisici di Angelica, in realtà, veniamo a sapere abbastanza poco: solo qualche particolare, ma essenziale, la massa di capelli color notte, gli occhi verdi un po’ crudeli, la pelle bianca. Colori netti, dichiarati, e sapori forti, che si imprimono nella memoria dei lettori e nei desideri degli uomini presenti, resi incapaci di notare i difetti.Il simbolismo del gattopardo
Il Gattopardo è un romanzo che esprime la sfiducia nella possibilità di modificare la realtà; l’espressione “gattopardismo”, deriva dal suo titolo, è appunto entrata nel vocabolario come sinonimo di “trasformismo”. Una sua frase celebre è: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
Delusione post-bellica e scetticismo
Il romanzo nasce nel clima di delusione e dispersione dei gruppi intellettuali che succede a un decennio di entusiasmi e di fede nell'impegno culturale. Nel corso della Seconda guerra mondiale e nei primi decenni del dopoguerra l’opposizione al fascismo aveva fatto sperare a molti che fosse possibile costruire finalmente una società veramente democratica e ugualitaria. La ricostruzione economica aveva preso ben presto una strada diversa da quel rinnovamento politico-sociale auspicato dagli intellettuali militanti e da quegli scrittori profondamente coinvolti nelle lotte e nelle vicende contemporanee e nel dibattito sui valori e i modelli di vita. Il dopoguerra deluse gli antifascisti così come il Risorgimento non aveva risposto alle speranze più genuine dei patrioti dell’Ottocento.
Tomasi di Lampedusa, di famiglia nobile, scrittore coltissimo e appartato, interpreta lo scetticismo da un punto di osservazione del tutto particolare, quello della Sicilia e della sua classe sociale, senza nostalgie per un mondo in declino ma anche senza stima per quello emergente, mettendo in dubbio i fondamenti stessi dello Stato unitario, nato più per interessi politici ed economici che per veri impulsi ideali.
Domande da interrogazione
- Qual è il simbolismo di Angelica ne "Il Gattopardo"?
- Cosa rappresenta il termine "gattopardismo"?
- Qual è il contesto storico e culturale in cui nasce "Il Gattopardo"?
- Come interpreta Tomasi di Lampedusa lo scetticismo nel romanzo?
Angelica è il simbolo erotico del romanzo, rappresentando una bellezza carnale e vitale che si contrappone alla presenza della morte, un tema ricorrente nel libro.
"Gattopardismo" è sinonimo di "trasformismo" e deriva dal romanzo, esprimendo la sfiducia nella possibilità di modificare la realtà, come indicato dalla frase celebre: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
Il romanzo nasce in un clima di delusione post-bellica, dove le speranze di una società democratica e ugualitaria sono state disattese, simile alla delusione del Risorgimento per i patrioti dell’Ottocento.
Tomasi di Lampedusa interpreta lo scetticismo dal punto di vista della Sicilia e della sua classe sociale, senza nostalgia per il passato né stima per il presente, mettendo in dubbio i fondamenti dello Stato unitario.