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Concetti Chiave

  • Salimbene da Parma, frate francescano, è noto per la sua erudizione e le sue forti convinzioni sulla Bibbia, considerata una fonte di conoscenza universale e profetica.
  • Dino Compagni, mercante fiorentino, documenta le dinamiche politiche di Firenze, sottolineando il potere delle famiglie nobili e le tensioni tra guelfi e ghibellini.
  • Jean de Joinville, cavaliere e funzionario del re di Francia, enfatizza l'importanza dell'onore e della religione, condividendo esperienze personali e osservazioni sulla società cavalleresca.
  • Caterina da Siena, mistica e patrona d'Italia, ha influenzato il suo tempo con lettere e consigli spirituali, affrontando temi come la fede e l'obbedienza papale.
  • Christine de Pizan, pioniera come scrittrice professionista, ha sfidato i pregiudizi di genere, promuovendo l'istruzione femminile e criticando le ingiustizie sociali ed economiche.

Indice

  1. Salimbene e la Bibbia
  2. Profeti e previsioni
  3. Conflitti tra ordini religiosi
  4. Sacrifici e rinunce
  5. Generosità e vino
  6. Dino Compagni e la politica
  7. Famiglie e potere
  8. Governo del Popolo
  9. Conflitti e fazioni
  10. Jean de Joinville e i cavalieri
  11. Religione e miracoli
  12. Contraddizioni religiose
  13. Caterina da Siena e la fede
  14. Caterina e il papa
  15. Cristina di Pizan e la scrittura
  16. Giovanna D'arco e la missione
  17. Processo a Giovanna D'arco

Salimbene e la Bibbia

Salimbene da Parma, frate francescano vissuto nel 20. Pensa che il mondo sia ordinato e sa a memoria la Bibbia.

Infatti, per gli intellettuali, era necessario saper affrontare una discussione e per farlo dovevano citare dei testi importanti. Per questo quando leggevano, memorizzavano.

Crede che la Bibbia contenga tutto, anche il futuro

Profeti e previsioni

Era popolare Gioacchino da Fiore che prevedeva il futuro interpretando la Bibbia. Salimbene gli credeva, fino a quando nota che la maggior parte delle previsioni non si sono avverate.

Sente che un uomo ha iniziato a profetizzare e queste profezie si avverano.

Va in un monastero per incontrarlo ma gli dicono che è morto. Vuole leggere i suoi libri ma scopre che non sono rimasti. Un suo amico gli racconta che li ha usati per esercitarsi a cancellare i manoscritti: c' era poca pergamena, quindi era un lavoro importante, che gli ha insegnato un vecchio monaco.

Questo rispecchia la mentalità dell' epoca che porterà a bruciare al rogo i libri considerati " non buoni ".

Conflitti tra ordini religiosi

Salimbene è molto colto. E ' molto importante sapere il latino: pure il diavolo lo sa. La cultura porta al rischio di essere presuntuosi.

Di questo vengono spesso accusati i domenicani, con cui i francescani non sono mai andati d'accordo.

Un domenicano, Giovanni da Vicenza, aveva la capacità di farsi ascoltare da tutti, ma con questa qualità si rischia di orgogliosirsi. Lui infatti si credeva un santo.

Il movimento degli apostolici, che è praticamente inutile. (non sapevano il latino)

Salimbene è intellettuale arrogante , ma ha fatto molti sacrifici.

Sacrifici e rinunce

Il padre ha dato di matto quando ha scoperto che suo figlio voleva diventare francescano. Non avere eredi era un problema. Il padre ha provato in tutti i modi di fargli cambiare idea ma

Salimbene resiste.

Le prime volte si vergognava perche' mendicava. Ha pensato anche che forse ha sbagliato, ma dei sogni lo convincono che ha fatto la scelta giusta.

Un altra rinuncia è il cibo: ha mangiato cavoli per tutta la vita.

Generosità e vino

A Salimbene piacciono gli uomini generosi, a prescindere dalla posizione che occupano.

Il tema del vino è importante: alcuni condividono con gli altri, altri tengono il buon vino per se '.

In Francia ci sono 8 custodie dei francescani: 4 bevono vino e 4 bevono birra.

Anche il cibo è importante: un vescovo ha regalato ad un re un luccio.

Salimbene ricorda di una grande cena al palazzo di un re. Un pasto degno di re ma umile.

Salimbene nota che l' uso del " tu " e del " voi " varia in Italia e lui è molto sensibile alla lingua.

Salimbene è molto curioso e scrive tutto cio che lo colpisce.

Dino Compagni e la politica

Dino Compagni, mercante fiorentino vissuto tra il 200 e 300

Dino fa parte di una corporazione di commercio. Ha una sua ditta ed è ricco ma prova a fare politica ma gli va male. Continua ad occuparsi di commercio ma dentro gli rode. Lui non sa il latino quindi deve scrivere in italiano.

Famiglie e potere

Dino decide di scrivere. Le città erano comandate da famiglie diventate ricche. Dino racconta che per esempio ai funerali, i cittadini si sedevano per terra, mentre i cavalieri e i dottori avevano delle panche.

Questo perché i cavalieri contavano molto nella società dato che grazie a loro

si vincono le battaglie, e non grazie ai cittadini (che vengono comunque chiamati in guerra) Nelle città contano i nobili, che governano. Racconta di una battaglia dove i fiorentini hanno sconfitto Arezzo, dove alcuni nuovi cavalieri si sono fatti uccidere piuttosto che far brutta figura

I nobili sono organizzati in famiglie: solo i nobili hanno un cognome. Delle famiglie possono racchiudere anche 60 persone ma non si vogliono tutti bene. Dino racconta di un uomo che ha acconsentito la morte di uno della sua famiglia a patto di non saperne niente.

I torti fatti ad una famiglia vengono ricordati, e spesso una famiglia diventa dei guelfi solo perche i rivali sono ghibellini. A Dino questo non importa: vuole solo far soldi e non fa parte di nessuna famiglia.

Però le famiglie hanno tante case, e se sei un affittuario, stai dalla parte di quella famiglia.

Governo del Popolo

Dino fa parte del governo del Popolo (non nobili, gente normale ). A Firenze viene imposto il governo del Popolo: 6 priori nominati dalle Arti. Durante questa fase, imprenditori come Dino riescono ad andare al governo.

I 6 priori cambiavano ogni due mesi per non dare troppo potere.

Conflitti e fazioni

C'è rischio di guerra con Arezzo: i mercanti non vogliono ma i nobili si, per riavere il loro potere. Alla fine scoppia la guerra. Vincono e i nobili diventano più potenti. Il problema è che i nobili vanno in giro armati e non si può arrestarli. Ad Arezzo hanno provato a far rispettare le leggi ai nobili che però hanno reagito con violenza.

A Firenze hanno un' organizzazione maggiore. Riescono a fare delle leggi contro i nobili. Molte decisioni vengono prese tramite assemblee dove tutti possono parlare.

Nella politica gira tutto intorno ai soldi. Una volta hanno speso tantissimi soldi per far diventare cavalieri i figli di un uomo molto ricco morto. Dino sa che le fazioni al governo puntano ad intascare i soldi ma lui vuole solo la pace tra le parti. Dino è uno dei priori ma i cittadini vogliono le dimissioni dei 6 priori. Le ottengono e Dino con gli altri fa eleggere 3 guelfi bianchi e 3 guelfi neri. Come settima carica mettono una persona che vale poco, per mantenere l' equilibrio. Ma questo governo equilibrato dura poco.

Gli interventi di Dino nelle assemblee riguardano sempre la ragione e la concordia. Ma anche le persone che si commuovono per i suoi discorsi, poco dopo tramano di distruggere tutto.

Dino capisce che tra i Bianchi e i Neri vinceranno i Neri, guidati da nobili abituati ad

usare le armi. La religione in politica non è importante ma è l' ultima arma di chi sta

perdendo. Hanno fatto una processione ma molte persone hanno preferito preparare le armi piuttosto che affidarsi alla fede.

I Bianchi vengono cacciati dalla città e Dino continua a gestire il suo commercio ma non conta nulla nella politica.

Dino vive a lungo e vede tutti i ricchi morire (giustizia di Dio).

Jean de Joinville e i cavalieri

Jean de Joinville, francese, vissuto nel 200

È un cavaliere, un grande signore, ed è il più importante funzionario del re di Francia.

I cavalieri erano figli di cavalieri ed erano educati a dei valori. Tra questi ci sono il coraggio in battaglia e la difesa dell' onore.

Jean ha scritto un libro sul re Luigi IX dopo che è stato proclamato santo.

Nel libro si nota l'importanza della religione nella vita delle persone di quel tempo.

Religione e miracoli

Joinville racconta di miracoli, che sono molto " frequenti ", soprattutto in una società che ci crede.

Nel monastero di Cluny organizzano una disputa tra chierici e rabbini. Un cavaliere

presente si arrabbia con il rabbino perché non crede nella vergine Maria e lo aggredisce. Joinville ne parla a re Luigi ed entrambi sono d'accordo con il cavaliere.

Joinville racconta di quando è stato prigioniero di un emiro che lo ha trattato con cortesia perché è un grande signore. Durante un pranzo un altro prigioniero gli dice che è venerdì e Joinville decide di digiunare tutti i venerdì perché quel giorno stava mangiando carne (non sapeva che giorno fosse e il venerdì non si può mangiare carne)

Contraddizioni religiose

Joinville nota che si usa spesso il nome di Dio per giurare e quello del diavolo per

maledire. In casa sua lo ha vietato e ora i suoi servi hanno perso questa abitudine.

Si nota una contraddizione nella religione: i musulmani credono che ognuno abbia la data di morte già scritta, ma che senso avrebbe servire Dio e invocarlo se non può aiutarci a cambiare gli eventi?

Joinville racconta che durante un attacco dei Turchi, uno dei suoi domestici ha consigliato di combattere ma non l'hanno ascoltato e arrendendosi si sono salvati quasi tutti.

Joinville doveva convivere con un re santo, ed era difficile perché il re spingeva tutto all' estremo e si comportava bene con tutti.

Nelle crociate i vassalli non prestavano più servizio gratis ed era sempre meglio se il signore riesce ad organizzare un esercito con vassalli e parenti perché sono più coesi.

Ma ormai i cavalieri vengono assunti e licenziati e quindi vengono pagati. I soldi nella società contano ma Joinville si dimostra un nobile quando al re mancavano soldi e lui si è offerto di pagare i 10 cavalieri al posto suo.

La società è divisa tra gentiluomini e villani. I villani sono tutti quelli che lavorano.

I cavalieri sono al livello dei nobili perché il loro è un lavoro duro, dove si rischia la vita. Devi tenere alto l'onore. Questo giustifica tutti i privilegi che hanno i cavalieri.

Un valore importante è comportarsi bene in presenza delle donne.

Il re ha moglie e figli ma con l'unico scopo di avere eredi, perché la madre del re odia la moglie, quindi non possono mai stare insieme.

Quando muore la madre del re, il re è sconvolto e piange e anche sua moglie piange ma solo perché gli dispiace per il re e non per la suocera.

Certe volte non viene applicata la cultura cavalleresca e non si sa se seguire il buon senso o difendere l' onore. Durante una crociata un gruppo alleato ne ha superato un altro e sono stati sconfitti tutti perché la marcia è diventata una gara e non hanno seguito lo schema.

Nonostante si sia trovato tante volte in situazioni pericolose, Joinville è vissuto abbastanza a lungo per raccontare la sua storia e quella del re.

Pochissime donne hanno lasciato testimonianze scritte, al contrario degli uomini.

Caterina da Siena e la fede

Caterina da Siena, mistica proclamata patrona d'Italia, vissuta nel Trecento, santa.

Ha scritto opere religiose e molte lettere, con cui comunicava le sue esperienze

mistiche e dava consigli.

Quando caterina muore, il suo confessore Raimondo da Capua scrive la sua storia

Caterina muore a 33 anni dopo digiuni e penitenze. Aveva una sorella gemella che muore da piccola.

A sei anni ha fatto voto di castità ed è una mistica. Dio parla con lei.

In quel periodo c'erano proteste per il ritorno del papa a Roma, dato che era stato ad Avignone per anni. Viene eletto un altro papa che promette di tornare a Roma ma non lo fa. Caterina gli scrive per dirgli di tornare.

Nonostante non abbia figli, molte volte fa paragoni con la maternità, perché è cresciuta tra più di 20 fratelli e sorelle.

A 6 anni decide che sarà sposa di Cristo dopo aver avuto una visione, di cui non parla a nessuno. Inizia anche a punire il suo corpo, smettendo di mangiare carne. Verso i 14 anni la madre inizia a dirle che deve curarsi per piacere all'uomo che sceglieranno per lei ma capisce che c' è qualcosa che non va. La madre chiede a una delle figlie

maggiori, Bonaventura, di parlare a Caterina. Lei si fa convincere. Bonaventura muore e Caterina pensa che sia colpa sua, perché ha pensato ad un marito terreno.

Lei decide di rinunciare a tutto e distruggere il suo corpo con penitenze. Si offre a Dio ma in cambio vuole che la madre viva a lungo e si prende la punizione di tutti i peccati dei suoi familiari per farli andare in paradiso.

Per dimostrare che fa sul serio si taglia i capelli, unica cosa bella che aveva.

Il padre capisce che Caterina ha qualcosa di speciale e le concede una stanza per lei.

La madre non è d'accordo e vede sua figlia nonne lentamente ma non riesce a fermarla.

Caterina inizia ad essere conosciuta come mistica. Quando capiscono che le visioni vengono davvero da Dio le affiancano un uomo perché lei rimane comunque una donna e non ci può fidare.

Caterina e il papa

Caterina scrive terribili lettere al papa che non torna a Roma. Viene eletto un nuovo papa che vuole restare a Roma ma commette errori quindi eleggono un altro papa che torna ad Avignone. Si crea lo scisma e i vari potenti devono scegliere da che parte stare. Caterina scrive per convincerli che il papa vero è quello di Roma. Quando vede che molti si schierano con l'altro papa, lei pensa di non meritarsi le persone schierate dalla parte giusta e la considera una punizione divina.

Intanto continua a non mangiare. Molti pensano che la mangiasse di nascosto altrimenti non sarebbe riuscita a vivere. L'accusano perché ha peccato di presunzione.

Mentre tutti si schierano dalla parte del papa di Avignone, lei decide di non

bere nemmeno. Morirà poco dopo.

Cristina di Pizan e la scrittura

Nata in Italia ma da bambina si è trasferita in Francia. È stata la prima donna che è diventata scrittrice professionista. Nasce a Venezia da una famiglia di intellettuali. Cristina impara a leggere e scrivere. A 15 anni si sposa e inizia a fare figli, quindi non ha più tempo per leggere. Dopo qualche anno il marito muore e lei decide di non risposarsi.

8Sogna la Fortuna e quando si sveglia si sente più forte, come un uomo. Ora deve

occuparsi degli affari del marito, di cui però lui non le ha mai parlato. Deve pensare ai creditori che cercano di truffare sfruttando il fatto che è donna e che non sa nulla dei debiti del marito.

Il lato positivo è che ora ha più tempo per leggere e inizia anche a scrivere. Le persone vengono a sapere che lei scrive e apprezzano i suoi libri, quindi chiedono di copiarli.

Diventa famosa e scrive a richiesta. Intervista persone e si informa sulle persone o i fatti su cui deve scrivere.

Scrive i suoi libri aiutata dalla sua azienda, alcuni li fa scrivere da altri e in tutti ci sono delle miniature.

Scrive riguardo alla politica di quel periodo. Critica i re e i funzionari che riscuotono le tasse. Parla di pace e di guerra e interviene in alcune situazioni precarie. Scrive riguardo alla guerra,intervistando cavalieri. Scrive riguardo alle donne, a come gli uomini devono comportarsi nei loro confronti. Scrive riguardo alla sessualità e alle parolacce.

Scrive un libro contro i luoghi comuni delle donne. In questo libro crea una "Città delle donne", dove riflette sull'istruzione negata alle donne e sulla sbagliata supremazia degli uomini.

Passa gli ultimi anni di vita in un monastero dove scrive riguardo una donna che in quel periodo si è fatta notare: Giovanna D'arco.

Giovanna D'arco e la missione

Conosciamo molto di Giovanna D'arco grazie ai documenti dei due processi fatti contro di lei. Erano processi seguiti in tutto il mondo, quindi ogni parola pronunciata veniva trascritta. L'obiettivo era di condannare a morte Giovanna.

Giovanna è figlia di contadini, ma è una famiglia ricca. Fin da piccola andava sempre a messa e a 12 anni inizia a sentire delle voci che le dicono che la sua missione è quella di salvare la Francia. Un giorno scappa e va dal capitano di una guarnigione che però non le crede e la rimanda a casa. La famiglia pensa che lei voglia scappare coi soldati.

Scappa di nuovo e il capitano decide di ascoltarla. Finalmente credono che lei abbia visioni quindi la mandano dal Delfino. Inizia a vestirsi da maschio e le danno cavalli e una spada.

Il Delfino la riceve e all'inizio non le crede, ma poi le da una possibilità. La addestrano per comandare un esercito. Lei fa ora parte dell'esercito e viene ferita più volte. La guerra andrà avanti ancora per molto ma grazie a lei le sorti della guerra sono cambiate.

Dopo questa vittoria Delfino pensa di aver tutto ciò che voleva ma Giovanna non è d'accordo. Un giorno si ritrova sola con pochi cavalieri e viene rapita. Suo fratello e altri pagano un riscatto per essere liberati ma lei è troppo importante per lasciarla andare. La portano in Normandia.

Processo a Giovanna D'arco

Quando finalmente la liberano viene processata dalla Chiesa. Il processo inizia ingiustamente senza capi d'accusa: dopo l'inizio del processo iniziano a cercare dei motivi. Decidono di accusarla di eresia perché si veste da uomo. Giovanna non ha un avvocato perché l'obiettivo è che lei dica che ha sbagliato e che chieda perdono.

Iniziano a interrogarlo per vedere se trovano qualcosa con cui incastrarla. Le dicono di giurare sul Vangelo ma lei si rifiuta perché non può dire ciò che Dio ha detto di non dire.

Vogliono che lei si vesta da donna in cambio della partecipazione alla messa ma lei rifiuta. Lei spesso risponde in modo intelligente alle domande che le fanno per incastrarlo.

Le dicono che se non firma inizieranno a torturarla ma lei rifiuta. Le preparano il rogo e lei accetta a firmare. Deve indossare vestiti femminili.

Le fanno trovare vestiti maschili e lei li mette. Viene condannata a morte per aver infranto il giuramento. Muore al rogo.

Domande da interrogazione

  1. Chi è Salimbene da Parma?
  2. Salimbene da Parma è un frate francescano vissuto nel 20 che crede che il mondo sia ordinato e che la Bibbia contenga tutto, anche il futuro.

  3. Qual è il lavoro di Dino Compagni?
  4. Dino Compagni è un mercante fiorentino che fa parte di una corporazione di commercio e si occupa di gestire la sua ditta.

  5. Chi è Jean de Joinville?
  6. Jean de Joinville è un cavaliere francese e il più importante funzionario del re di Francia. Ha scritto un libro sul re Luigi IX dopo che è stato proclamato santo.

  7. Chi è Caterina da Siena?
  8. Caterina da Siena è una mistica italiana vissuta nel Trecento, proclamata santa e patrona d'Italia. Ha scritto opere religiose e molte lettere in cui comunica le sue esperienze mistiche e dà consigli.

  9. Chi è Christine de Pizan?
  10. Christine de Pizan è una scrittrice professionista italiana che si è trasferita in Francia. È stata la prima donna a diventare scrittrice professionista e ha scritto su vari argomenti, inclusa la politica e i diritti delle donne.

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