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La I età imperiale
Fedro: 20 a.C. - 50 d.C. è un libertus Augusti, cioè uno schiavo imperiale liberato, quindi torna una voce umile. Ha scritto favole e ha fondato questo genere letterario. I latini non hanno molti generi propri: hanno la satira, il romanzo e adesso la favola. Nell' “Appendix perrottina” troviamo dei testi che nelle raccolte di favole di Fedro sono andati perduti.
Anche se Esopo, poeta greco, aveva raccolto favole, Fedro è considerato il creatore del genere perché è lui a inventare i personaggi e le storie, non si limita alla raccolta di racconti già esistenti.
Nei suoi racconti possiamo avere il promitium o l’epimitium cioè l’inizio o la fine della poesia dove c’è la morale. Nel prologus dice l’argomento della favola. Per esempio, nel prolugus 1 dice che ha elaborato in versi senari ‘argomento trovato da Esopo". Usando il senario mette un punto di contatto con la commedia. Dice poi pregi e difetti del suo componimento, vuole raccontare il quotidiano. Ha due pregi: educare e farlo sorridendo. Viene criticato perché parlano animali e alberi che sono i protagonisti delle sue favole ma lo fa per scherzare. È per educare gli adulti.
Nelle favole ci sono gli animali e hanno un vizio umano e nella favola si riflette il vizio umano. Sono maschere come si vedevano nella commedia, da qui l’uso del senario giambico, vuole criticare i comportamenti e lo fa attraverso gli animali perché essendo un libertus non può offendere personaggi importanti.
Le favole sono brevi, c’è però una grande varierà di personaggi. Fedro ha scritto solo favole, non tutte ci sono arrivate, anche Orazio aveva scritto una favola ma ciò non lo rende il fondatore del genere perché ha scritto anche altri generi.