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Concetti Chiave

  • Publio Virgilio Marone nacque nel 70 a.C. vicino a Mantova e ricevette un'educazione in diverse città italiane, tra cui Cremona, Milano, Roma e Napoli.
  • Durante il suo soggiorno a Napoli, Virgilio si avvicinò al pensiero filosofico epicureo, influenzato dalla cultura greca prevalente nella città.
  • La sua prima opera, le Bucoliche, riflette in modo allegorico le difficoltà legate all'esproprio delle terre nel Cremonese e nel Mantovano.
  • Virgilio fu parte del Circolo di Mecenate a Roma, dove compose le Georgiche, celebrando l'agricoltura come valore fondamentale romano.
  • Dal 29 a.C. lavorò all'Eneide, un poema epico che non riuscì a completare prima di morire nel 19 a.C. a Brindisi, durante un viaggio in Grecia.

-Publio Virgilio Marone-

Publio Virgilio Marone nacque nel 70 a.C. ad Andes, vicino a Mantova, da piccoli proprietari terrieri di media agiatezza.
Compì i suoi primi studi culturali a Cremona, per poi trasferirsi a Milano, Roma e anche a Napoli.
A Roma egli completò i suoi studi ed entrò in contatto con importanti politici e letterati dell’epoca, mentre a Napoli frequentò una scuola dove venne a contatto col pensiero filosofico degli Epicurei (l’Epicureismo); Napoli, al tempo, era considerata un grande centro di cultura, secondo solo a Roma, poiché lì vi si trovavano molti uomini di cultura d’origine Greca.

Nel 41 a.C., Virgilio venne coinvolto nell’Esproprio delle Terre del Cremonese e del Mantovano, attuato da Ottaviano; il poeta parla di questa situazione in modo allegorico nella I e nella IX ecloga delle Bucoliche, che sono la sua prima opera, composta tra il 42 e il 39 a.C.: comprendeva dieci componimenti riguardanti argomenti pastorali.

Il successo di quest’opera portò Virgilio a Roma, dove venne in contatto con il Circolo di Mecenate, che riuniva i massimi esponenti culturali dell’epoca.
Virgilio si unì a questo Circolo per migliorare la sua condizione, per diventare un privilegiato, anche se però vedeva nel potere una cosa non propriamente positiva, perché può anche migliorare la tua posizione nella società, ma anche rovinarti in fretta: per questo egli non ebbe mai contatti diretti col potere.

Su invito di Mecenate, Virgilio compose le Georgiche, un poema riguardante la cura dei campi, dove l’agricoltura veniva esaltata come principio base dell’essere considerato cittadino romano.

Dal 29 a.C.

fino alla morte si dedicò alla stesura di un grande poema epico, l’Eneide.
Egli visitò i luoghi che aveva citato nel suo testo, intraprendendo un viaggio in Grecia, durante il quale si ammalò gravemente, per poi morire nel 19 a.C. a Brindisi.
Al momento della sua morte, Virgilio non aveva ancora ultimato l’Eneide tanto da volere che venisse bruciata assieme a lui; ciò non accadde ed infine il testo venne pubblicato.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le prime esperienze educative di Virgilio?
  2. Virgilio iniziò i suoi studi culturali a Cremona, poi si trasferì a Milano, Roma e Napoli, dove entrò in contatto con il pensiero filosofico degli Epicurei.

  3. Come influenzò l'Esproprio delle Terre la vita di Virgilio?
  4. L'Esproprio delle Terre del Cremonese e del Mantovano coinvolse Virgilio nel 41 a.C., e questa esperienza è riflessa allegoricamente nella I e IX ecloga delle Bucoliche.

  5. Qual era l'opinione di Virgilio riguardo al potere?
  6. Virgilio vedeva il potere come qualcosa di ambivalente, capace di migliorare la posizione sociale ma anche di rovinarla rapidamente, motivo per cui evitò contatti diretti con esso.

Domande e risposte