Concetti Chiave
- La giurisprudenza classica era caratterizzata da un oculato tradizionalismo e dalla selezione dei giuristi da parte dei princeps.
- Durante la fase augustea, i giuristi si concentrarono sulla riorganizzazione dello ius civile e honorarium, mentre nella fase adrianea divennero consiglieri del princeps.
- Nell'ultima fase, la giurisprudenza entrò in crisi, limitandosi alla pubblicazione di testi esistenti.
- I giuristi del periodo classico svolgevano attività di agere, cavere e rispondere, con un'enfasi particolare sull'attività di consigliere e didattica.
- Il periodo augusteo vide la nascita di due scuole di pensiero: i Sabiniani, più conservativi, e i Proculiani, più attenti alla vita sociale.
- l’oculato tradizionalismo, cioè cautela nell’abbandonare istituti di tradizione repubblicana;
- la selezione dei giuristi ad opera dei princeps.
In sostanza, l’attività dei giureconsulti si differenziò nelle tre fasi:
1) quella augustea essi svolsero una limitata attività autonoma, e si dedicarono alla
riorganizzazione sistematica dello ius civile e honorarium;
2) quella adrianea assunsero le vesti di consiglieri del princeps e posero come oggetto
del loro studio il diritto vigente, inteso come un’unità sistematica, compiendo, quindi,
un’opera di coordinamento tra ius civile e honorarium;
3) nell’ultima fase, ci fu la crisi della giurisprudenza, e ci si limitò alla pubblicazione di
testi vecchi.
L’attività dei giuristi continuò a coesistere nell’agere, cavere e rispondere, cui si aggiunse quella di consigliere e didattica; l’agere, decadde in conseguenza del decadimento dello Ius Honorarium, cui era collegata. Quanto al cavere, cioè alla redazione e collaborazione di atti giuridici negoziali, essa fu esercitata in materie di testamento, salvo poi esaurirsi nella predisposizione dei formulari che potevano essere tranquillamente riempiti dalle parti; l’attività del rispondere fu quella più frequente. I giuristi si distinguevano in privilegiati, dotati del Ius Publicae Respondendi, che attribuiva ai loro responsa un’autorità di legge, e i non privilegiati, i cui responsa, pur se non efficaci quanto le leggi, erano tuttavia tenuti in considerazione. La nuova attività dei giuristi nel periodo classico fu quella di consigliere. Essi cioè costituivano il consilium di fiducia del princeps. Divenne organo ufficiale con Adriano. Di notevole rilievo fu l’attività didattica, che era rivolta ad illustrare le istituzioni del diritto romano. Nel periodo augusteo nacquero due scuole di pensiero:
- la corrente Sabiniana con Capitone, più conservatrice che effettuava un’interpretazione formale del diritto,
- la corrente dei Proculiani con Labeone, che interpretarono il diritto in maniera più aderente alla vita sociale.
L’attività giurisprudenziale si caratterizzò di opere di commento, casistica, monografiche ed elementari. Le opere di commento esposero la materia attraverso il commento di testi lgsl, giurisdizionali e giurisprudenziali. Quelle di casistica furono raccolte di casi e problemi, con le loro soluzioni (libri responsarum). Le opere monografiche erano specifiche trattazioni di svariati argomenti, mentre quelle elementari furono scritte a scopo didattico e d’informazione.
Domande da interrogazione
- Quali furono le fasi principali dell'attività dei giureconsulti nella giurisprudenza classica?
- Quali erano le principali attività dei giuristi nel periodo classico?
- Quali furono le due scuole di pensiero nate nel periodo augusteo?
L'attività dei giureconsulti si articolò in tre fasi: la fase augustea, con una limitata attività autonoma e riorganizzazione del diritto; la fase adrianea, con i giuristi come consiglieri del princeps e coordinamento tra ius civile e honorarium; e l'ultima fase, caratterizzata dalla crisi della giurisprudenza e dalla pubblicazione di testi vecchi.
Le principali attività dei giuristi includevano l'agere, cavere e rispondere, con l'aggiunta del ruolo di consigliere e didattica. L'agere decadde, mentre il cavere si concentrò su atti giuridici negoziali. Il rispondere fu l'attività più frequente, con giuristi privilegiati e non privilegiati.
Nel periodo augusteo nacquero due scuole di pensiero: la corrente Sabiniana, con Capitone, che effettuava un'interpretazione formale del diritto, e la corrente dei Proculiani, con Labeone, che interpretava il diritto in maniera più aderente alla vita sociale.