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Sintesi
Prestazione power point che va dalle origini di Roma fino alle rappresentazioni dei ceti dominanti e non.

Intorno alla fine del II millennio a.C. è possibile identificare le diverse e numerose culture presenti sulla penisola italica.

I popoli presenti sono: - i Latini
- i Tusci o Etruschi
- gli Umbri
- gli Italici
- i Sabini
- i Siculi o Sicani

E molti altri ancora...

Le forti differenze etniche comportarono un quadro altrettanto variegato nella situazione linguistica.

Le lingue di origine indoeuropea erano: il venetico, il celtico, l'osco-umbro, il latino, il siculo.
Le lingue di altra origine erano: il fenicio, l'etrusco, il sardo.

Non dobbiamo però dimenticare che i Greci erano presenti in Sicilia già dall'VII secolo a.C. e quindi anche la loro lingua è da considerare tra quelle indoeuropee.

La tradizione vuole che Roma sia stata fondata il 21 aprile del 754-753 a.C.
Molteplici studiosi durante i secoli scorsi hanno cercato di trovare una data ipotetica per la fondazione di Roma ma tutti l'hanno collocata nello stesso periodo. Questo ci induce a pensare che Roma dopo un lungo processo evolutivo abbia esercitato un ruolo predominante sulle altre popolazioni.

Sono state eseguite diverse ricerche archeologiche che ci inducono a formulare due ipotesi:
- Già a partire dal XIV sec a.C., sul Campidoglio erano stanziati i Latini e più tardi arrivarono ad occupare tutti gli altri colli, dando origine a Roma.
- Varie popolazioni dapprima si sarebbero stanziate sui sette colli e successivamente, per ragioni difensive, avrebbero dato origine ad una federazione e più tardi avrebbero deciso di unirsi in un'unica realtà politica e sociale, Roma.
Estratto del documento

IL PERIODO REGIO

Durante il periodo romuleo la

società era organizzata in

gentes,cioè gruppi di familiae,

il cui capostipite era detto pater.

I patres formarono il patriziato,

artigiani,commercianti e

mercanti costituirono la plebs.

ILCROLLO DELLA MONARCHIA

Nella fase etrusca dell’età regia, Roma divenne la

maggiore città del Lazio.

Purtroppo a causa della contrapposizione interna

fra il re e parte dell’aristocrazia con i ceti meno

elevati,la monarchia cadde e si formò un nuovo

tipo di governo, la repubblica.

Lo scontro tra patrizi e plebei cominciò nell’ultimo

periodo dell’età regia e proseguì in età repubblicana.

Le tappe fondamentali furono:

• La secessione sull’Aventino

• L’istituzione del tribunato della plebe

• Provocatio ad popolum in caso di sentenze capitali

• Leggi delle XII Tavole

• Leggi Licinie Seste (diritto di accedere al consolato)

ORALITA’ E SCRITTURA

A Roma la scrittura giunse dalle colonie greche

d’Occidente.

Le più antiche testimonianze epigrafiche attestanti

l’uso della scrittura in area latina sono:

• Il Napis niger

• La Fibula Praenestina

• Il Vaso di Duenos

• Il Lapis Satricanus

NAPIS NIGER:

Cippo di forma

quadratica che nelle

quattro facce reca

un’iscrizione in

caratteri arcaici

FIBULA PRAENESTINA

Spilla d’oro, di forma

allungata, recante

un’iscrizione in caratteri

grecizzanti.

VASO DI DUENOS

Recipiente d’argilla, formato dall’unione di tre vasi.

Presenta un’iscrizione in caratteri arcaici e si legge

da destra verso sinistra

LAPIS SATRICANUS

L’iscrizione sicuramente

accompagnava un dono

votivo a Marte

Fino al III sec. a.C. Roma non

espresse una letteratura scritta, infatti

era presente la comunicazione orale.

La scrittura era usata da pochi,

artigiani che avevano il compito di

incidere testi nelle loro opere oppure

patrizi che detenevano il potere

religioso e giuridico.

LE ESPRESSIONI ORALI DEI

CETI DOMINANTI

- Carmina Convivalia erano dei canti recitati in

occasione dei banchetti. Narravano le gesta

degli antenati dell’illustre casato presso il quale

si svolgeva il banchetto. Erano spesso

accompagnati dal suono del flauto.

- Carmina Priami, probabilmente riferito al tema

della guerra di Troia.

- Carmina Nelei, trattava di un mito greco, cioè di

una storia di due gemelli che

ricordavano Romolo e Remo. Neleo e Pelia, figli

di Poseidone e di Tiro, una mortale, dopo la

nascita vennero collocati su una barca e affidati

alle acque. Dopo essere stati allevati da dei

pastori, vennero a conoscenza della loro storia e

ritrovarono la madre e la rivendicarono dai

maltrattamenti che subiva dalla suocera.

- Laudationes: erano delle orazioni funebri che si

pronunciavano per celebrare le virtù e la persona

del defunto di cui si mettevano in risalto le gesta.

- Neniae: erano dei lamenti che intonavano le donne

della famiglia del defunto. In seguito questi lamenti

venivano eseguiti a pagamento da delle donne

dette “praeficae” che molto spesso si calavano così

tanto nella parte da sfregiarsi il volto.

- Elogia: erano delle iscrizioni tombali che

ricordavano le imprese dell’aristocratico defunto.

LE ESPRESSIONI DEI CETI

POPOLARI

- Ninne Nanne: erano dei canti che servivano a far

addormentare i bambini e spesso erano detti “canti delle

nutrici”.

- Carmina triumphalia: erano dei canti intonati al termine

di una vittoria dai soldati per il loro condottiero.

Differentemente da quello che si potrebbe intendere in

questi canti i soldati umiliavano spesso anche con frasi

oscene il condottiero mettendo in evidenzia vizi e virtù.

Erano una sorta di sfogo dei sottoposti, finalmente liberi di

non obbedire più ai suoi ordini.

LE PRIME FORME DI

SPETTACOLO

- Atellana: era un farsa di tipo comico. Era recitata

da attori che davano spazio all’improvvisazione.

La trama era basata su equivoci, temi scurrili e

aveva maschere fisse. Le maschere

erano Maccus, lo sciocco, Pappus, il vecchio

intontito dall’età, Bucco, il ciarlatano e

Dossenus, il gobbo furbo. A queste si aggiunge

anche Kikirrus, il gallo parlante dal volto umano.

- Fescennini: erano delle farse campagnole che i contadini

improvvisavano in occasione di festività agresti. Anche

questi erano recitati da attori di professione nei panni di

cittadini che si scambiavano battute comiche. Da

Fescennium,città dell’Etruria meridionale o fascinum,

membro virile o malocchio.

- Satura: nacque a Roma e fu in origine un’espressione

drammatica che caratterizzò l’impiego di diversi metri.

Nella satura alla recitazione si aggiungevano canti, musica

e danze. Il nome si può ricondurre a satura lanx, piatto

ricolmo di vari cibi

LE ESPRESSIONI GIURIDICHE

LEGGI DELLE

XII TAVOLE

Questo fu il

primo codice

di leggi scritte,

frutto della

lotta tra

patrizie plebei.

Ebbe grande

importanza

poiché fu in

vigore per tutti

i cittadini

romani.

IUS FLAVIANUM

Si deve a Gneo

Flavio la stesura

di una serie di

norme riguardanti

la procedura

giudiziaria,

materia riservata

ai pontefici.

Gli Annales

Maximi o Annales

Pontificis

Maximi erano una

raccolta di annales

pontificum

pubblicata in 80 libri

dal pontifex

maximum Muzio

Scevola nel 120

a.C. Gli annales pontificum erano antichi archivi pubblici

della città di Roma che trattavano dei fatti più rilevanti

accaduti anno per anno. Il pontefice massimo era

l'autorità che metteva per iscritto gli avvenimenti di

ogni anno, esponendoli al popolo su una tavola

bianca presso la sua dimora, in modo che tutti

potessero prenderne visione. Su questa tavola

bianca venivano annotati in genere i fatti più salienti

della vita sociale e politica.

FASTI

Era una sorta di calendario in cui venivano

vissati i giorni in cui era lecito svolgere attività

pubbliche (dies fasti) e quelli in cui non era

possibile (dies nefasti).

LE ESPRESSIONI RELIGIOSE

CARMEN SALIARE

Era cantato dai

sacerdoti di Marte, i

Salii, che durante il

mese di marzo

sfilavano cantando

e danzando. Inoltre

agitavano e

percuotevano dodici

scudi sacri.

CARMEN ARVALE

Era cantato dai frati Arvales che attendevano la primavera per

svolgere un rito, durante il quale era organizzata un processione per

purificare le messi. Il rituale aveva inizio con la processione e si

concludeva col sacrificio di un maiale, di una pecora e di un toro

(Suovetutaurilia)

Insieme alla letteratura latina, nel III

sec.a.C.,nacque uno scontro tra due partiti

opposti:

• Il partito democratico

• Il partito aristocratico

Partito democratico

Il partito democratico era di tradizione contadina

ed orientato a difendere gli interessi dei ceti

agrari. Proprio per questo motivo i democratici

si schierarono contro l’ellenizzazione e il partito

fu detto anche ‘antiellenico’.

Il capo di questo fazione fu Catone il Censore che

riteneva i greci un popolo rozzo e dai costumi

corrotti.

I maggiori esponenti filocatoniani furono oltre a

Catone anche Nevio e Plauto.

Partito aristocratico

Il partito aristocratico comprendeva la nobilitas e i

ceti mercantili, che a differenza dei democratici

miravano ad una apertura alla cultura greca,

soprattutto per interessi economici.

Il capo di questo fu Scipione che insieme ai suoi

seguaci si aprì al mondo ellenico.

I maggiori esponenti furono Livio Andronico,

Ennio e Terenzio.

LA NASCITA DELTEATRO

Dobbiamo a Livio Andronico la nascita del teatro

latino, egli sostituì alle forme popolaresche di

teatro nuove espressioni teatrali più elevate,

ispirandosi ai modelli del mondo ellenico.

I ludi, giochi pubblici che si svolgevano durante le

festività religiose, cominciarono a perdere il loro

carattere circense e diventarono forme sempre

più simili al teatro greco.

L’ORGANIZZAZIONE TEATRALE

Con la nascita del teatro vi

è anche quella delle

compagnie teatrali che

furono chiamate greges.

Queste erano guidate da

un dominus gregis, che

oltre ad essere il

direttore della

compagnia era anche

capocomico e primo

attore.

Il choragus era una sorta di costumista e

scenografo.

La scenografia era molto semplice e solitamente

presentava sul fondo tre porte che immettevano

i personaggi nei vari luoghi.

Anche durante il periodo più antico del teatro

furono utilizzate macchine teatrali.

I costumi e le maschere indossati dagli attori

indicavano sia il ruolo sia lo status sociale del

personaggio interpetrato.

L’EPOS

Il primo genere letterario latino fu l’epica.

I Romani dovettero però fare i conti con la

tradizione greca che aveva già prodotto i grandi

poemi omerici. Essi allora coniugarono i modelli

greci e valori tipici romani detti mores.

Livio Andronico, che aveva dato

origine al teatro, si incaricò di

fondare anche il genere

dell’epos.

Egli riscrisse l’Odissea di

Omero dandogli il nome di

Odusia. L’Odissea fu scelta perché:

• Analogia tra Odisseo ed Enea

• Poema del mare

• Tema della famiglia

• Tema della patria

D’altra parte era impossibile che la scelta cadesse

sull’Iliade che narra la sconfitta dei Troiani,

popolo progenitore dei Romani.

Il problema più grande che si presentò all’autore

fu quello della traduzione.

Infatti bisognava tradurre sentimenti,temi,

religione… e ciò non fu facile anche perché la

lingua latina era molto povera.

Per questo Andronico fece una traduzione

letteraria e non letterale.

Il metro utilizzato fu il saturnio e per questo diede

libero sfogo alla sua fantasia.

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