Concetti Chiave
- Lo stile di Hemingway è caratterizzato da una scrittura scarna e oggettiva, che rappresenta un episodio di vita vissuta senza interventi o commenti del narratore.
- La narrazione inizia in medias res, senza fornire dettagli sugli antefatti o le motivazioni che portano i due protagonisti nella località spagnola.
- Il racconto è narrato da un punto di vista esterno e imparziale, simile a una telecamera che registra gli eventi senza interpretazioni, aumentando il senso di obiettività.
- La conversazione tra i personaggi è ambigua ed enigmatica, lasciando al lettore il compito di dedurre il tema dell'aborto e le tensioni relazionali.
- Il linguaggio semplice e le frasi brevi contribuiscono a creare un'atmosfera opprimente e stagnante, riflettendo il senso di stanchezza e inutilità della vita.
Lo scrittore americano chiamato Ernest Hemingway (Oak Park, Illinois 1899 - Ketchun, Idaho 1961), con una scrittura scarna e impassibile, che aveva proprio lo scopo di stare li a rappresentare imparzialità dell’autore e oggettività, rappresenta un episodio di vita vissuta, un confronto-scontro tra un uomo e una donna che stanno vivendo un momento di crisi.
Struttura del racconto
Il racconto inizia in medias res ovvero nel bel mezzo dello svolgimento delle vicende e dei fatti e nulla sappiamo degli antefatti ovvero di ciò che è successo precedentemente né del perché i due personaggi si trovino nella località spagnola. La focalizzazione è esterna; la voce narrante, infatti, assume il punto di vista di uno spettatore qualsiasi che, seduto al tavolo del piccolo bar della stazione, ascolta la conversazione tra due forestieri: anch'essi attendono il treno seduti al tavolino, sorseggiano bibite e discorrono dei loro problemi. Il narratore mantiene una totale impassibilità: non commenta, non interviene, non spiega. È come se stesse registrando con una telecamera esterna completamente alle vicende quello che sta accadendo, senza alcun tentativo di interpretare i comportamenti dei personaggi. In questo caso il narratore ne sa meno dei personaggi (ad esempio non sa quale sia la semplice operazione a cui la ragazza deve sottoporsi; lo sanno solo i personaggi ).
Il racconto in questo modo diventa del tutto obiettivo, riproduce fedelmente la realtà, senza commenti o interventi del narratore.
Senso del racconto
Il senso del racconto è molto sfuggente perché la conversazione tra i due personaggi, priva di alcuna spiegazione, appare ambigua ed enigmatica. Nulla sappiamo del "problema" di cui essi discutono, ma dobbiamo ricavarlo implicitamente dal senso delle loro battute.
L'«operazione semplicissima» che consiste nel «lasciare entrare un po' d'aria» è in realtà un aborto: la ragazza è incinta e lui vuole convincerla ad abortire con considerazioni utilitaristiche che irritano la donna. Per l'americano l'aborto è un rimedio che garantisce il ritorno alla consuetudine, per la donna è la fine di un speranza più intima, quella di diventare qualcosa di più per il suo uomo e per il figlio che aspetta. Ma le resistenze di lei sono deboli, emotive: alla fine esce sconfitta e rassegnata, anche se ha preso coscienza della vera natura di colui che dovrebbe essere il suo compagno di vita.
Conclusione e linguaggio
Il racconto è apparentemente inconcluso, perché il narratore non ci dice con precisione quale destino avrà la relazione tra i due.
In tutto il racconto si avverte un senso di stanchezza e di inutilità della vita, evidenziato anche dalla descrizione del luogo e del suo clima, afoso e stagnante.
Anche il linguaggio che viene utilizzato dall'autore, che ricorre a frasi davvero brevissime, tutte coordinate, con scarso uso dell'aggettivazione, contribuisce a creare il clima pesante e opprimente della situazione raccontata.
Domande da interrogazione
- Qual è lo stile narrativo utilizzato da Hemingway in "Colline come elefanti bianchi"?
- Di cosa discutono i due personaggi principali nel racconto?
- Come viene rappresentata la relazione tra i due personaggi?
- Qual è l'atmosfera generale del racconto e come viene creata?
Hemingway utilizza uno stile di scrittura scarna e impassibile, con una focalizzazione esterna che rappresenta imparzialità e oggettività, senza commenti o interventi del narratore.
I due personaggi discutono di un "problema" ambiguo, che si rivela essere un aborto. L'uomo cerca di convincere la donna a sottoporsi a questa "operazione semplicissima".
La relazione è in crisi, con l'uomo che adotta un approccio utilitaristico verso l'aborto, mentre la donna spera in qualcosa di più significativo. Alla fine, la donna appare sconfitta e rassegnata.
L'atmosfera è di stanchezza e inutilità della vita, accentuata dalla descrizione del luogo afoso e stagnante e dal linguaggio breve e coordinato utilizzato dall'autore.