
La parte più delicata nella ricerca di un lavoro è quella dell’adattamento del proprio Curriculum Vitae all’offerta pubblicata.
La parte più delicata nella ricerca di un lavoro è quella dell’adattamento del proprio Curriculum Vitae all’offerta pubblicata. L’obiettivo numero uno è chiaramente soddisfare le esigenze della controparte facendoti notare per le tue caratteristiche professionali e personali. A questo proposito, è meglio avere un CV con descrizioni prolisse oppure un qualcosa di più sintetico? Non c’è una regola generale, ma ci sono una serie di consigli che con il corso del tempo si son trasformate in consuetudini da seguire. E’ chiaro che inserire all’interno del proprio Curriculum una serie di parole chiave senza troppo senso vi autoescluderà dalla potenziale corsa contro altri candidati. Anzi, la giusta impostazione potrebbe essere quella d’utilizzare parole dal ‘suono’ professione ed interessante in modo da contraddistinguervi dalla concorrenza.
10. Orientato ai risultati
Il più delle volte per fare “bella figura” i candidati tendono ad esagerare con questi termini. Il problema è che la presenza di “orientato ai risultati” non vuol dire nulla se non è seguito da dati certi. Cercate quindi di accompagnare la parola ad un certo riferimento.
9. Innovativo
Stesso discorso descritto nel punto 3, anche se più leggero. Essere innovativo può essere un punto di forza se utilizzato nel modo corretto. Difficile che abbia un impatto clamoroso all’interno di un CV, magari può esserlo in un colloquio orale: usatelo comunque in un determinato contesto, che abbia senso.
8. Esperto
Classica parola che se non è accompagnata da validi argomenti tende ad essere controproducente. Il consiglio è quindi quello di sottolineare perché siete esperti, magari inserendo i vostri anni di esperienza, risultati, premi e/o riconoscimenti ricevuti.
7. Simpatico
Classico termine da ‘bene, ma non benissimo’ se presente su un CV. Più che un aggettivo professionale sembra una goliardata verso l’azienda per cui vi state candidando: escludetela dal vostro Curriculum. E Se proprio volete confessare di essere simpatici (nessuna colpa, anzi…) provate ad esternare questo vostro pregio nel colloquio individuale. Ricordando sempre il contesto professionale all'interno del quale siete inseriti.
6. Orientato ai dettagli
Sicuramente i datori di lavoro vogliono gente orientata ai dettagli nella loro azienda. Molti di loro infatti lo tendono a precisare nella descrizione dell’offerta di lavoro, il che spinge molti candidati ad inserire nei loro CV questo termine. E’ necessario però non abusarne. Dimostrate in che modo siete orientati ai dettagli. Magari raccontando una piccola esperienza, ma significativa.
5. Soddisfacente
Parola che in sé vuol dire poco ed è molto utilizzata tra i giovani d’oggi. Consigliato nel punto precedente: utilizzatelo in un contesto ben preciso, magari alla presenza di dati verificabili.
4. “Vari” o “Varie”
Non c’è peggior modo per descrivere le proprie situazioni lavorative: “Ho completato vari progetti”, “Conosco varie lingue straniere”. Per essere chiari: se utilizzate questo termine siete già ‘morti’. Come prima, cercate di arrivare al punto e siate più specifici: gli addetti alle risorse umane amano sapere nello specifico di cosa vi siete occupati.
3. Visionario
Il periodo di crisi globale e Steve Jobbista (ci perdoni Steve Jobs) spinge le persone ad adattare termini in collegamento con il fenomeno delle Start-Up. “Visionario” ricade letteralmente nel sacco di parole da rimettere nel dimenticatoio dal momento in cui si scrive un Curriculum Vitae. Le aziende cercano persone con piedi per terra e non con la testa fra le nuvole.
2. “Solare”, “Creativo”, “Socievole”
Tutti aggettivi che potrebbe andar bene senonché tendono ad essere troppo generici. La soluzione migliore è entrare nello specifico. Un esempio: “Adatto a lavorare in team” potrebbe essere già un pensiero laterale da prendere in considerazione. Cercate di essere più precisi nella descrizione personale delle vostre competenze!