Lorena Loiacono
di Lorena Loiacono
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Tiberio Timperi racconta a Skuola.net come ha vissuto il suo esame di Maturità

Di certo uno dei lavori più affascinanti ma anche più discussi, quello del giornalista è un mestiere sognato da molti ma, in realtà, praticato da pochi. Come mai? Il mercato del lavoro in questo settore, addirittura più che negli altri, sembra essere completamente fermo o quasi.

Quindi, per sfondare nel mondo dell’informazione, occorre avere tanta buona volontà e altrettante competenze. A spiegarci gioie e dolori del giornalismo ci pensa Tiberio Timperi, volto noto della tv italiana.

Che cosa serve per diventare un buon giornalista?

Tanta passione per il giornalismo. Quando si ha una passione è giusto seguirla: ecco, direi che questo è l’unico motivo per cui un giovane potrebbe pensare di diventare giornalista

Perché?

Perché è molto difficile. Ci sono tante scuole e corsi di giornalismo che sfornano giornalisti ma purtroppo si tratta di giovani che rischiano di restare disoccupati. Credo che andrebbero cambiate le regole del mercato del lavoro italiano. Quindi, nel frattempo, solo la spinta della passione può invogliare i giovani a percorrere questa strada per diventare giornalista.

Che cosa cerca, oggi, il mondo del lavoro giornalistico?

Occorre avere una grande competenza. Il giornalista oggi deve saper scrivere sia in italiano che in inglese ma deve anche saper fare foto e video, saperli montare e, soprattutto, saperli vendere. Tutto in un unico professionista. Non è semplice ma è così.

Anche per lei?

Certo. Sono stato in Estonia per un reportage ed ho scritto i testi, fotografato, filmato e montato il tutto. Una volta, quando ho iniziato io questo mestiere, serviva solo saper scrivere. Oggi non più. Il mondo di internet ha cambiato completamente le cose ecco perché ritengo sia necessario cambiare anche le regole. A cominciare dall’Ordine dei giornalisti.

A proposito, come ha iniziato?

Semplicemente volevo fare questo mestiere e sono rimasto fermo su questa posizione senza lasciarmi deviare dal percorso. Neanche quando sarebbe stato più semplice e allettante cambiare strada

In che senso?

Ho iniziato a lavorare a Tele Montecarlo. Mi proposero di fare lo speaker per 8 milioni di lire al mese e vi assicuro che nel 1987 erano davvero tanti. In alternativa avrei potuto fare il praticantato, guadagnando un milione e duecentomila lire al mese.

Che cosa ha scelto?

La risposta fu molto semplice, volevo diventare giornalista. Ed ho scelto il praticantato anche perché come titolo di studio avevo solo il diploma e non la laurea.

Che titolo di studio serve per diventare giornalista?

Innanzitutto serve studiare per una propria preparazione personale. Però, al di là di corsi di laurea o master vari messi a disposizione da varie università, direi che prima si inizia a lavorare in questo mondo e meglio è. Mi rivolgo anche ai ragazzi di 15 o 16 anni: provate a inviare articoli e a prendere contatti con le redazioni. L’importante infatti è lavorare e saperlo fare bene: la teoria è importante ma la pratica lo è molto di più. Imparate quindi a scrivere, pensare e parlare in italiano e in inglese. Imparate a fare foto e a produrre filmati e poi cercate di autopromuovervi. E soprattutto iniziate a guardarvi intorno, anche fuori dall’Italia Purtroppo, oggi, serve anche questo.

Lorena Loiacono

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