dek2002
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Concetti Chiave

  • La lingua italiana ha radici nel latino e nel volgare, con le prime tracce risalenti all'Indovinello veronese del IX secolo e ai Placiti Cassinensi del X secolo.
  • L'Indovinello veronese è un testo del IX secolo che rappresenta il copista come un agricoltore che semina con l'inchiostro, simbolizzando la scrittura.
  • I Placiti Cassinensi del 960 d.C. sono atti giudiziari che utilizzano il volgare, dimostrando l'uso quotidiano della lingua dal popolo.
  • Il Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi, scritto nel 1224, rappresenta la prima significativa testimonianza letteraria in italiano.
  • Il Cantico, composto da 33 versi, utilizza un linguaggio umile e feudale per lodare Dio e le sue opere, riflettendo la devozione di San Francesco.

Origini della lingua italiana

Una letteratura non nasce se prima non nasce una lingua, quindi lo studio di una lingua parte da testi senza valore letterario, ma comunque importantissimi.
La nostra lingua era all'inizio un sto di latino e di quello che diventerà il vero e proprio italiano: il volgare.
Le prime tracce della nostra lingua sono principalmente due:

    1- Indovinello veronese
Questo indovinello è stato scritto da un copista (colui che scriveva copie di documenti) nel IX secolo d.C.
TESTO
"Se pareva boves,
alba pratolia araba.
Albo versorio teneba
et negro semen
seminaba"

Traduzione
"Spingeva i buoi davanti a sé,
arava bianchi prati.
Teneva un bianco aratro
e il nero seme
seminava"
Quindi la soluzione è il copista stesso, poiché è lui che spinge i buoi, ovvero le dita, arando bianchi prati, ovvero i fogli.
E semina il nero seme: l'inchiostro, con un bianco aratro ovvero la penna.
    2- Placiti Cassinensi o di Capua
È un atto giudiziario che riguarda una disputata tra l'abbazia di Montecassino e un nobile locale del 960 d.C., la parte che ci interessa è la dichiarazione davanti al giudice di un contadino.
Testo
"Sao ke delle terre per delle fini
qui ki contene,
trenta anni le fossette parte Sante Benedicti"
ù

Traduzione
"So che quelle terre entro quei confini
di cui qui si parla,
per trent'anni le ha possedute l'abbazia di Montecassino"
Questo secondo testo è importante perchè nessuno meglio di un contadino può parlare il volgare cioè la lingua del volgo, ovvero del popolo.
Essendo il Placito di Capua del X secolo, dovranno passare quasi 300 anni (XIII secolo) per la prima testimonianza letteraria in italiano:
    il Cantico delle Creature
Questo cantico, anche detto Cantico di Frate Sole, è stato scritto da San Francesco d'Assisi nato nel 1182 (1181 secondo altre fonti) da una famiglia benestante, poiché il padre, Pietro Bernardone, era commerciante di tessuti, ma lui decide di abbandonare tutto, scegliendo la povertà e la fede, e basandosi sulle parole di Cristo, si unisce all'ordine dei Frati Francescani, detti "Frati Minori" e compose, nel 1224, in una cella del monastero di San Damiano, il Cantico, ovvero una preghiera da cantare. Muore nel 1226.
Il Cantico delle Creature è composto da 33 versi, divisi in 12 strofe e non ci sono rime o metrica. È scritta per lodare dio e tutte le sue "opere", animate e inanimate, riferendosi a esse come fratelli e sorelle.
Il linguaggio è umile, ma "altissimo" e tipicamente feudale: si riferisce al Signore, come un contadino si riferisce al suo feudatario.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le prime tracce della lingua italiana?
  2. Le prime tracce della lingua italiana sono l'Indovinello veronese e i Placiti Cassinensi o di Capua.

  3. Cosa rappresenta l'Indovinello veronese?
  4. L'Indovinello veronese rappresenta un copista che descrive il suo lavoro di scrittura, paragonandolo all'aratura di campi con un aratro bianco e semina di inchiostro nero.

  5. Perché i Placiti Cassinensi sono importanti per la lingua italiana?
  6. I Placiti Cassinensi sono importanti perché rappresentano un esempio di volgare parlato dal popolo, in particolare da un contadino, nel X secolo.

  7. Chi ha scritto il Cantico delle Creature e qual è il suo significato?
  8. Il Cantico delle Creature è stato scritto da San Francesco d'Assisi nel 1224, ed è una preghiera che loda Dio e tutte le sue opere, animate e inanimate, con un linguaggio umile e feudale.

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