Rosabianca 88
Ominide
1 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Fujifilm ha sviluppato un sistema stereoscopico digitale con fotocamera a due obiettivi, cornice touch screen e carta lenticolare.
  • Fotografi come William Gruber usano due fotocamere tradizionali sincronizzate per qualità superiore nelle immagini stereoscopiche.
  • La sincronizzazione delle fotocamere tradizionali avviene con un doppio cavetto flessibile, mentre le digitali richiedono modifiche hardware.
  • Alcuni fotografi ottengono immagini stereoscopiche con una singola fotocamera, spostandola lateralmente tra due scatti.
  • Le immagini stereoscopiche ottocentesche spesso esageravano l'effetto aumentando la distanza tra gli scatti rispetto alla distanza pupillare.

Effetto stereoscopico

Per quanto concerne la fotografia digitale la Fujifilm ha messo a punto negli ultimi anni del primo decennio del XXI secolo, un sistema digitale composto di fotocamera digitale a due obiettivi, cornice digitale touch screen autostereoscopica e carta lenticolare per stampa fotografica.
Alcuni fotografi, tra i quali William Gruber, l'inventore del View-Master, preferiscono fare ricorso a due fotocamere tradizionali, specialmente reflex, accoppiate, al fine di ottenere una migliore qualità (messa a fuoco e definizione) dell'immagine.


In questo caso le fotocamere vengono sincronizzate per scattare perfettamente all'unisono. Per le fotocamere tradizionali si ricorre ad un doppio cavetto flessibile per far scattare gli otturatori di entrambe le fotocamere nel medesimo istante, mentre per le fotocamere digitali devono essere effettuati interventi a livello hardware.
Altri fotografi realizzano immagini stereoscopiche utilizzando una sola fotocamera a obiettivo singolo, scattando due immagini in tempi diversi e facendo scivolare la fotocamera lateralmente di circa 6,5 cm tra il primo e il secondo scatto.
Questa tecnica veniva sovente utilizzata dai fotografi ottocenteschi che realizzavano immagini stereoscopiche di paesaggi. È infatti possibile realizzare tali immagini solamente per soggetti "fissi", dal momento che il soggetto, se in movimento, deve essere ripreso nello stesso istante.
Nelle immagini ottocentesche non è infrequente, l'esagerazione dell'effetto stereoscopico, ottenuto attraverso l'aumento della distanza dello slittamento tra i due scatti separati, ben oltre la distanza pupillare. Effetto sfruttato inizialmente dalle immagini di Charles Wheatstone per le prime immagini realizzate per il suo stereoscopio a specchi.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community