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Open source: indica un software di cui i creatori del programma rendono pubblico il codice sorgente, favorendone il libero studio e permettendo a programmatori indipendenti di apportarvi modifiche ed estensioni. Non open source: indica un software di cui i creatori del programma non rendono pubblico il codice sorgente quindi nessuno è in grado di sapere se nel software ci possano essere virus o delle back door che permettano lo sniff di dati dell’utente. La modifica e la ridistribuzione può farla solo il creatore del programma. LINUX Breve Storia Linux è un sistema operativo free basato su API POSIX e UNIX. Nel 1985 Richard Stallman fondò la Free Software Foundation, il cui obbiettivo era il GNU (Gnu’s Not Unix). In realtà l’obbiettivo era la scrittura di un intero Sistema Operativo, analogo a UNIX, con delle caratteristiche innovative e varie applicazioni completamente free. Nel 1991 Linus Benedict Torvalds, studente del corso di Sistemi Operativi all’università di Helsinky, aprì la strada allo sviluppo di LINUX, che ad oggi è forse il segno più tangibile della realizzazione del progetto GNU. Il Kernel Il Kernel costituisce il nucleo di un Sistema Operativo ovvero il software avente il compito di fornire ai processi in esecuzione sull'elaboratore un accesso sicuro e controllato all'hardware. Un Kernel non è strettamente necessario per far funzionare un elaboratore: i programmi possono essere infatti direttamente caricati ed eseguiti sulla macchina, a patto che i loro sviluppatori ritengano necessario fare a meno del supporto del sistema operativo. Ia Shell e i Comandi Principali La Shell è un programma che gestisce la comunicazione fra utente e sistema operativo e funziona tramite dei comandi inseriti da tastiera. Comandi: ls : consente di elencare i file di una directory. Il comando “ls” dispone di un attributo cioè “-l” che consente di vedere l’elenco in modo esteso. Oltre al nome vengono indicati i diritti, il proprietario, la larghezza e la data. man: consente di consultare il manuale in linea. Sarebbe l’help per il DOS e si forma mettendo “man” seguito dal nome del comando separati da uno spazio. cd: sta per change directory; serve per cambiare la directory di lavoro.
mkdir: make directory; serve per creare una nuova directory.
rmdir: remove directory; serve per cancellare una directory. Funziona solo con directory vuote. cp: copy; serve per copiare file o gruppi di file. Richiede sempre una sorgente e una destinazione. mv: move; serve per spostare o cambiare nome ad uno o più file. rm: remove; serve per cancellare uno o più file. Con l’opzione “-r” consente di cancellare anche le sottodirectory, compreso il loro contenuto Rendere eseguibile un file 1. Metodo Shall Affinché un file possa essere eseguito è necessario che abbia impostato il permesso di esecuzione. Infatti, provando a eseguire da terminale un file che non ha il permesso di esecuzione riceverete il messaggio di errore: (nomefile rappresenta il nome del file che si è provato a eseguire) Per impostare il permesso di esecuzione da terminale bisogna utilizzare il comando chmod. La sintassi del comando è: Per quello che ci interessa riguardo al rendere eseguibile un file il comando da utilizzare è: Il file da rendere eseguibile può essere specificato indicandone il percorso assoluto o quello relativo. 1. Metodo con Interfaccia Grafica Ovviamente è possibile rendere eseguibile un file utilizzando l'interfaccia grafica. Bisogna fare clic con il tasto destro sull'icona di un file, scegliere Proprietà, nella scheda Permessi si deve quindi mettere la spunta a Consentire l'esecuzione del file come programma.
2015/201
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TPS Laboratorio
Un programma è composto da codice sorgente e codice oggetto.
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Codice sorgente: è il testo di un algoritmo di un programma scritto in
un linguaggio di
programmazione da parte di un programmatore in fase
di programmazione.
Codice oggetto: è la traduzione del codice sorgente in linguaggio
macchina (binario), comprensibile solo all'elaboratore. Il codice oggetto è generato
automaticamente
da un apposito programma detto compilatore, e verrà poi passato
ad un linker che
genererà il codice eseguibile.
Il codice del programma può avere due caratteristiche che sono essere open source o
non essere open source.
Open source: indica un software di cui i creatori del programma rendono
pubblico il codice
sorgente, favorendone il libero studio e permettendo
a programmatori indipendenti di apportarvi modifiche ed
estensioni.
Non open source: indica un software di cui i creatori del programma non rendono
pubblico il codice sorgente quindi nessuno è in grado di sapere se nel software
ci possano essere virus o delle back door che permettano lo sniff di dati dell’utente.
La modifica e la ridistribuzione può farla solo il creatore del programma.
LINUX
Breve Storia
Linux è un sistema operativo free basato su API POSIX e UNIX. Nel 1985 Richard
Stallman fondò la Free Software Foundation, il cui obbiettivo era il GNU (Gnu’s Not
Unix). In realtà l’obbiettivo era la
scrittura di un intero Sistema Operativo, analogo a UNIX, con delle caratteristiche
innovative e varie applicazioni completamente free.
Nel 1991 Linus Benedict Torvalds, studente del corso di Sistemi Operativi all’università
di Helsinky, aprì la strada allo sviluppo di LINUX, che ad oggi è forse il segno più
tangibile della realizzazione del progetto GNU.
Il Kernel
Il Kernel costituisce il nucleo di un Sistema Operativo ovvero il software avente il
compito di fornire ai processi in esecuzione sull'elaboratore un accesso sicuro e
controllato all'hardware.
© 2015-2016 Damioli Roberto. All right reserved
Un Kernel non è strettamente necessario per far funzionare un elaboratore:
i programmi possono essere infatti direttamente caricati ed eseguiti sulla macchina, a
patto che i loro sviluppatori ritengano necessario fare a meno del supporto del sistema
operativo.
Ia Shell e i Comandi Principali
La Shell è un programma che gestisce la comunicazione fra utente e sistema operativo
e funziona tramite dei comandi inseriti da tastiera.
Comandi:
ls : consente di elencare i file di una directory. Il comando “ls” dispone di un
attributo cioè “-l” che consente di vedere l’elenco in modo esteso. Oltre al nome
vengono indicati i diritti, il proprietario, la larghezza e la data.
man: consente di consultare il manuale in linea. Sarebbe l’help per il DOS e si
forma mettendo “man” seguito dal nome del comando separati da uno spazio.
cd: sta per change directory; serve per cambiare la directory di lavoro.
mkdir: make directory; serve per creare una nuova directory.
rmdir: remove directory; serve per cancellare una directory. Funziona solo con
directory vuote.
cp: copy; serve per copiare file o gruppi di file. Richiede sempre una sorgente e
una destinazione.
mv: move; serve
bash: ./nomefile: Permesso negato
per spostare o
cambiare nome ad uno o più file.
rm: remove; serve per cancellare uno o più file. Con l’opzione “-r” consente di
cancellare anche le sottodirectory, compreso il loro contenuto
nomefile
chmod [OPZIONI] permessi Rendere
eseguibile un file
1. Metodo Shall
Affinché un file possa essere eseguito è necessario che abbia impostato il permesso di
esecuzione. Infatti, provando a eseguire da terminale un file che non ha il permesso di
esecuzione riceverete il messaggio di errore:
(nomefile rappresenta il nome del file che si è provato a eseguire)
Per impostare il permesso di esecuzione da terminale bisogna utilizzare il
comando chmod. La sintassi del comando è:
© 2015-2016 Damioli Roberto. All right reserved