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Concetti Chiave

  • In latino, i verba narrandi, come "dico" e "narro", si costruiscono personalmente nel presente, seguiti da un infinito.
  • Nella traduzione italiana, i verba narrandi devono essere resi impersonali, seguiti da una proposizione soggettiva.
  • L'esempio di Cicerone mostra come la costruzione personale si traduce in italiano con una forma impersonale.
  • La costruzione personale non si usa generalmente con verbi in forma perifrastica o in espressioni incidentali.
  • Nei casi perifrastici, la struttura latina è simile all'italiano, con il verbum narrandi impersonale e un'infinitiva.
COSTRUZIONE PERSONALE DEI VERBI NARRANDI
In latino, diversamente che in italiano, i verba narrandi, quali dico, narro, fero, ecc. nel presente e nelle forme derivate dal presente, se reggono una proposizione dichiarativa non sono costruiti personalmente, ma personalmente.

Il verbum narrandi, pertanto, si mette nella persona del soggetto ed è seguito da un infinito.

Nella traduzione italiana occorre volgere il verbum narrandi alla forma impersonale e fare seguire una proposizione soggettiva che abbia per soggetto quello del verbum narrandi e per predicato l’infinito regolarmente coniugato.

La frase di Cicerone “Brutum et Cassium lauda visse dicor”, tradotta letteralmente, è “io sono detto di aver lodato Bruto e Cassio”. Trasformata diventa: “Si dice che io abbia lodato Bruto e Cassio”.

La costruzione personale non è generalmente usata quando il verbum narrandi è in forma perifrastica, cioè nei tempi del perfetto e nella perifrastica passiva, o è all’infinito retto da un verbo servile, o è usato in espressioni incidentali quali ut traditur (come si tramanda).
Il costrutto latino in questo caso è molto simile a quello italiano: il verbum narrandi è alla forma impersonale e regge un’infinitiva col verbo all’infinito e il soggetto in accusativo..

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