Concetti Chiave
- Le parole neutre in latino hanno i casi nominativo e vocativo uguali, come in greco e nelle lingue germaniche antiche.
- L'imperfetto in latino si caratterizza per il suffisso "BA", che in italiano è diventato "VA" a causa della fricativizzazione.
- Per formare l'imperfetto, si prende l'infinito, si rimuove "re", si aggiunge "BA", e si coniuga con le desinenze del presente.
- Il vocativo singolare di "Deus" utilizza il vocativo dell'aggettivo "Divus"; nel latino cristiano si usa "Deus".
- Nel nominativo plurale, la trasformazione di "DEI" in "DII" e poi in "DI" avviene per somiglianza delle vocali palatali.
PAROLE NEUTRE SECONDA DECLINAZIONE. (UM)
Le parole neutre in latino , come in greco, e nelle lingue germaniche antiche, ha sempre i casi retti uguali, cioè ha sempre i casi nominativo e vocativo uguali.
BELLUM. BELLI, BELLO, BELLUM BELLUM BELLO.
BELLA BELLORUM BELLIS BELLA BELLA BELLIS.
IMPERFETTO.
L'imperfetto Si caratterizza per il suffisso BA, che in italiano si è trasformato in VA per via di un processo fonetico detto fricativizzazione.
Come si forma?
ESEMPIO: AMARE
Si prende l'infinito in questo caso è Amare.
Togli la desinenza (re) AMA
Aggiungi BA AMABA
Infine le desinenze della coniugazione del presente 1 PERSONA AMABAT.
(nella 4 coniugazione al posto di BA si mette EBA ex:Audire - AUDIEBAM)
IMPERFETTO ATTIVO E PASSIVO DEL VERBO LAUDARE:
ATTIVO: LAUDA-BA-M, LAUDA-BA-S, LAU-DA-BAT, LAUDA-BA-MUS, LAUDA-BA-TIS, LAUDA-BA-NT.
PASSIVO: LAUDA-BA-R, LAUDA-BA-RIS, LAUDA-BA-TUR, LAUDA-BA-MUR, LAUDA-BA-MINI, LAUDA-BA-NTUR
NOTA BENE: La persona dell'imperfetto in italiano è cambiata rispetto al latino e all'italiano del 300 per analogia con la prima dell'indicativo presente.
ECCEZIONE SECONDA DECLINAZIONE.
DEUS: DEUS DEI DEO DEUM DIVE DEO
DEUS (PLURALE): DEI-DII-DI DEORUM-DEUM DEIS-DIIS-DIS DEOS DEI-DII-DI DEIS-DIIS-DIS.
Il vocativo singolare si utilizza il vocativo dell'aggettivo Divus(divino). In latino cristiano si utilizzerà DEUS.Il nominativo plurale della forma originario è DEI la E e la I sono vocali palatali molto simili per cui la E si trasforma in I ed otteniamo DII. Le due II si contraggono in una E ed otteniamo DI. Stessa cosa avviene al dativo ì, vocativo e ablativo. Mentre nel genitivo plurale la forma DEUM è quella originaria.