Concetti Chiave
- L'accento tonico nelle parole latine cade sempre su una delle ultime tre sillabe, seguendo la legge del trisillabismo.
- Se una parola è bisillaba, l'accento cade sulla penultima sillaba, mentre in parole di tre o più sillabe, l'accento dipende dalla lunghezza della penultima sillaba.
- La quantità delle sillabe, simile alle vocali, può essere lunga o breve, determinata per natura o posizione.
- Le sillabe lunghe per natura contengono un dittongo o una vocale lunga, mentre per posizione contengono una vocale seguita da due consonanti.
- Le sillabe brevi per natura contengono una vocale breve seguita da un'altra vocale o una consonante semplice, mentre per posizione terminano con una vocale seguita da una sillaba che inizia con un'altra vocale.
L’accento
Nelle parole latine, l'accento tonico cade sempre su una delle ultime tre sillabe: questa regola costituisce la cosiddetta legge del trisillabismo. Per stabilire dove cade l'accento, ossia la vocale tonica, è necessario conoscere la quantità della penultima sillaba, e tenere presente che:
• se la parola è bisillaba, l'accento cade sempre sulla penultima sillaba: gutta (= goccia);
• se la parola è formata da tre o più sillabe, l'accento cade sulla penultima, se questa è lunga; cade invece sulla terzultima se la penultima è breve (legge della penultima):
monère (perché è monère); lègere (perché è legere).
Quantità delle sillabe
Come le vocali, anche le sillabe possono essere brevi o lunghe e ciò avviene «per natura» o «per posizione».
Lunghe
Per natura: Le sillabe che contengono un dittongo o una vocale lunga: àurum (= l'oro); Róma.
Per posizione: Le sillabe contenenti una vocale seguita da due consonanti (diverse da h) o dalle consonanti x o z: móns (= il monte); gaza (= il tesoro).
Brevi
Per natura: Le sillabe che contengono una vocale breve seguita da un'altra vocale (con cui non formi dittongo) o da una consonante semplice: audio (= io odo); bène.
Per posizione:
Le sillabe che terminano per vocale seguite da sillaba iniziante con un'altra vocale o con h + vocale: fuit (= egli fu); vèho (= io trasporto).