Concetti Chiave
- L'origine di "pasticciera" è dal francese antico "pasticciere", legato a "pastiz" che significa pasticcio.
- "Pasticciera" e "pasticcera" sono entrambe forme accettate, con la prima più comune nella lingua scritta ufficiale.
- La scelta tra "pasticciera" e "pasticcera" dipende dal contesto: informale per "pasticcera", formale per "pasticciera".
- Le regole grammaticali indicano che la "i" è superflua se l'accento cade sulla penultima sillaba.
- La lingua italiana è in evoluzione, e varianti inizialmente scorrette possono diventare accettate.
In questo appunto viene descritto come si scrive la forma grammaticale corretta tra pasticcera o pasticciera per capire meglio. Vengono anche riportati in merito vari esempi circa il suo utilizzo nel contesto delle frasi.
Indice
Introduzione al lessico
La parola, femminile di “pasticciere” deriva dal francese antico “pasticciere”, derivato a sua volta dal termine ancora più antico “pastiz” = pasticcio.
Appartengono alla stessa famiglia i termini: pasticcino, pastiera, pasticceria, pasticcio.
Il termine può avere valore di sostantivo, cioè la donna che opera nel settore dolciario provvedendo alla fabbricazione o alla vendita di dolci e di aggettivo, cioè un tipo di crema, utilizzata per farcire i dolci, a base di uova, zucchero e vaniglia, usata, soprattutto, come farcitura dei bignè.
Ma come si scrive? “pasticciera” o “pasticcera”? E come si scrive “pasticcere” o “pasticcere?
La regola ortografica esiste: è chiara e non lascia alcun dubbio, come altri termini che indicano un mestiere e che terminano in -iere: pompiere, barbiere, carabiniere, finanziere, carpentiere, rigattiere, ferroviere, carrozziere, faccendiere. Occorre precisare che queste parole non possono essere pronunciate senza la -i-. Invece per “la donna che opera nel settore dolciario” che scriviamo” pasticcera” o “pasticciera”, la pronuncia è la stessa. Quello che cambia è soltanto l’ortografia, per cui il problema si pone soltanto alla forma scritta. Si tratta, comunque, di termini di cui è difficile immaginare un femminile. La forma senza la -i- probabilmente subisce l’influenza per assonanza del termine “pasticcerìa”.
Caratteristiche grammaticali
Se la sillaba è accentuata, la “i” è superflua, come succede in pasticcerìa, in cui l’accento cade sulla penultima sillaba. Se, invece, la sillaba è accentuata, la “i” deve essere mantenuta, come nel caso di “pasticciera”.
Tuttavia, esistono diverse eccezioni: “pasticcera” è assai diffuso e tale ortografia non può essere considerata scorretta, soltanto “non del tutto pura”. Anche questo è uno dei casi che dimostra come la lingua italiana si stia evolvendo e come, poco a poco, le varianti, inizialmente ritenute scorrette, vengono accettate anche dalle massime autorità linguistiche.
Infatti:
- L’Enciclopedia Treccani ammette entrambe le forme anche perché in Toscana “pasticcera” è molto più usato rispetto al resto della penisola.
- Per l’Accademia della Crusca, “pasticciera” è la forma che prevale, ma “pasticcera” non deve essere considerato errato.
Tutto ciò premesso, come ci si deve comportare? Il problema, praticamente non esiste nell’italiano parlato, poiché la “i” si sente molto poco. Per la lingua scritta, si potrebbe operare la scelta seguente:
- in un ambiente informale, fra amici, si può dire tranquillamente “pasticcera” (e anche “pasticcere)”e nessuno creerà problemi;
- se si tratta di un testo scritto ufficiale, con valore legale, dobbiamo applicare la norma e scriveremo “pasticciera”, anche per evitare discussioni, veramente di poco conto.
Ovviamente questa scelta non può valere per gli altri sostantivi che al maschile terminano in -iere, di cui abbiamo dato una lista all’inizio dell’appunto. Infatti, scrivere, per esempio, corrozzere o carabinere sarebbe veramente incomprensibile.
Alcune frasi con le forme pasticcera e pasticciera
Ecco alcune frasi sull'utilizzo del termine pasticciera e pasticcera:
- Elena ha sempre mostrato di essere un'ottima pasticciera.
- Lea ha sempre fatto l'aiuto pasticcera nella pasticceria di famiglia.
- La pasticciera della pasticceria di Via Roma ha preparato delle ottime sfogliatelle.
- La sorella di Marco è una pasticcera molto brava.
- Martina come professione fa la pasticciera.
- Ha sempre dimostrato di avere grandi doti come pasticcera.
Domande da interrogazione
- Da quale lingua deriva la parola "pasticciera"?
- Quali sono alcuni termini che appartengono alla stessa famiglia di "pasticciera"?
- Qual è la regola ortografica per scrivere correttamente "pasticciera"?
- Qual è la forma preferita da diverse autorità linguistiche per scrivere "pasticciera"?
La parola "pasticciera" deriva dal francese antico.
Alcuni termini che appartengono alla stessa famiglia di "pasticciera" sono pasticcino, pastiera, pasticceria e pasticcio.
La regola ortografica per scrivere correttamente "pasticciera" è che se la sillaba è accentuata, la "i" è superflua, mentre se la sillaba è accentata, la "i" deve essere mantenuta.
La forma preferita da diverse autorità linguistiche per scrivere "pasticciera" è "pasticciera", ma "pasticcera" non deve essere considerato errato.