Concetti Chiave
- Le banlieue sono periferie delle città francesi sviluppatesi negli anni '60, con un afflusso massiccio di immigrati dalle ex-colonie francesi.
- Queste zone, inizialmente prive di servizi e infrastrutture, sono diventate sovraffollate e degradate, contribuendo alla disoccupazione e alla crisi sociale.
- L'elevata criminalità e povertà hanno trasformato le banlieue in ghetti, portando a ribellioni e rivolte significative, come quella del 2005.
- I tentativi politici di riqualificazione, attraverso piani di costruzione e riforme sociali, non hanno risolto le tensioni sociali persistenti.
- La crescita demografica ha portato la classe media a vivere nei centri urbani, mentre i quartieri periferici sono diventati aree dormitorio per i meno abbienti.
Le banlieue
Banlieue è un termine francese che indica la periferia di una grande città. Le banlieue si sono sviluppate verso la fine degli anni ’60, quando gli immigrati provenienti dalle ex-colonie francesi iniziarono a stabilirsi in massa nelle periferie delle città sfruttando la cittadinanza francese, in quanto nati in una colonia. Questo causò il sovraffollamento della periferia e il degrado. Inoltre non essendo zone destinate alla residenza mancavano di servizi ed infrastrutture.
Nelle banlieue non c’era lavoro, soprattutto tra i ragazzi e venivano fatte agli abitanti delle banlieue delle false promesse di ricchezza. Questo portò ad una vera e propria crisi sociale e all’aumento della criminalità, del traffico di droga e di armi. La criminalità e la povertà delle banlieue le fece apparire come dei veri e propri ghetti e le portò ad essere emarginate da resto delle città. Così i banlieusard (abitanti delle banlieue) iniziarono a ribellarsi e ad organizzare delle vere e proprie rivolte fino ad arrivare a quella del 2005.L’immigrazione continuò e la Francia attraversò un periodo di grande crescita demografica. Per questo motivo la classe media, che era composta dalla maggior parte della popolazione e quindi dagli elettori dei politici, fu mandata a vivere nel centro delle città e i più poveri e disagiati furono mandati in dei quartieri dormitorio. I politici cercarono di risolvere il problema con dei piani di costruzione di nuove zone adatte ad ospitare gli immigrati come quello del ministro Olivier Guichard degli anni ’70 e quello del ’77 del ministro Barros. Oppure riforme sociali come la legge di coesione del ’91 che prevedeva che il 20% delle strutture delle municipalità fossero adibite a uso sociale. Ma nessun piano di ricostruzione andò a buon fine e ancora oggi c’è una forte tensione sociale nelle banlieue.