Concetti Chiave
- L'agricoltura costiera si divide in due categorie principali: quella delle coste alte, caratterizzata da terrazzi sui versanti dei rilievi, e quella delle piane costiere, formate da sedimenti fluviali o bonifiche.
- Gli orti, una forma tradizionale di agricoltura costiera, sono piccoli appezzamenti dove si coltivano ortaggi e alberi da frutto, prevalentemente per i mercati locali.
- Le piantagioni costiere sono grandi terreni coltivati con macchinari e fertilizzanti, spesso specializzati in un solo tipo di prodotto, come pomodori o agrumi.
- Le coltivazioni forzate utilizzano serre per produrre ortaggi e fiori di alta qualità, spesso fuori stagione, venduti a prezzi elevati a causa dei costi di produzione.
- L'agricoltura costiera comprende piantagioni e coltivazioni forzate, come i vigneti vicino al mare in Puglia e le serre sulle coste liguri.
Indice
l'agricoltura costiera
L'agricoltura viene praticata anche lungo le coste, ma a seconda del tipo di costa esistono diverse forme di agricoltura. Se teniamo conto della configurazione del territorio, possiamo distinguere, infatti, due tipi di agricoltura. Innanzitutto, l'agricoltura delle coste alte, praticata lungo i versanti dei rilievi che discendono al mare, spesso sistemati a terrazzi e diffusi soprattutto nel versante tirrenico. In secondo luogo, l'agricoltura delle piane costiere formate dalle sabbie e dalle ghiaie trasportate dai fiumi o attraverso le bonifiche.
I tipi di agricoltura costiera: orto, piantagioni, coltivazioni forzate
Se invece teniamo conto del modo con cui è organizzata l'agricoltura, possiamo identificare tre tipi di agricoltura costiera.
Il primo tipo di agricoltura, quello di più antica tradizione, è costituito dall'orto.
Diffuso lungo tutto il Mediterraneo, l'orto è un pezzo di terra di dimensioni non estese, in cui si praticano coltivazioni di ortaggi, spesso frammiste ad alberi da frutto (albicocche, mele, pere, oltre che vigneti e uliveti). Di solito le produzioni ortive non sono abbondanti, per cui sono vendute soltanto nei mercati locali. Il secondo tipo di agricoltura costiera è costituito dalle piantagioni. In questo caso, sono coltivati grandi appezzamenti di terreno, facendo uso di macchine e di fertilizzanti, con l'obiettivo di ricavare anche più prodotti nel corso di un anno.
La piantagione è una coltivazione specializzata, nel senso che quella determinata superficie è sfruttata sempre con lo stesso prodotto, o sempre con la stessa serie di prodotti in rotazione. Vi sono piantagioni di ortaggi, come quelle di pomodoro nella pianura vesuviana e nelle piane costiere della Puglia, e altre di alberi da frutto, come quelle di vigneti e agrumeti della Puglia e della Sicilia. Il terzo tipo di agricoltura costiera è quello delle coltivazioni forzate. In questo caso, ortaggi e fiori sono coltivati all'interno di serre, in modo da ottenere produzioni di gran pregio, anche "fuori stagione". I prodotti sono venduti a prezzi piuttosto alti a causa degli alti costi necessari per coltivarli.
Due dei tre tipi di agricoltura costiera: piantagioni e coltivazioni forzate. In alto, vigneti in prossimità del mare vicino a Vieste, in Puglia; qui a fianco, un serie di serre per la coltivazione di ortaggi e fiori sulle coste liguri
Domande da interrogazione
- Quali sono i due tipi principali di agricoltura costiera basati sulla configurazione del territorio?
- Quali sono i tre tipi di agricoltura costiera basati sull'organizzazione?
- Perché i prodotti delle coltivazioni forzate sono venduti a prezzi alti?
I due tipi principali sono l'agricoltura delle coste alte, praticata lungo i versanti dei rilievi, e l'agricoltura delle piane costiere, formate da sabbie e ghiaie trasportate dai fiumi o attraverso le bonifiche.
I tre tipi sono l'orto, le piantagioni e le coltivazioni forzate. L'orto è di tradizione antica e diffuso nel Mediterraneo, le piantagioni utilizzano grandi appezzamenti e macchinari, mentre le coltivazioni forzate avvengono in serre per produzioni di pregio.
I prodotti delle coltivazioni forzate sono venduti a prezzi alti a causa degli elevati costi necessari per coltivarli, poiché vengono coltivati in serre per ottenere produzioni di gran pregio anche fuori stagione.