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Concetti Chiave

  • Le quattro regole del ragionamento filosofico di Newton enfatizzano la semplicità, l'uniformità della natura e l'uso dell'induzione per formulare teorie scientifiche.
  • Newton rifiuta le ipotesi non basate sui fenomeni, promuovendo una filosofia sperimentale che deduce proposizioni dai fenomeni stessi.
  • Francesco Bacone critica le scienze e la logica tradizionale, proponendo un metodo induttivo più sistematico e critico rispetto all'approccio aristotelico.
  • Il metodo di Bacone si divide in "pars destruens", rimozione delle false nozioni, e "pars construens", costruzione di un nuovo metodo basato su osservazioni sistematiche.
  • Bacone utilizza tecniche sperimentali, come l'experimentum crucis, per verificare le ipotesi e consolidare il legame tra intuizione razionale e sperimentazione.

In questo appunto si prendono in considerazione alcuni aspetti importanti del celebre pensiero filosofico dei grandi filosofi Isaac Newton e Francesco Bacone. Si descrivono attentamente alcuni principi importanti relativi alle regole per esempio del ragionamento filosofico di Isaac Newton; il celebre metodo di Francesco Bacone che viene esposto in maniera molto approfondita.

Indice

  1. Le regole metodologiche di Newton
  2. La filosofia sperimentale di Newton
  3. Il metodo induttivo di Bacone
  4. Le fasi del metodo di Bacone
  5. Gli idoli secondo Bacone
  6. La scoperta della forma
  7. La pars construens di Bacone
  8. La vendemmia e l'experimentum crucis

Le regole metodologiche di Newton

Queste regole sono regole esplicitanti, nel senso che ci indicano "come" bisogna cercare e presuppongono il "che cosa" bisogna cercare. Furono enunciate da Isaac Newton nel terzo libro dei Principia e sono regole metodologiche, eccole:

  1. Regola 1 - Non dobbiamo ammettere più cause delle cose naturali di quelle che sono sia vere che sufficienti a spiegare le loro differenze. Newton dice quindi che dobbiamo prefiggerci il raggiungimento di teorie semplici: questo è il postulato della semplicità della natura, che sottende la prima regola metodologica di Newton.
  2. Regola 2 - Ai medesimi effetti naturali dobbiamo, per quanto è possibile, attribuire le stesse cause.

    Questa regola esprime un altro postulato, quello dell'uniformità della natura.

  3. Regola 3 - Le qualità dei corpi, che non ammettono nè aumento nè diminuzione di grado, e che si trovano appartenere a tutti i corpi all'interno dell'ambito dei nostri esperimenti, devono essere ritenute qualità universali di tutti i corpi.

    Tale regola presuppone anch'essa il principio ontologico dell'uniformità della natura.

  4. Regola 4 - In filosofia sperimentale dobbiamo considerare le proposizioni tratte per induzione generale dai fenomeni come precise o molto approssimate, nonostante ogni ipotesi contraria che si possa immaginare, finché si presentino altri fenomeni che le possono rendere più precise o le espongano ad eccezione. Dobbiamo seguire questa regola affinché la prova induttiva non sia elusa mediante ipotesi.

La filosofia sperimentale di Newton

E' questa la famosa e nota sentenza metodologica di Newton, tradizionalmente citata come inderogabile richiamo ai fatti e come decisa e motivata condanna delle ipotesi o congetture.

Newton non inventò ipotesi; e infatti tutto ciò che non si deduce dai fenomeni deve essere chiamato ipotesi. vita e pensiero di Isaac NewtonE le ipotesi, sia metafisiche che fisiche, sia di qualità occulte che meccaniche, non hanno nessun posto nella filosofia sperimentale. In tale filosofia, proposizioni particolari sono dedotte dai fenomeni e successivamente rese generali per induzione. Tuttavia è chiaro che anche lui formulò ipotesi, ma la sua grandezza è tale perché le provò.

Il metodo induttivo di Bacone

Per Francesco Bacone le scienze della sua epoca non sono capaci di nuovi ritrovati, e la stessa logica tradizionale è inutile per le ricerche scientifiche. Per questo motivo Bacone indica la via da seguire che è quella del metodo induttivo, diverso dal metodo induttivo tradizionale, quello aristotelico, che era una semplice enumerazione di casi particolari che scivolava tuttavia sui fatti.

Il vero sapere è costituito dalle interpretazioni della natura (che derivano da una indagine che si svolge secondo i modi adeguati) e non dalle anticipazioni della natura (delle nozioni ricavate da pochi dati abituali). Il vero sapere si ottiene con il vero metodo, uno strumento nuovo ed efficace per il raggiungimento della verità. Esso si divide in due fasi:

    Le fasi del metodo di Bacone

  1. pars destruens; consiste nello sgombrare la mente dalle false nozioni (gli idola), che hanno invaso l'intelletto.
  2. pars construens; consiste nell'esposizione e giustificazione delle regole del nuovo metodo.

La prima di queste due fasi ha la funzione di rendere coscienti gli uomini di quelle false nozioni che sbarrano loro la strada verso la verità. I generi di idoli che assediano la mente sono quattro:

    Gli idoli secondo Bacone

  1. gli idoli della tribù, fondati sulla stessa natura umana e dipendenti dal fatto che l'intelletto umano mescola sempre la propria ragione con quella delle cose, deformandola e trasfigurandola;
  2. gli idoli della spelonca, derivanti dall'individuo singolo e precisamente dalla natura specifica dell'anima e del corpo del singolo, oppure dalla sua educazione e dalle sue abitudini, o ancora da altri casi fortuiti;
  3. gli idoli del foro o del mercato, dipendenti dai reciproci contatti del genere umano e insinuantisi nell'intel- letto per via delle combinazioni improprie delle parole e dei nomi;
  4. gli idoli del teatro, che penetrano nell'animo umano per opera delle diverse dottrine filosofiche del passato e delle pessime regole di dimostrazione.

La scoperta della forma

Una volta purificata la mente dagli idoli, bisogna fissare il vero scopo del sapere: esso sta nella scoperta della "forma" di una natura data, bisogna cioè penetrare nei segreti profondi della natura e rendere l'uomo potente su di essa. Comprendere la forma significa quindi comprendere la struttura di un fenomeno e la legge che ne regola il processo.

La pars construens di Bacone

Ora si può procedere alla seconda fase, la pars construens, che inizia indagando su di una natura, osservando cioè tutti i comportamenti tipici di una natura; si compila pertanto una "tavola di Presenza", in cui si registrano tutti i casi in cui si registra il nostro fenomeno. Compilata questa si procede nel stilare una "tavola dell'assenza", dove si registrano i casi simili ai precedenti in cui il fenomeno non si presenta. Quindi si passa alla "tavola dei gradi", in cui il fenomeno ci si presenta secondo una più o meno grande intensità.

Attrezzato di queste 3 tavole, Francesco Bacone procede all'induzione vera e propria, seguendo la procedura della eliminazione, intesa come esclusione delle ipotesi false. Questo avviene facendo "citazioni di istanze davanti all'intelletto", ossia interrogandosi sul perché avviene o non avviene in certi casi una natura.

Si giunge così ad una prima vendemmia (o interpretazione iniziale), cioè ad una prima ipotesi coerente con i dati esposti nelle tre tavole ed analizzati attraverso il procedimento di eliminazione.

pensiero filosofico di Francesco Bacone

La vendemmia e l'experimentum crucis

Ma il metodo continua poiché Francesco Bacone prende la prima ipotesi come guida per una ulteriore ricerca consistente nella deduzione e nell'esperimento; dalla prima vendemmia derivano nuovi fenomeni attraverso tecniche sperimentali (o istanze prerogartive). Dall'ipotesi ottenuta si devono dedurre i fatti, che essa implica e prevede, e sperimentare in condizioni diverse se tali fatti imputati e previsti dall'ipotesi si verifichino. A tale scopo escogita un ricco insieme di tecniche sperimentali tra le quali la più famosa è l'experimentum crucis.

In tal modo Francesco Bacone imboccava una via volta a unire in modo sempre più saldo la facoltà sperimentale e la facoltà razionale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le quattro regole del ragionamento filosofico di Newton?
  2. Le quattro regole di Newton sono: 1) Non ammettere più cause di quelle necessarie; 2) Attribuire le stesse cause agli stessi effetti naturali; 3) Considerare le qualità universali dei corpi; 4) Considerare le proposizioni induttive come precise finché non emergano nuovi fenomeni.

  3. Cosa significa "Hypoteses non fingo" nel contesto del pensiero di Newton?
  4. "Hypoteses non fingo" è la sentenza di Newton che sottolinea l'importanza di basarsi sui fatti piuttosto che su ipotesi o congetture, sebbene anche lui formulasse ipotesi che poi provava.

  5. In cosa consiste il metodo induttivo di Francesco Bacone?
  6. Il metodo induttivo di Bacone si divide in due fasi: la pars destruens, che elimina le false nozioni, e la pars construens, che stabilisce le regole del nuovo metodo attraverso l'osservazione e l'induzione.

  7. Quali sono gli "idola" secondo Bacone e come influenzano la conoscenza?
  8. Gli "idola" sono false nozioni che ostacolano la conoscenza: idoli della tribù, della spelonca, del foro e del teatro, ciascuno derivante da diverse fonti di errore nella percezione e nel ragionamento umano.

  9. Come si sviluppa il processo di induzione secondo Bacone?
  10. Il processo di induzione di Bacone include la compilazione di tavole di presenza, assenza e gradi, seguita dall'eliminazione delle ipotesi false e dalla formulazione di una prima ipotesi, che guida ulteriori esperimenti e deduzioni.

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