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Kant
Nasce a Könisberg nel 1724 e viene educato, nello spirito religioso del pietismo, nel Collegium
Fridericianum.
La filosofia kantiana si divide in due periodi:
1° periodo:precritico
2° periodo:critico
Il criticismo kantiano consiste ne riconoscere alla ragione delle possibilità, ma anche dei limiti. Il
criticismo è detto anche “filosofia del limite”.
analisi
criticismo krino=giudicare che si conclude con un giudizio
“Criticare” nel linguaggio di Kant significa interrogarsi sul fondamento di determinate esperienze
umane. La ragione utilizza l’esperienza per le conoscenze
Giudizio positivo:possibilità della ragione
Giudizio negativo:limiti della ragione
Tutta la filosofia kantiana prende il nome di criticismo.
L’opera che segna il passaggio tra il periodo precritico al periodo critico è il “De mundi sensibilis
atque intelligibilis forma et principis”, nota anche come la “Dissertatio del ‘70”.
La critica della ragion pura
Kant appoggia la filosofia di Hume, tuttavia non riesce ad accettare l’idea secondo cui la fisica non
è scienza. scienza:sapere oggettivo, necessario, universale e fecondo
Gli argomenti trattati in quest’opera sono:
a) rivoluzione copernicana
b) distinzione tra giudizio analitico e sintetico
c) distinzione tra conoscenza pura ed empirica
d) distinzione tra a priori e puro a priori
La prima parte dell’opera si chiama Estetica, e riguarda le sensazioni; la seconda parte prende il
nome di Logica, riguarda l’intelletto, e a sua volta si divide in analitica e dialettica.
Prima di Kant il mondo era già strutturato con rapporti di tipo causale. Tutti gli uomini
oggettività
conoscono la stessa cosa
Hume non era d’accordo con questo: gli oggetti non sono legati da rapporti necessari; gli oggetti
sono legati per abitudine (belief). La realtà non è strutturata e quindi l’uomo non ha conoscenza
oggettiva.
Per Hume tutto deriva dall’esperienza e quindi non abbiamo scienza del mondo esterno.
Kant vuole dare conoscenza rigorosa del mondo esterno. Si chiede allora cos’è la conoscenza
(rapporto uomo-oggetto). Se l’oggetto non è strutturato significa che è l’uomo a strutturarlo
conoscenza:è la materia (ciò che viene elaborato) e la forma
materia:dati
conoscenza sensibile: (intuizione sensibile)
forma: in base alla quale gli oggetti (dati) sono dati percepiti
materia:
conoscenza intellettiva: non c’è
forma: 12 categorie (in base alle quali i dati sono pensati)
Gli oggetti per essere pensati devono essere temporalizzati, spazializzati e categorizzati.
Estetica
È la parte della critica che si occupa della sensibilità. La conoscenza è sintesi di materia e forma. La
materia sono le impressioni, la forma è lo spazio e il tempo. Kant giustifica la matematica come
scienza, la quale include la geometria, che corrisponde allo spazio, e l’aritmetica, la quale
corrisponde al tempo. L’estetica non si discosta dalla parte della sensibilità già affrontata nella
Dissertatio.
Spazio e tempo non sono idee innate e non esistono senza i dati; spazio e tempo sono intuizioni pure
a priori, ovvero criteri in base ai quali l’esterno entra dentro di noi, le condizioni affinché la
conoscenza possa esserci.
Si chiamano intuizioni perché appartengono alla sensibilità e quindi sono forma di essa.
Puro a priori = prima dell’esperienza (originale)
A priori = dall’esperienza
Conoscenza a priori si riferisce all’uso delle categorie
Conoscenza pura/assolutamente a priori si riferisce all’uso e all’origine di una
conoscenza
Giudizi analitici tipici della razionalità
Giudizi sintetici tipici degli empiristi
Nei giudizi analitici il soggetto e il predicato sono uniti dal principio di non-contraddizione. Sono
analisi, quindi analitici. Sono oggettivi, necessari, universali ma non fecondi. Sono tautologici,
ovvero ribadiscono nel predicato ciò che è già stato detto nel soggetto.
Nei giudizi sintetici a posteriori il soggetto e il predicato sono legati dal principio di esperienza.
Non sono necessari, né oggettivi, né universali, ma sono fecondi.
I giudizi sintetici a priori rendono contradditoria l’esperienza.
Logica
Logica analitica uso legittimo delle categorie
dialettica uso illegittimo delle categorie
Conoscenza sensibile materia dati sensibili ( il fenomeno)
forma spazio e tempo (intuizioni a pure a priori)
Forma della sensibilità condizioni del darsi a noi
gli oggetti
Conoscenza intellettiva materia non c’è (noumeno); manca l’intuizione intellettiva
forma 12 categorie
Intuizione intellettiva uso reale (connettere)
uso logico (si può dare la materia su cui esplicitare il primo uso)
Le 12 categorie costituiscono l’uso logico. Kant si rifà ad Aristotele:
l’intelletto pensa giudica collega dei
soggetti con dei predicati i predicati vanno
ricercati nella tabella dei predicati già elaborata
da Aristotele
La parte dell’analitica in cui Kant dice quali e quante sono le categorie si chiama “Deduzione
metafisica delle categorie”.
Deduzione trascendentale
L’oggetto per essere pensato deve adeguarsi alle categorie. La deduzione trascendentale riguarda
l’uso delle categorie.
L’intelletto non ha materia e quindi bisogna trovare una materia adatta. La si trova nel risultato della
sensibilità, ovvero i dati sensibilizzati e temporalizzati.
La deduzione trascendentale spiega come le categorie si possono riferire ai dati della sensibilità.
dati + spazio e tempo = sensibilità
dati + spazio e tempo + categorie = intelletto
Ciò che rende la conoscenza rigorosa è la forma.
La casualità non si rifà più all’abitudine, ma è legata al modo di operare dell’intelletto umano.
Le categorie vengono utilizzate per dare ulteriore ordine ai dati.
L’intelletto conosce oggettivamente la realtà, e la conosce attraverso le categorie.
CONOSCERE = DIMOSTRARE
Intelletto e ragione non sono la stessa cosa.
VERSTAND: RAGIONE (pensa) VERNUFT: INTELLETTO (dimostra)
Esistono cose però che non è possibile dimostrare, come l’esistenza di Dio.
Con le 12 categorie è possibile dimostrare che la fisica è scienza. Sensibilità e intelletto sono
separati. Bisogna trovare un ponte che li colleghi. Il ponte corrisponde allo schematismo. Esso
spiega l’applicabilità dell’intelletto al fenomeno; consiste nell’indicazione di un medium che abbia
e le caratteristiche della sensibilità, e le caratteristiche dell’intelletto. Il medium è chiamato schema
e permette all’intelletto di riferirsi alla sensibilità. Questo schema è il tempo (comprensivo dello
spazio).
L’immaginazione serve a produrre lo schema.
SENSIBILITÀ INTELLETTO
(condivide con le categorie l’essere
|______________________________________| forma dell’intelletto)
Abbiamo bisogno del ponte perché l’intelletto non ha forma
Le categorie agendo sul tempo traducono in forma più rigorosa ciò che a sua volta il tempo ha fatto
con i dati della sensibilità.
Il tempo è la forma a livello sensibile, e condivide l’essere forma con le categorie nell’intelletto.
Grazie all’uso legittimo delle categorie ci può giustificare la fisica come scienza.
La dialettica
Con la dialettica Kant vuole giustificare la metafisica come scienza. Nella dialettica le categorie
vengono utilizzate in modo illegittimo.
DIALETTICA = CONOSCENZA ILLUSORIA
L’uomo è spinto ad andare al di là del condizionate per entrare nel regno dell’incondizionato; va
oltre l’esperienza ed entra nel metafisico. Per farlo non ha però i mezzi; utilizza allora le categorie
come materia, le utilizzo allora in modo illegittimo. Ciò che avrò sarà dunque una conoscenza
illusoria. La conoscenza illusoria è necessaria (come la spinta dell’uomo che passa dal condizionato
all’incondizionato) e quindi anche gli errori che ne derivano saranno necessari (legati anch’essi alla
spinta presente nell’uomo).
DAL PASSARE DALL’ANALITICA ALLA DIALETTICA L’INTELLETTO SI FA RAGIONE
L’intelletto è lo strumento con cui conosciamo la fisica; è l’organo del mondo condizionato. Il
compito dell’intelletto è conoscere.