Concetti Chiave
- Cartesio elabora regole provvisorie per guidare il comportamento quotidiano in attesa di scoprire la verità assoluta.
- La sua prima massima è seguire le leggi e i costumi del proprio paese, mantenendo fede alla religione e adottando opinioni moderate.
- Cartesio valorizza l'equilibrio aristotelico, suggerendo un approccio morale che bilancia ragione e passioni.
- Il filosofo promuove l'uso delle passioni come strumento per sviluppare l'anima, seguendo l'idea socratica dell'attività pensante.
- Nel pratico, Cartesio distingue tra azione, che accetta verità probabili, e contemplazione, che richiede l'evidenza assoluta.
Indice
Le regole provvisorie di Cartesio
La terza sezione è dedicata alla spiegazione delle regole provvisorie della sua morale. Cartesio necessita di poche regole che gli consentano fino a che non avrà scoperto la verità. In assenza della certezza dell’evidenza, a livello metafisico e teorico, per sottrarsi all’errore bisogna sospendere il giudizio, perché questo ha logicamente a che fare con la verità, ma a livello pratico è necessario elaborare regole di indirizzo per il comportamento quotidiano. Cartesio è in costante movimento, in una oscillazione che fa pensare alla tettonica a zolle. È evidente il tentativo del filosofo di costruire una metafisica, ma prima di sviluppare l’analisi con l’applicazione del dubbio metodico, fissa tre massime, che non lasciano luogo irresoluto e gli consentano al contempo di vivere il più felicemente possibile, nuovo ideale.
La prima massima di Cartesio
La prima massima prefissata, è chiarissima senza bisogno di spiegazioni, e dice così “obbedire alle leggi e ai costumi del mio paese, serbando fede alla religione nella quale Dio mi ha fatto la grazia di essere educato sin dall'infanzia, e regolandomi nel resto secondo le opinioni più moderate, lontane da ogni eccesso, e comunemente seguite dalle persone più assennate, con le quali dovevo vivere” .
La medietà aristotelica e la ragione
Qui si può cogliere il riferimento alla medietà aristotelica, che ammette quasi un discorso utilitaristico: “ponendosi nel giusto mezzo, individuando poi come giusto un estremo sarà facile raggiungerlo.” Questo richiamo al non eccedere permette anche una riflessione morale. Sulle passioni deve prevalere la ragione. Su questo C. non è tentennante, tutte le persone hanno la possibilità di utilizzare la propria morale ed essere felici, ma anche di implementare la ragione ,senza che sia dicotomico alle passioni. L’uso delle passioni permette di sviluppare l’anima dell’uomo, caratterizzata dall’attività pensante e moralmente operante secondo Socrate.
Il saggio e la tradizione
L’uomo che agisce moralmente, pur seguendo delle massime provvisorie, che ha potenzialità da sviluppare, si può riassumere in una parola: saggio.
Pur non essendo ai livelli dello stoicismo che preferiva il suicidio ad una vita contraria a questi parametri, ne recupera elementi. L’aspetto della personalità di Cartesio è definitivo quindi perché egli fu sempre rispettoso della tradizione, in un modo particolarmente religioso e politico, mostrata in occasioni come l’incontro con Revius dove l’estrema semplicità delle sue risposte a interrogazioni in fatto religioso può apparire quasi banale. “ho la religione del mio Re e della mia nutrice”.
Pratica della vita e contemplazione
Due sono gli ambiti della pratica: la pratica della vita, dove la volontà ha l’obbligo di decidere senza aspettare l’evidenza. E contemplazione della verità, che ha l’obbligo di non decidere finché l’evidenza non sia stata raggiunta. Nel dominio della contemplazione l’uomo deve accontentarsi solo dell’evidenza.
Nel dominio dell’azione può accontentarsi anche di verità solo probabili.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza delle regole provvisorie nella morale di Cartesio?
- Come si collega la prima massima di Cartesio alla medietà aristotelica?
- In che modo Cartesio vede il rapporto tra ragione e passioni?
- Quali sono i due ambiti della pratica secondo Cartesio?
Le regole provvisorie sono essenziali per guidare il comportamento quotidiano in assenza di certezza metafisica, permettendo a Cartesio di vivere felicemente mentre cerca la verità.
La prima massima di Cartesio richiama la medietà aristotelica, suggerendo di seguire opinioni moderate e comunemente accettate, evitando gli eccessi, per una riflessione morale equilibrata.
Cartesio crede che la ragione debba prevalere sulle passioni, ma riconosce che le passioni possono sviluppare l'anima umana, integrando la morale con l'attività pensante.
Gli ambiti della pratica sono la vita quotidiana, dove la volontà deve decidere senza evidenza completa, e la contemplazione della verità, che richiede di attendere l'evidenza prima di decidere.