pexolo
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Concetti Chiave

  • Russell inizialmente sosteneva una concezione intuizionista dei giudizi etici, simile a quella di Moore, ma successivamente adottò un emotivismo "illuminato".
  • Influenzato dal Tractatus di Wittgenstein e dalle critiche di Santayana, Russell abbandonò il realismo etico per un soggettivismo emotivista.
  • In "Religion and Science", Russell afferma che i giudizi di valore sono espressioni di sentimenti, mentre le proposizioni scientifiche sono analitiche o sintetiche.
  • Le proposizioni analitiche sono giustificabili razionalmente, mentre quelle sintetiche sono verificabili empiricamente, secondo Russell.
  • Per Russell, i giudizi etici non hanno le qualità empiriche dei giudizi fattuali e non possono essere giudicati veri o falsi dalla scienza.

Indice

  1. Russell e l'evoluzione del suo pensiero etico
  2. La distinzione tra giudizi etici e scientifici

Russell e l'evoluzione del suo pensiero etico

Prima di giungere alla formulazione del suo emotivismo “illuminato”, Russell aveva sostenuto una concezione intuizionista o realista dei giudizi etici e valutativi, analoga a quella avanzata da Moore nei Principia Ethica. Successivamente, sotto l’influsso del Tractatus di Wittgenstein e delle critiche mosse da Santayana al suo realismo etico, abbandona l’intuizionismo oggettivista per abbracciare dapprima un soggettivismo emotivista e infine un emotivismo “illuminato”.

La distinzione tra giudizi etici e scientifici

In Religion and Science Russell sostiene che i giudizi di valore non sono altro che espressione di sentimenti ed emozioni. A suo avviso, le uniche proposizioni scientifiche sono quelle analitiche, che sono giustificabili razionalmente, e quelle sintetiche, che sono verificabili empiricamente. Le condizioni di verità delle prime dipendono dalla loro relazione sintattica, ossia logica, con le proposizioni di base; mentre le condizioni di verità delle seconde dipendono dalla relazione con qualche fatto. Appare evidente che per Russell è un errore pensare che i giudizi etici possano avere le stesse qualità empiriche dei giudizi fattuali. I giudizi etici e valutativi sono un «tentativo di conferire un’importanza universale e non semplicemente personale ad alcuni dei nostri desideri». Diversamente dai giudizi etici, la scienza, afferma Russell, può dibattere «le cause dei desideri e i mezzi per attuarli, ma non può contenere alcun giudizio genuinamente etico, poiché si riferisce a ciò che è vero o falso».

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