Concetti Chiave
- Walter Benjamin riflette sull'unicità dell'arte originale e sulla sua riproduzione, evidenziando come la simulazione entri in gioco nella musica, dove le copie abbondano.
- Baudrillard descrive la società contemporanea come una "società di simulacri", dove è difficile distinguere tra realtà e finzione.
- La simulazione e dissimulazione mascherano la realtà, creando una confusione tra sintomi autentici e la finzione sottostante.
- Il decostruzionismo, una filosofia che sfida le nozioni strutturaliste, si concentra sui processi piuttosto che sui prodotti, per svelare le dinamiche di potere.
- Derrida esplora la scrittura come strumento di potere e propone la "differance" per comprendere l'assenza di significati fissi e certi nelle culture.
Indice
L'aura dell'arte e la simulazione
Walter Benjamin si chiedeva le conseguenze nel riprodurre in maniera illimitata un’opera d’arte originale, già il quadro o la scultura sarebbero comunque una rappresentazione della realtà e quindi un’imitazione ma rimane unica e questa unicità dà luogo all’aura. Nel campo della musica però, quando un disco è originale? Nell’arte infatti il quadro vero è esposto in musei oppure privato ma con un prezzo altissimo, mentre di copie di dischi ne esistono a volontà, siamo quindi entrati nel mondo della simulazione.
Simulazione e dissimulazione nella società
La simulazione è parte della cultura contemporanea, di questo si è occupato anche il filosofo francese Baudrillard parlando della nostra società come “società di simulacri”, perché abbiamo difficoltà a capire cosa sia vero e cosa sia falso. Quindi distingue tra due termini:
- Dissimulare, fingere di non avere ciò che si ha, quindi presenza
- Simulare, fingere di avere che non si ha, quindi assenza
La realtà non sparisce, c’è sempre in entrambi i casi ma viene mascherata, chi simula una malattia ad esempio produce sintomi autentici in realtà e quindi è un malato-non malato perché questi sintomi sono segnali [realtà] di qualcosa più grande [finzione].
Decostruzionismo e performatività
L’arma principale contro questa confusione è quella del decostruzionismo, filosofia di interpretazione della realtà, che produce teorie della performatività: i post-strutturalisti si oppongono alle nozioni strutturaliste di universale, originale, unico perché ogni atto, espressione, idea è performativa, ogni fenomeno è parte di un flusso infinito di ripetizioni, esperienza, storie in cui avviene ogni scontro di potere e l'attenzione si sposta dai prodotti ai processi. Derrida si occupa della scrittura, parla del testo, in cui intende tutte le trascrizioni: qualsiasi potere si fa autorità indiscussa tramite scritture che non sono mai trasparenti e ogni scrittura cancella o nasconde a sua volta altre scritture. Per comprendere il meccanismo di cosa sia vero o falso, dobbiamo scavare a fondo al fine di scoprire che tutte le culture siano palinsesti di graffiti contro il potere egemonico. La lotta per scrivere la storia è infatti un processo performativo su un passato pieno di buchi, un presente provvisorio, un futuro ignoto, il decostruzionismo è quindi entrare in questa complessa realtà mascherata dal potere e lo strumento tramite cui agire è la differance. Quest’ultima va ad unire il termine inglese difference inteso come diversità/alterità e defferal, ovvero mancanza di significati fissi e certi.
Domande da interrogazione
- Qual è il concetto di "aura" secondo Walter Benjamin e come si applica alla musica?
- Come Baudrillard descrive la nostra società e quali sono i termini chiave che utilizza?
- Qual è il ruolo del decostruzionismo nella comprensione della realtà secondo il testo?
L'"aura" è l'unicità di un'opera d'arte originale, che si perde nella riproduzione illimitata. Nella musica, la distinzione tra originale e copia è meno chiara, poiché i dischi esistono in molteplici copie, portandoci nel mondo della simulazione.
Baudrillard descrive la nostra società come una "società di simulacri", dove è difficile distinguere tra vero e falso. Utilizza i termini "dissimulare" (fingere di non avere ciò che si ha) e "simulare" (fingere di avere ciò che non si ha) per spiegare la presenza e l'assenza nella realtà.
Il decostruzionismo è una filosofia che interpreta la realtà, opponendosi alle nozioni di universale e originale. Si concentra sui processi piuttosto che sui prodotti, e utilizza la "differance" per esplorare la complessità della realtà mascherata dal potere, cercando di scoprire la verità nascosta dietro le scritture e le culture come palinsesti.