Concetti Chiave
- L'impresa familiare è istituita per tutelare giuridicamente i familiari che lavorano in un'impresa individuale senza un contratto di assunzione.
- I familiari coinvolti nell'impresa possono godere di diritti come il mantenimento, la partecipazione agli utili e il diritto di prelazione in caso di vendita dell'impresa.
- La gestione ordinaria dell'impresa è riservata all'imprenditore, mentre i familiari partecipano alle decisioni straordinarie, ma la volontà dell'imprenditore prevale in caso di contrasti.
- Per beneficiare della disciplina fiscale dell'impresa familiare, è necessario un atto pubblico di costituzione e il lavoro continuativo del familiare.
- Nonostante la ripartizione del reddito tra i familiari, l'imprenditore deve dichiarare almeno il 51% del reddito complessivo nella dichiarazione fiscale.
Indice
Impresa familiare
L'impresa familiare si ha quando una persona è titolare di un’impresa individuale e i suoi familiari più stretti lavorano in modo continuativo nell’impresa stessa o nella famiglia.Si considerano “familiari più stretti”:
- Coniuge;
- Parenti entro il terzo grado;
- Affini entro il secondo grado.
La disciplina dell’impresa familiare si applica soltanto quando tra il titolare e i familiari non vi è un diverso rapporto giuridico (familiare senza contratto d’assunzione).
Un’impresa familiare è rilevante soltanto nei rapporti interni tra il titolare e i suoi familiari, in quanto nei rapporti esterni è un’impresa individuale.
In un’impresa familiare, il titolare ha un potere direttivo sui dipendenti e sui familiari.
La legge riconosce ai familiari alcuni diritti nei confronti dell’imprenditore, a condizione che lavorino in modo continuativo all’interno dell’impresa, quali:
- Diritto al mantenimento, secondo la condizione patrimoniale della famiglia;
- Diritto di partecipazione agli utili, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato;
- Diritto di partecipazione alle decisioni più importanti relative all’impresa;
- Diritto di prelazione in caso di vendita dell’impresa.
Il diritto di partecipazione all’impresa familiare, può essere trasferito soltanto a favore di un altro familiare e con il consenso unanime di tutti gli altri partecipanti all’impresa e deve essere liquidato in denaro.
Il familiare che lavora all’interno di questo tipo di impresa, deve comunque essere iscritto all’INPS e all’INAIL come collaboratore familiare.
La gestione dell’impresa familiare
Il diritto dei familiari di partecipare alle decisioni relative all’impresa familiare, riguarda solamente la gestione straordinaria dell’impresa, perché la gestione ordinaria è riservata all’imprenditore. Se tra i familiari e l’imprenditore vi sono contrasti insanabili sulla gestione dell’impresa, è sempre la volontà dell’imprenditore a prevalere.
La disciplina fiscale dell’impresa familiare
L’impresa familiare è diffusa soprattutto per motivi fiscali, perché la ripartizione tra più persone del reddito di un’impresa, consente di eludere la progressività dell’imposizione personale sui redditi.Per poter suddividere i redditi fra i vari componenti, per il Fisco occorre che:
- Ci sia un atto scritto dal notaio (atto pubblico) di costituzione dell’impresa familiare;
- Il familiare lavori in modo prevalente e continuativo nell’impresa.
In sede di dichiarazione dei redditi, comunque, anche se il reddito viene ripartito fra più familiari, l’imprenditore (titolare), deve dichiarare da solo almeno il 51% del reddito complessivo.

Domande da interrogazione
- Qual è la definizione di impresa familiare secondo la riforma del diritto di famiglia?
- Quali diritti hanno i familiari che lavorano nell'impresa familiare?
- Come viene gestita l'impresa familiare in termini di decisioni?
- Quali sono i requisiti fiscali per la costituzione di un'impresa familiare?
L'impresa familiare si ha quando una persona è titolare di un’impresa individuale e i suoi familiari più stretti lavorano in modo continuativo nell’impresa stessa o nella famiglia.
I familiari hanno diritto al mantenimento, alla partecipazione agli utili, alle decisioni importanti e al diritto di prelazione in caso di vendita dell’impresa.
La gestione straordinaria dell’impresa richiede la partecipazione dei familiari, mentre la gestione ordinaria è riservata all’imprenditore. In caso di contrasti, prevale la volontà dell’imprenditore.
È necessario un atto pubblico di costituzione e che il familiare lavori in modo prevalente e continuativo nell’impresa. L'imprenditore deve dichiarare almeno il 51% del reddito complessivo.