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Concetti Chiave

  • San Bernardo discute il ruolo di Eva e Maria nella storia della salvezza, evidenziando il passaggio dal peccato originale alla redenzione.
  • Le donne ebree, come Sara e Giuditta, sono presentate come figure chiave nella storia della fede, legate alla linea di discendenza del popolo eletto.
  • Nell'Empireo, i beati sono divisi in base alla loro fede in Cristo venturo o venuto, con una separazione simbolica tra l'Antico e il Nuovo Testamento.
  • I bambini nell'Empireo godono della beatitudine non per meriti propri ma per grazia divina, riflettendo la provvidenza e la giustizia di Dio.
  • La disposizione dei beati simboleggia l'ordine divino, con figure come San Pietro e Mosè che rappresentano pietre miliari nella tradizione religiosa.

Indice

  1. San Bernardo e il discorso sulla fede
  2. Le donne ebraiche e la fede
  3. Divisione dei beati nell'Empireo
  4. La beatitudine dei bambini nell'Empireo
  5. Il dubbio di Dante e la grazia divina
  6. Esaù e Giacobbe: esempio di grazia
  7. La disposizione dei beati e la preghiera
  8. La visione di Maria e l'arcangelo Gabriele
  9. I grandi dignitari del paradiso

San Bernardo e il discorso sulla fede

San Bernardo, tutto preso dall’oggetto del suo amore assunse spontaneamente il compito di maestro, e incominciò questo santo discorso:

"Quella che siede tanto bella ai piedi di Maria è colei che aperse e inasprì la piaga del peccato originale, che la Vergine chiuse e risanò.

Eva con il suo peccato, che inasprì spingendo anche Adamo a seguire il suo esempio, fu causa della rovina dell'umanità; questa rinacque a nuova vita con la Vergine Maria, nella quale si realizzò l'incarnazione.

Nella terza fila di seggi, sotto ad Eva, siede Rachele insieme con Beatrice, come puoi vedere.

Sara e Rebecca, Giuditta e Rut, colei che fu bisavola di Davide, il sacro cantore che per manifestare il dolore per il proprio peccato scrisse il salmo “Abbi pietà (miserere) di me”,

puoi vedere disposte in ordine decrescente di gradino in gradino, nella successione in cui le vengo elencando scendendo di seggio in seggio lungo la rosa.

Le donne ebraiche e la fede

Sara, moglie di Abramo e madre di Isacco (che sposò Rebecca), può essere considerata la progenitrice dei credenti nel Cristo venturo. Canto 32 Paradiso - Parafrasi articoloGiuditta liberò il popolo eletto dal pericolo degli Assiri, uccidendo il loro generale Oloferne (cfr. Purgatorio Xll, 58-60).

Rut, moglie di Booz, è qui presentata come la bisavola di Davide, che dopo l'adulterio commesso con Betsabea, Pianse il proprio peccato e manifestò il proprio pentimento nel Salmo Ll, che inizia con le parole " Miserere mei ".

Divisione dei beati nell'Empireo

E dal settimo gradino in giù, fino all’ultimo, si succedono donne ebraiche, dividendo tutti i petali del fiore,

perché esse costituiscono una specie di linea dalla quale, a seconda che la loro fede si rivolse al Cristo venturo o al Cristo venuto, sono divisi i beati.

Da questa parte (a sinistra del muro divisorio), dove il fiore si presenta completo di tutti i suoi petali (cioè: i seggi sono tutti occupati), sono seduti i credenti in Cristo venturo;

dall’altra parte (a destra), dove i semicerchi sono interrotti da seggi vuoti, si trovano coloro che volsero gli occhi della fede verso Cristo venuto.

E come da questa parte il glorioso seggio di Maria, la regina del cielo (la donna: dal latino domina, "signora") e gli altri seggi di sotto al suo segnano la grande separazione (fra i beati dell’Antico e del Nuovo Testamento),

così dalla parte opposta (segna un’analoga divisione) il seggio del grande Giovanni, che, santo prima ancora di nascere, sopportò il deserto e il martirio, e poi l’inferno per circa due anni;

San Giovanni Battista, "pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre" (Luca I, 15), rimase per un lungo periodo nel deserto per prepararsi, nella solitudine e nella penitenza, alla sua vita di predicazione e subì il martirio sotto Erode (Purgatorio XXII, 151-154; Paradiso XVIII, 134-135). Dopo la morte dovette rimanere nel limbo per due anni, fino al momento in cui Cristo discese all'inferno per liberare le anime dei patriarchi dell'Antico Testamento.

e sotto di lui ebbero in sorte di operare questa divisione Francesco, Benedetto e Agostino e altri fino qua giù in fondo di gradino in gradino.

Sotto il seggio del grande precursore di Cristo, appaiono quelli di San Francesco d'Assisi (Paradiso Xl. 43 sgg.), di San Benedetto da Norcia (Paradiso XXII,28 sgg.), di Sant'Agostino (a. 354-430), grande filosofo e teologo è uno dei più grandi e famosi Padri della Chiesa. Benché Dante nella Commedia lo nomini solo incidentalmente ( Paradiso X, 120), nel Convivio, nella Monarchia, nelle Epistole dimostra una notevole conoscenza delle opere di Agostino.

Le anime di questo muro dovrebbero essere quelle dei fondatori di ordini religiosi e dei teologi, "in certo modo i continuatori dell'opera del Battista nel "parare Domino plebem perfectam " (Luca I, 17)" (Vandelli). Sforzandosi di penetrare nella logica di questo elenco di santi, alcuni critici hanno pensato che Giovanni sia posto di fronte a Maria perché nessun nato di donna - secondo le parole di Cristo (Matteo XI, 11 ) - fu più grande del Battista, oppure perché il Poeta ha voluto stabilire un supremo vincolo fra il paradiso e il suo bel San Giovanni, oppure perché intese simboleggiare in Francesco, Benedetto e Agostino l'ardore mistico, la contemplazione, la teologia. E' forse nel giusto il Tommaseo quando così commenta questi versi: "Di faccia alla santa tra le donne, siede il santo tra gli uomini, padre d'anime a Dio conquistate; sotto lui i fondatori d'ordini religiosi vengon di contro alle madri giudee, come padri d'anime anch'essi".

Ora contempla la profondità del disegno provvidenziale, perché l’uno e l’altro gruppo dei credenti (l’uno e l’altro aspetto della fede: in Cristo venturo e in Cristo venuto) riempiranno in ugual misura questo fiore.

E sappi che sotto il gradino che interseca a metà le due linee che dividono i beati, non si siedono anime che si sono salvate per merito proprio,

ma per merito altrui, sotto certe condizioni, perché tutti questi sono spiriti sciolti (dai legami corporei) prima di possedere la facoltà della libera scelta fra bene e male.

Te ne puoi facilmente accorgere per i volti e anche per le voci infantili, se tu li guardi bene e se li ascolti.

La beatitudine dei bambini nell'Empireo

L'Empireo appare diviso in due parti non solo in senso verticale, ma anche in senso orizzontale: la parte: superiore è occupata dai beati morti adulti, quella inferiore dalle anime dei bambini.

Questi, morti (l'espressione assolti significherebbe, per alcuni critici: " liberati dalle conseguenze del peccato originale") prima di pervenire all'uso di ragione, godono l'eterna beatitudine non per meriti propri, ma grazie al verificarsi di una delle condizioni che il Poeta enumererà ai versi 79-84.

Tutti i teologi medievali sono concordi nell'affermare che gli uomini risorgeranno, nel giorno del Giudizio Universale, nella pienezza delle forze e nel vigore degli anni giovanili, senza i difetti inerenti alla vecchiaia e alla fanciullezza. Invece a Dante "la presenza dei fanciulli e quella di venerandi vecchi nella gloria dell'Empireo non parve sconveniente, come sembrò invece a quasi tutti i teologi suoi contemporanei; e come i volti dei bambini aggiungono un grazioso elemento pittorico al paradisiaco quadro, così la soavità di bianche voci puerili, mista ai robusti e gravi toni della voce virile e ai gorgheggi del canto muliebre, serve a rendere più completo il coro de la melode che là su si canta, cui rispondono i cori degli angeli, accompagnati dalla solenne armonia delle sfere celesti" (Nardi).

Il dubbio di Dante e la grazia divina

Ora tu dubiti, e nel dubbio taci; ma io scioglierò il difficile nodo in cui ti avvolgono i tuoi sottili ragionamenti.

Il dubbio di Dante può essere cosi formulato: perché i bambini, che non giunsero alla salvezza per i propri meriti, godono la beatitudine celeste in diversa misura (apparendo, infatti, distribuiti in diversi gradini, in ordine decrescente, nella zona inferiore della candida rosa) ?

Nel regno di Dio, in tutta la sua grandezza, non si può trovare neppure un punto che sia destinato a caso, così come in esso non esistono (difetti o bisogni umani come) tristezza o sete o fame,

perché tutto ciò che vedi (qui) è stabilito da Dio fin dall’eternità, così che tutte le cose nel paradiso si corrispondono con la stessa perfezione con cui l’anello corrisponde al dito ( per il quale è stato fatto).

E perciò questi bambini che sono giunti precocemente (fesfinata: letteralmente significa "affrettatasi") alla vera vita (quella eterna) non senza ragione si trovano qui destinati a diversi gradi di beatitudine.

Dio, il re grazie al quale questo regno riposa in così grande carità e letizia, che nessuna volontà può ardire di desiderarne di più,

creando, con un gioioso atto di amore, tutte le anime largisce ad esse la sua grazia in misura diversa, a suo piacere; e riguardo a ciò (qui) bisogna accontentarsi di costatare il fatto.

E questa verità vi è espressamente e chiaramente affermata nella Sacra Scrittura con l’esempio di quei gemelli che incominciarono a lottare fra loro, mossi dall’ira, quando erano ancora nel ventre materno.

Esaù e Giacobbe: esempio di grazia

Per dimostrare che Dio dota della grazia le sue creature in misura diversa, Dante ricorre, per la seconda volta (cfr. Paradiso VIII, 130-131), all'esempio di Esaù e di Giacobbe, i due gemelli nati da Isacco e Rebecca. Prima ancora che essi nascessero (prima ancora, quindi, che essi acquistassero meriti o demeriti), Dio aveva stabilito che Giacobbe fosse il fondatore del

popolo eletto e che ad Esaù toccasse un compito di minore importanza (cfr. Genesi XXV, 20 sgg.; Malachia I, 23; Epistola ai Romani IX, 11-13): così i due gemelli cominciarono a lottare fra di loro fin da quando erano ancora nel ventre materno (Genesi XXV, 22).

La disposizione dei beati e la preghiera

Perciò è giusto che la luce divina incoroni degnamente (i beati ), a seconda della diversità della grazia assegnata a ciascuno.

L'espressione secondo il color de' capelli allude alla diversa quantità di grazia che Dio assegnò a Esaù e Giacobbe: "come a Dio piacque che Esaù avesse il colore e i capegli rossi, e Jacob neri (cfr. Genesi XXV, 25), così gli piacque dar grazia più a Jacob che a Esaù" (Landino).

Dunque, senza alcun merito derivato dalle loro azioni, questi bambini sono collocati su gradini differenti ( e godono, quindi, di diversa beatitudine), ma solo perché (al momento della nascita) fu loro assegnata una disposizione più o meno pronta (a vedere Dio).

Nei primi secoli era sufficiente, perché (i bambini) fossero salvi, insieme con la loro innocenza, soltanto la fede dei genitori.

Nelle prime due età del mondo ( da Adamo ad Abramo) affinché i bambini morti precocemente potessero salvarsi, era necessaria la fede dei loro genitori nel Cristo venturo (cfr. San Tommaso Summa Theologica III, LXX, 2).

Trascorso questo primo periodo, fu necessario, per i maschi, acquistare, mediante la circoncisione, la forza necessaria alle loro ali innocenti (per volare in cielo).

Giunto il tempo della Grazia ( con la redenzione operata da Cristo ), i bambini morti senza il battesimo furono trattenuti nel limbo.

La visione di Maria e l'arcangelo Gabriele

Contempla ora il volto della Vergine, la creatura che assomiglia a Cristo più di ogni altra, perché solo il suo splendore ti può preparare a sostenere la visione di Cristo".

Io vidi scendere su di lei tanta letizia! portata dalle intelligenze angeliche create per volare da Dio ai beati e dai beati a Dio,

che quanto avevo contemplato (nel paradiso) fino a questo momento non mi aveva tenuto sospeso in così grande meraviglia, né mi aveva mostrato tanta somiglianza con Dio;

e l’arcangelo Gabriele che, primo fra gli angeli, era disceso accanto a Maria, cantando "Ave Maria, piena di grazia", si librò ad ali aperte davanti a lei.

Primo li discese: l'arcangelo Gabriele era sceso per celebrare le lodi di Maria durante il suo trionfo nel cielo Stellato (cfr. canto XXIII, 91-111).

Tutta la corte beata rispose da ogni parte a quel canto divino (o ripetendo o continuando il saluto dell’angelo alla Vergine), così che l’aspetto di tutti (angeli e beati) divenne più luminoso.

"O padre santo, che per me ti sei adattato a scendere qua giù (alla base della candida rosa), lasciando il dolce luogo che ti è stato assegnato fin dall’eternità,

chi è quell’angelo che contempla con tanta gioia la nostra regina, tutto ardendo del suo amore?"

Con queste parole ricorsi ancora all’insegnamento di San Bernardo, che, contemplando Maria, si adornava (del suo splendore) come la stella del mattino (Venere o Lucifero) si adorna ( della luce ) del sole ( che sta sorgendo).

Ed egli mi rispose: "Tutta l’esultanza e la letizia che si possono trovare in un angelo e in una creatura umana, si raccolgono in lui; e siamo felici che sia così,

perché egli è colui che fece l’annuncio a Maria, quando il Figlio di Dio volle prendere su di Sé il peso della nostra natura corporea (salma: letteralmente significa "peso", "soma").

Portò la palma giuso a Maria: come "segno della vittoria, ch'ella vinceva tutte l'altre creature in piacere a Dio" (Buti). Spesso, infatti, nell'arte figurativa, l'arcangelo annunciante reca in mano una palma.

I grandi dignitari del paradiso

Ma segui ora con i tuoi occhi le mie parole, e osserva i grandi dignitari di questo impero giustissimo e santo.

Quei due beati che siedono in alto più felici (di tutti) per essere i più vicini a Maria, l’imperatrice del cielo, sono quasi le due radici di questa rosa:

colui che le siede accanto (le s’aggio, sta: il verbo è formato con la preposizione latina iuxta, "presso") è Adamo, il progenitore che per aver osato gustare (il frutto proibito) è stato causa di tanta amarezza per l’umanità;

dalla parte destra vedi San Pietro, il primo capo della Santa Chiesa, al quale Gesù affidò le chiavi dep paradiso.

E San Giovanni Evangelista, colui che, mentre era ancora in vita, ebbe la visione di tutti i dolori attraverso i quali sarebbe passata la Chiesa, la bella sposa che Cristo fece sua con la morte in croce,

siede accanto a Pietro, e presso Adamo si trova Mosè, il condottiero sotto la cui guida visse di manna il popolo ingrato, incostante e restio (ad eseguire i suoi ordini).

San Giovanni Evangelista ebbe, ancora vivo, la profetica visione delle avversità, delle persecuzioni, delle difficoltà che avrebbero colpito, nel tempo, la Chiesa. Tale visione fu da lui descritta nell'Apocalisse.

Mosè guidò gli Ebrei dall'Egitto verso la terra promessa, attraverso il deserto, dove il popolo eletto, spesso indocile e disubbidiente agli ordini del suo condottiero, si cibò di manna miracolosamente caduta dal cielo ( Esodo XVI, 13-35; Numeri XI, 7; Salmi LXXVIII, 24; Giovanni VI, 31-34).

Di fronte a San Pietro (nella parte opposta della rosa, a sinistra di San Giovanni Battista) vedi sedere Anna (la madre della Vergine), tanto felice di contemplare sua figlia, che, sebbene canti ( con gli altri beati ) le lodi di Dio, non distoglie il suo sguardo (dalla figura di Maria);

e di fronte ad Adamo, il padre di tutta l’umanità, siede Lucia, che esortò Beatrice a venire in tuo soccorso, quando tu tornavi a volgere gli occhi verso il basso, dove stavi precipitando.

Lucia, la santa martire siracusana, alla quale Dante fu particolarmente devoto, fu colei che, per volere della Vergine, pregò Beatrice di soccorrere Dante, allorché questi, perduta la speranza dell'altezza (Inferno I, 54) dopo l'apparizione delle tre fiere, stava di nuovo precipitando nella selva oscura (Inferno I, 61). Per l'intervento delle tre donne benedette in aiuto di Dante, cfr. Inferno II, 52 sgg.

Ma poiché fugge il tempo che ti riempie di sonno, ci fermeremo qui (nella rassegna dei beati), come fa un buon sarto che confeziona la gonna secondo il panno a sua disposizione;

e alzeremo gli occhi a Dio, il primo amore, così che, guardando verso di Lui, tu possa penetrare, per quanto è possibile, nel suo fulgore.

Tuttavia, affinché tu, credendo di inoltrarti ( nella visione di Dio) con le tue ali non retroceda invece (come avviene quando l’uomo vuole giungere a Dio con le sue sole forze), è necessario che tu chieda il soccorso della Grazia con la preghiera;

questa grazia (si ottiene) da Maria, colei che sola può aiutarti (in questo momento); e tu accompagnerai la mia preghiera con intensa devozione, in modo che il tuo cuore segua fedelmente le mie parole ”.

E incominciò questa santa preghiera.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo di San Bernardo nel discorso sulla fede?
  2. San Bernardo assume spontaneamente il compito di maestro e inizia un discorso sulla fede, spiegando la posizione di Eva e Maria nella storia della salvezza.

  3. Come sono disposti i beati nell'Empireo?
  4. I beati sono divisi in base alla loro fede in Cristo venturo o venuto, con una separazione tra i beati dell'Antico e del Nuovo Testamento, e i bambini occupano la parte inferiore.

  5. Perché i bambini godono di beatitudine celeste in misura diversa?
  6. I bambini, morti prima di raggiungere l'uso della ragione, godono di beatitudine in misura diversa per la grazia divina, non per meriti propri, come illustrato dall'esempio di Esaù e Giacobbe.

  7. Qual è il significato della visione di Maria e dell'arcangelo Gabriele?
  8. La visione di Maria, accompagnata dall'arcangelo Gabriele che canta "Ave Maria", rappresenta la somiglianza con Dio e prepara Dante a sostenere la visione di Cristo.

  9. Chi sono i grandi dignitari del paradiso e qual è il loro significato?
  10. I grandi dignitari includono Adamo, San Pietro, San Giovanni Evangelista, Mosè, Anna e Lucia, ciascuno con un ruolo significativo nella storia della salvezza e nella guida spirituale di Dante.

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