Concetti Chiave
- Il Canto 30 del Paradiso si apre con un'atmosfera solenne, dove i sette candelabri e i ventiquattro seniori si muovono in un rituale sacro, accompagnati da versi biblici.
- Dante è colpito dall'apparizione di Beatrice, descritta con colori simbolici che rappresentano la sua funzione spirituale, e prova un'emozione intensa alla sua vista.
- La scomparsa di Virgilio segna la fine del suo ruolo di guida, mentre Beatrice prende il suo posto, sottolineando la necessità di una guida spirituale per il Paradiso.
- Beatrice rimprovera Dante per essersi allontanato dal cammino virtuoso dopo la sua morte, evidenziando l'importanza del pentimento sincero per la sua redenzione.
- Beatrice viene rappresentata come una figura angelica, simbolo di un amore che guida l'anima verso Dio, un tema già presente nella precedente opera di Dante, Vita Nuova.
Indice
L'incontro con Beatrice
I sette candelabri si fermano, i ventiquattro seniori si volgono verso il carro, uno di loro intona i versi del Cantico dei Cantici e tutti lo seguono, ripetendo poi le parole, riportate nel Vangelo, con cui Gesù venne accolto a Gerusalemme.
Il Sole sorge in un cielo sereno e una nuvola di fiori, gettati dagli angeli, scende dall'alto.
Al suo interno Dante scorge una donna con la veste rosso fuoco, il velo candido e un manto verde; attraversato da un'emozione violentissima, riconosce colei che è stata il suo grande amore: Beatrice.La scomparsa di Virgilio
Dante si volta immediatamente verso la sua guida nel desiderio di comunicargli il sentimento che sta provando, ma si accorge che Virgilio non è più al suo fianco: il grande saggio ha compiuto la sua missione ed è tornato nel Limbo. Dopo averlo evocato affettuosamente per tre volte, Dante sta per commuoversi per la perdita del fidato duca, quando Beatrice lo chiama per nome e ammonendolo, lo avverte che dovrà presto piangere per ragioni ben più gravi. La beata invita il poeta a fissarla e a riconoscerla; questi, che si vergogna dei propri peccati, dopo averla guardata, tiene gli occhi bassi e si sente come un figlio sgridato dalla madre, intimorito dall'affetto che si esprime attraverso la severità.
Il rimprovero di Beatrice
Gli angeli, impietositi, intonano un inno a Dio; il poeta prorompe in un pianto dirotto, vinto dalla durezza di Beatrice e dalla dolcezza del canto. La donna si rivolge agli angeli, con l’unica l'intenzione esplicita di farsi udire anche da quello che era il pellegrino, spiegando il motivo del rimprovero. Per disposizione naturale e Grazia divina, Dante avrebbe potuto compiere mirabili cose; al momento della morte di Beatrice, invece, non più sostenuto dal suo esempio e dal suo sguardo, si era perso nella strada della perdizione che non lo avrebbe più portato a compiere bene. Non erano valsi neppure i sogni e le visioni con cui Beatrice aveva tentato di riportarlo sulla retta via: per questo era scesa nel Limbo pregando Virgilio di soccorrerlo nella selva oscura. Ora non sarebbero rispettate le disposizioni celesti (l'alto fato di Dio) se prima Dante non avesse manifestato con pianto sincero e profonda contrizione il suo pentimento.
L'amore per Beatrice
Beatrice, già cantata nella precedente opera Vita Nuova, è il grande amore della vita di Dante. Anche se in realtà nessun studioso è riuscito ad identificarla come figura: nel suo Commento alla Commedia, quello che è stata la figura di Giovanni Boccaccio che scriveva a Firenze nel 1373, più di cinquant'anni dopo la morte di Dante e più di settanta dal suo esilio afferma che Beatrice era la figlia di colui che sembrava essere Folco Portinari, un ricco banchiere romagnolo trasferitosi a Firenze. Effettivamente, nell'Archivio di Stato di Firenze, in un antico documento, si legge dell'esistenza di una Bice figlia di Folco Portinari la qual era sposata nel 1280 (quando aveva tra i 14 e i 15 anni) a Simone de' Bardi. La fanciulla sarebbe morta soltanto alla giovane età di ventiquattro anni in quello che fu l’anno del 1290. Già nella poesia degli scrittori della generazione prima di Dante, in particolare in Guido Guinizzelli, si era definita l'idea di considerare la donna come un tramite verso Dio. L'emozione amorosa era cioè considerata come il primo gradino di un processo spirituale interiore che muoveva dai beni terreni verso quelli celesti: un'educazione delle passioni che, attraverso la donna-angelo, riusciva semplicemente a superare l'attrazione per le cose materiali per volgersi verso quelle del Paradiso, del quale la bellezza della donna non era che una rivelazione, un'anticipazione. Questo che possiamo definire concetto è presente già nella Vita nuova: nel momento in cui Beatrice muore, il poeta, disperato, si mette a studiare la dottrina dei filosofi.
Domande da interrogazione
- Chi sono i personaggi principali menzionati nel Canto 30 del Paradiso e quali ruoli svolgono?
- Qual è il significato dell'apparizione di Beatrice nel Canto 30 del Paradiso?
- Perché Virgilio scompare nel Canto 30 del Paradiso?
- Qual è il messaggio che Beatrice trasmette a Dante nel Canto 30?
- Come viene descritta Beatrice nel Canto 30 e quale è il suo significato simbolico?
I personaggi principali menzionati sono Dante, Beatrice e Virgilio. Dante è il protagonista e il pellegrino che attraversa il Paradiso; Beatrice è il grande amore di Dante e la sua guida spirituale nel Paradiso; Virgilio è la guida di Dante attraverso l'Inferno e il Purgatorio, ma scompare nel Canto 30, avendo completato la sua missione.
L'apparizione di Beatrice simboleggia un momento di svolta spirituale per Dante. Rappresenta la guida che lo condurrà attraverso il Paradiso, ma anche un momento di severa correzione per i suoi peccati passati. La sua presenza è un invito alla redenzione e alla purificazione spirituale.
Virgilio scompare perché la sua missione di guidare Dante attraverso l'Inferno e il Purgatorio è terminata. Rappresentando la ragione umana e la sapienza classica, Virgilio non può accompagnare Dante nel Paradiso, che richiede una guida spirituale e divina, rappresentata da Beatrice.
Beatrice rimprovera Dante per essersi allontanato dal cammino virtuoso dopo la sua morte, nonostante i tentativi di guidarlo verso la salvezza attraverso sogni e visioni. Il suo messaggio è un invito al pentimento sincero e alla contrizione per i peccati commessi, essenziali per il suo percorso di redenzione.
Beatrice è descritta con una veste rosso fuoco, un velo candido e un manto verde, simboli della sua divinità e della sua funzione di mediatrice tra Dante e il divino. La sua bellezza e la sua severità rappresentano l'amore che eleva l'anima verso Dio, seguendo la concezione medievale della donna-angelo come tramite verso la salvezza spirituale.