Concetti Chiave
- Dante Alighieri nasce nel 1265 a Firenze e si impegna attivamente nella politica, partecipando alle lotte tra Guelfi e Ghibellini.
- L'esilio di Dante, dovuto al suo schieramento con i Guelfi, lo porta a viaggiare attraverso l'Italia, durante il quale concepisce la "Divina commedia".
- La "Divina commedia" rappresenta l'opera culminante di Dante, dove esprime i suoi pensieri e speranze, una necessità per molti grandi autori.
- Dante idealizza la possibilità di ricreare un nuovo impero romano, eliminando i comuni e sostenendo un governo guidato dal Papa e dall'imperatore.
- Nel "De monarchia", Dante sottolinea l'importanza di due guide spirituali per l'uomo, preferendo il Papa per la sua connessione diretta con Dio.
Indice
Dante e la Politica Fiorentina
Dante nasce nel 1265 a Firenze e si inserisce nella politica, a quel tempo caratterizzata da fazioni (partiti).
Guelfi: appoggiavano il Papa.
Ghibellini: sostenitori dell’imperatore.
Ci furono scontri tra fazioni e Dante, dalla parte dei guelfi, venne esiliato e vagò per l’Italia prima di scrivere la "Divina commedia" (opera dove lui riesce a far confluire pensieri e speranze).
L'Opera per Eccellenza di Dante
Tutti i grandi autori trovano verso la fine della loro vita un’opera dove riescono a far confluire tutti i loro pensieri, e per Dante è proprio la divina commedia. Ogni autore ha quindi bisogno dell’opera per eccellenza.
Noi leggiamo Dante perché gli argomenti sono tutti attuali.
Dimensione utopistica: topos - luogo + utopia - in nessun luogo, in nessun contesto;
Dante ritiene utopisticamente che nella sua epoca si possa ricostruire un altro impero romano.
Spera per tutta la vita che si sarebbero potute prendere le redini dell’Italia eliminando i comuni.
La parola “comune” viene dal latino commune facere e vuol dire agire in comune.
Dante e le Due Guide Spirituali
Nel “De monarchia” Dante scrive che l’uomo nella vita ha bisogno di due guide spirituali: il Papa e l’imperatore, ma se dovessimo dare più importanza a uno dei due la dovremmo dare al Papa perché il suo potere viene direttamente da Dio.
Dante accetta l’esilio ed ha una grandissima dignità. Se avesse dovuto collocarsi in una fascia si sarebbe collocato tra i superbi.
Dante e la Divina Commedia
Quando dante scrive la "Divina commedia" lo fa perché si rende conto che il suo interesse passava dalla religione alla filosofia. Dante ha delle amanti e si rende conto che sta cadendo nel peccato, quindi pensava che tutti, come lui, stessero cadendo nel peccato e allontanandosi dalla retta via.
Domande da interrogazione
- Quali erano le fazioni politiche a Firenze durante il tempo di Dante e quale fu il suo coinvolgimento?
- Qual è l'opera per eccellenza di Dante e perché è considerata tale?
- Quali sono le due guide spirituali secondo Dante e quale ritiene più importante?
A Firenze, le fazioni politiche principali erano i Guelfi, che appoggiavano il Papa, e i Ghibellini, sostenitori dell'imperatore. Dante era dalla parte dei Guelfi e, a causa degli scontri tra fazioni, fu esiliato.
L'opera per eccellenza di Dante è la "Divina Commedia", in cui riesce a far confluire tutti i suoi pensieri e speranze. È considerata attuale per i suoi argomenti e la sua dimensione utopistica.
Secondo Dante, le due guide spirituali sono il Papa e l'imperatore. Tuttavia, ritiene che si debba dare più importanza al Papa, poiché il suo potere viene direttamente da Dio.