Concetti Chiave
- Dante concepisce l'universo come un sistema organico e gerarchico, con Dio al vertice, dove la realtà terrena riflette quella celeste.
- La filosofia dantesca si basa su principi aristotelici, integrati con elementi teologici e un forte riferimento alla religione cristiana.
- Dante adatta la cosmologia tolemaico-aristotelica alla visione cristiana, includendo l'Empireo e i Cori angelici, con Dio che sovrasta l'ordine cosmico.
- La storia, secondo Dante, è guidata dalla Provvidenza divina, con eventi storici parte di un piano divino, percepibile solo attraverso la fede.
- Dante sostiene la teoria dei due poteri divini, spirituale e materiale, rispettivamente affidati a papato e Impero, per realizzare il disegno divino.
Indice
L'Universo Gerarchico di Dante
Il concetto di base su cui si innesta il pensiero dantesco è l’idea dell’universo inteso come un organico e gerarchico, al cui vertice è posto Dio. Da questo deriva l’idea secondo la quale la realtà terrena è l’immagine concreta di quella celeste. Infatti la sua filosofia è caratterizzata da una base aristotelica su cui si innestano contributi eclettici, che, però, si adegua sempre più ad una dimensione teologica.
Pertanto, in Dante, ogni nozione filosofica e scientifica viene sempre inserita, con opportuni riferimenti, in un quadro fortemente religioso. Un esempio di tale affermazione ci viene fornito dal fatto che in Dante, la cosmologia tolemaico-aristotelica viene adattata al trascendente cristiano. Della cosmologia aristotelica, Dante conserva la composizione dei cieli, ovviamente fino al cielo delle costellazione, su cui innesta l’Empireo, la Candida Rosa e i Cori angelici, il tutto sovrastato da Dio.Allegorismo e Provvidenza nella Storia
Da queste premesse, deriva il fatto che la cultura e la mentalità dantesche sono continuamente dominate dall’allegorismo a cui si aggiunge il concetto di storia umana vista in un’ottica provvidenziale e sempre e comunque incardinata sulla Redenzione dell’uomo. Infatti, per Dante la storia non è una conseguenza di cause ed effetti legati all’azione umana: i fatti storici sono collegati ad un ampio progetto di Dio: la Provvidenza, intesa come espressione di una volontà divina che agisce nella storia degli uomini Per la dottrina cristiana la Provvidenza opera attraverso fatti apparentemente casuali, ma in realtà ordinati secondo i piani misteriosi di Dio, il cui scopo ultimo è il bene spirituale dell’umanità. Quest'ordine nascosto, tuttavia, non può essere dimostrato con la ragione, ma solo riconosciuto solo tramite un atto di fede.
Roma e la Missione Divina
Per Dante la Provvidenza divina ha investito Roma del glorioso compito di riunificare sotto il suo impero tutto il mondo, perché fosse disposto ad accogliere l'evento decisivo per i destini dell'umanità: la nascita di Cristo, con la conseguente Redenzione e la diffusione universale del Cristianesimo. Da qui deriva la costante invettiva politica contro i guelfi e ghibellini, presente nella Divina Commedia, che per interessi privati ostacolano il realizzarsi del disegno divino nella politica imperiale. Dante coinvolge nella sua indignazione la politica dell'intera società cristiana, e dichiara la sua visione dell'organizzazione universale del mondo: la teoria dei due poteri investiti direttamente da Dio, quello spirituale e quello materiale, affidati rispettivamente al papato e all'Impero, strumenti autonomi, ma concordi nel realizzare il disegno divino.
Domande da interrogazione
- Qual è il concetto centrale dell'universo secondo Dante?
- Come interpreta Dante la storia umana?
- Qual è la missione divina di Roma secondo Dante?
- Qual è la visione di Dante sull'organizzazione del potere nel mondo?
Il concetto centrale dell'universo secondo Dante è quello di un sistema organico e gerarchico, con Dio al vertice, dove la realtà terrena riflette quella celeste, integrando la cosmologia aristotelica con elementi cristiani.
Dante interpreta la storia umana come parte di un progetto divino, la Provvidenza, che agisce attraverso eventi apparentemente casuali ma ordinati secondo i piani di Dio, con l'obiettivo del bene spirituale dell'umanità.
Secondo Dante, la missione divina di Roma è quella di unificare il mondo sotto il suo impero per prepararlo all'evento della nascita di Cristo e alla diffusione del Cristianesimo, opponendosi a chi ostacola questo disegno divino.
Dante vede l'organizzazione del potere nel mondo come una teoria dei due poteri, spirituale e materiale, affidati rispettivamente al papato e all'Impero, entrambi strumenti autonomi ma concordi nel realizzare il disegno divino.