Concetti Chiave
- L'umanità è considerata il risultato di un lungo processo evolutivo iniziato dai primati milioni di anni fa.
- La catena evolutiva è spesso interpretata come una progressione lineare da scimmie antropomorfe a Homo sapiens.
- Molti percorsi evolutivi, evidenziati dai fossili, sono cessati e non hanno portato all'uomo moderno.
- Il genere Homo, apparso in Africa, è caratterizzato dalla posizione eretta e dall'accrescimento del cervello.
- Il processo di ominazione descrive l'evoluzione che ha portato dagli ominidi all'Homo sapiens.
L'evoluzione umana
Il mondo scientifico concorda sull'ipotesi che vede l'umanità come il frutto di un processo evolutivo iniziato milioni di anni fa, a partire dall'ordine animale dei primati.
Da questo gruppo di primati, che comprende le scimmie antropomorfe (cioè dalla forma umana: dal greco anthropos=uomo e morfé= forma), simili geneticamente al uomo, e gli ominidi ha preso avvio la lunga evoluzione che ha condotto all'homo sapiens, cioè a noi il cosiddetto processo di ominazione.
La catena evolutiva
Spesso questa catena evolutiva viene interpretata schematicamente come se fosse un susseguirsi progressivo di cambiamenti che, da una sorta di scimmia iniziale, hanno condotto, attraverso varie forme di ominidi, a ciò che noi esseri umani siamo attualmente.
In realtà, buona parte dei resti fossili, rintracciati nei vari continenti provengono da percorsi evolutivi che hanno cessato di svilupparsi, cioè strade dell'evoluzione che hanno condotto a >.
Il genere homo
Da quando è comparso sulla Terra, in Africa, il genere homo, distinto dagli altri ominidi, in quanto caratterizzato dalla posizione eretta e dal notevole accrescimento del cervello, ha avuto un complesso processo evolutivo.