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Concetti Chiave

  • I recettori delle chemochine hanno una struttura con sette domini transmembrana e interagiscono con proteine G trimeriche, cruciali per la segnalazione cellulare.
  • La famiglia dei recettori accoppiati a proteine G include oltre 800 membri, con ruoli variabili come recettori adrenergici e fotorecettori.
  • Le chemochine orchestrano la risposta infiammatoria, guidando le cellule dendritiche e i linfociti verso le aree di infezione.
  • La migrazione dei linfociti B è regolata dalla modulazione dei recettori, permettendo loro di spostarsi tra diversi distretti del sistema immunitario.
  • Il cambiamento dei recettori chemotattici è essenziale per il passaggio dei plasmablasti attraverso vari tessuti, influenzato dal gradiente chemochinico.

Indice

  1. Struttura e funzione dei recettori
  2. Ruolo delle chemochine nella risposta immunitaria
  3. Migrazione e modulazione dei linfociti B

Struttura e funzione dei recettori

La tipica struttura di un recettore per le chemochine, con i sette domini transmembrana e la porzione che interagisce con il ligando rappresentata dalle anse, che contribuiscono a formare il sito di legame con la chemochina (nell’esempio sono 3 le chemochine che possono essere legate). Questi recettori vengono accoppiati con le proteine G trimeriche, formate da una subunità principale alfa che è quella responsabile della funzione di segnalazione poiché si stacca dagli altri due domini (beta e gamma) nel momento di attivazione. Questo complesso trimerico si lega ad un dominio intracellulare che è basato su un motivo dry (DRY-motif) del recettore. È necessario mantenere distinte le proteine G dalle small g protein che appartengono ad una famiglia diversa. È importante ricordare che la famiglia delle seven transmembrane G-protein coupled receptor è una famiglia molto ampia, include infatti più di 800 membri con funzioni anche molto diverse (fanno parte di questa famiglia recettori adrenergici, fotorecettori e recettori di ormoni). Molto spesso le cellule che riescono a sentire la presenza di agenti invasivi, quindi le cellule in grado di riconoscere le varie PAMPs attraverso recettori, producono chemochine in seguito all’attivazione di questi recettori.

Ruolo delle chemochine nella risposta immunitaria

Queste chemochine sono importanti per orchestrare i diversi processi durante la risposta infiammatoria. Le cellule dendritiche che riconoscono gli agenti infettivi attraverso dei recettori dell’immunità innata, esprimono recettori che permettono loro di sentire il gradiente di chemochine rilasciato dai linfonodi e localizzarsi nella sede più opportuna dove incontreranno poi i linfociti.

Migrazione e modulazione dei linfociti B

Per quanto riguarda la migrazione dei linfociti B, oggi si sa che la modulazione dei recettori presenti sulla superficie consente alla medesima cellula di raggiungere distretti diversi in tempi diversi. Questo vale a dire che un corredo di citochine iniziale permette al linfocita B di entrare nel linfonodo, questo comporta un cambiamento temporaneo nell’espressione di alcuni recettori e consentire al linfocita di raggiungere il follicolo linfonodale, dove, se viene attivato, c’è nuovamente un cambiamento dei recettori chemotattici che permettono, una volta prodotto il plasmablasto (cellula intermedia tra linfocita naïve e plasmacellula), che quest’ultimo vada in circolo e che raggiunga siti diversi come midollo osseo o tessuto linfoide associato alla mucosa. Anche quest’ultima migrazione dipende da un corredo recettoriale peculiare, in grado di apprezzare differenze del gradiente chemochinico di quel momento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura tipica di un recettore per le chemochine?
  2. La struttura tipica di un recettore per le chemochine include sette domini transmembrana e anse che formano il sito di legame con la chemochina. Questi recettori si accoppiano con proteine G trimeriche, essenziali per la funzione di segnalazione.

  3. Qual è il ruolo delle chemochine nella risposta infiammatoria?
  4. Le chemochine orchestrano diversi processi durante la risposta infiammatoria, guidando le cellule dendritiche e i linfociti B verso le aree appropriate per incontrare i linfociti e rispondere agli agenti infettivi.

  5. Come avviene la migrazione dei linfociti B?
  6. La migrazione dei linfociti B è modulata dall'espressione di recettori sulla loro superficie, che cambia in risposta a diversi segnali, permettendo loro di raggiungere vari distretti come il linfonodo, il follicolo linfonodale, e infine siti come il midollo osseo o il tessuto linfoide associato alla mucosa.

Domande e risposte

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