Concetti Chiave
- I sistemi neuronali includono circuiti di sensibilità, motori e associativi, organizzati in mappe topografiche.
- Le componenti dei sistemi neuronali non sono necessariamente localizzate in una specifica area del corpo.
- La correlazione tra lesioni e deficit funzionali può essere studiata tramite Tac, risonanze magnetiche o lesioni indotte in modelli animali.
- Traccianti anterogradi e retrogradi, insieme a marcatori fluorescenti, aiutano a identificare le connessioni neurali.
- La registrazione elettrofisiologica e tecniche di imaging funzionale permettono di visualizzare l'attività neuronale e metabolica.
Indice
Sistemi neuronali e loro organizzazione
Più circuiti possono essere funzionalmente raccolti in interi sistemi neuronali: sistemi di sensibilità, sistemi motori e sistemi associativi (interazione tra memoria, pianificazione, livelli emozionali).
Le loro componenti non devono essere necessariamente localizzate in una specifica zona del corpo; molto spesso dispongono di un’organizzazione delle informazioni ordinata in mappe (topografiche, tonotopiche etc); possono avere dei sottosistemi che si mantengono segregati in tutto il sistema.
1.
Metodi di studio delle connessioni neurali
Correlazione tra lesioni e deficit funzionali: post mortem / tramite Tac o risonanze magnetiche / lesioni indotte (es. tramite inattivazioni farmacologiche) in modelli animali
2. Uso di traccianti per identificare le connessioni neurali: (anterogradi: stessa direzione del potenziale d’azione o retrogradi), recentemente si utilizzano anche marcatori o molecole fluorescenti fatte sintetizzare in animali transgenici da un gene reporter, permettendo di individuare il precursore e seguire lo sviluppo e i processi che coinvolgono i neuroni identificati.
3.
Tecniche di registrazione elettrofisiologica
Registrazione elettrofisiologica in seguito a stimolazione elettrica o chimica: attraverso microelettrodi permette di visualizzare l’attività neuronale in termini di potenziali d’azione in funzione del tempo/ visualizzazione funzionale in attività (nell’uomo, non invasivo, attraverso le moderne tecniche di imaging funzionale: Risonanza Magnetica Funzionale): basate sulla relazione tra l’attivazione neuronale ed attività metaboliche (consumo di ossigeno e glucosio marcati con traccianti radioattivi).