Concetti Chiave
- I sensori in impianti automatizzati rilevano grandezze fisiche e le convertono in segnali elettrici per il controllo.
- Esistono due categorie principali di sensori: i sensori a soglia, che attivano segnali ON/OFF, e i trasduttori, che generano segnali continui proporzionali.
- Gli interruttori di posizione meccanici sono attivati da movimenti fisici, utilizzati per limitare la mobilità di componenti dinamici.
- Sensori di prossimità, come quelli induttivi e a ultrasuoni, rilevano la presenza di oggetti vicini attraverso campi magnetici o misurazioni di distanza.
- Interruttori fotoelettrici e pressostati sono impiegati per il rilevamento senza contatto fisico e per tradurre la pressione in segnali elettrici.
Sensori
Nell’ambito degli impianti automatizzati i dispositivi detti sensori svolgono la fondamentale funzione di rilevare le grandezze fisiche oggetto dell’impianto, e convertirle in segnali elettrici diretti ai circuiti di controllo.
I sensori si dividono fondamentalmente in due categorie:
- i sensori a soglia determinano un segnale di tipo ON/OFF (ad esempio la chiusura o l’apertura di un contatto) quando la grandezza fisica rilevata supera il valore preimpostato;
- i trasduttori sono sensori in grado di trasformare il valore della grandezza fisica che misurano in un segnale elettrico (o pneumatico) continuo, proporzionale al valore della grandezza stessa (normalmente sono considerati un genere a parte).
Interruttori di posizione meccanici
Tali sensori sono azionati da una parte mobile (una leva, una rotella, un perno, …) che, raggiunta una determinata posizione, converte il suo stesso movimento in un segnale diretto al circuito di controllo.
A questa tipologia di sensori, in genere destinata a cancelli, portelli, etc., appartengono i sensori cosiddetti di finecorsa, che limitano la mobilità di barriere o componenti dinamici.
Sensori di prossimità di tipo induttivo
Questi sensori sono costituiti da un circuito che genera un campo magnetico a frequenza elevata. Hanno esclusivamente lo scopo di rilevare corpi metallici posti in loro prossimità. Quando, infatti, una massa metallica attraversa il campo magnetico generato dal sensore, questo rileva un carico di utilizzo che, oltre una certa soglia, ne determina l’attivazione.
Ampolle reed
Sono sensori di prossimità costituiti da due lamine metalliche di materiale magnetico, poste in un’ampolla di vetro ricolma di un gas inerte. Quando in funzione, il sensore è interessato da un campo magnetico che, per induzione, comporta l’attrazione tra le due lamine. Quando tale attrazione vince la resistenza opposta dalla rigidità delle lamine, queste collidono in un contatto chiuso. Si riseparano, poi, per effetto della loro stessa elasticità.
Sensori di prossimità a ultrasuoni
Questi sensori (similmente a un sonar) rilevano la distanza misurando il tempo che intercorre tra l’emissione di un ultrasuono e la ricezione dello stesso, una volta riflesso dal corpo posto in prossimità del sensore stesso.
Interruttori fotoelettrici (o fotocellule)
Sono sensori diffusamente impiegati per il rilevamento di oggetti senza contatto fisico. Sono sempre costituiti da una coppia di elementi: un emettitore di luce e un ricevitore, a volte temporizzato, che controlla il segnale elettrico in uscita. Gli interruttori fotoelettrici a impulso buio si azionano quando il fascio di luce prodotto dall’emettitore viene intercettato da un corpo estraneo; gli interruttori fotoelettrici a impulso luce, invece, agiscono quando il fascio di luce prodotto dall’emettitore raggiunge il ricevitore.
Sensori per il controllo di livello
Questi sensori controllano il livello di un liquido attraverso diversi meccanismi. I sensori a galleggiamento si azionano quando il liquido controllato, raggiunto un determinato livello, sposta un galleggiante cui è connesso meccanicamente un contatto ON/OFF. I sensori di tipo conduttivo sfruttano, invece, la capacità di conduzione elettrica del liquido controllato, attraverso elettrodi disposti nel recipiente contenitore.
Interruttori di pressione (o pressostati)
Diffusi nei sistemi elettropneumatici, questi sensori traducono un segnale pneumatico (la pressione) in un segnale elettrico. Quando la pressione posta a controllo raggiunge il valore previsto nella taratura del sensore, una membrana si deforma fino ad azionare l’interruttore che genere il segnale elettrico di uscita.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale dei sensori negli impianti automatizzati?
- Quali sono le due categorie principali di sensori?
- Come funzionano i sensori di prossimità di tipo induttivo?
- In che modo gli interruttori fotoelettrici rilevano gli oggetti?
- Qual è il principio di funzionamento degli interruttori di pressione?
I sensori rilevano le grandezze fisiche e le convertono in segnali elettrici per i circuiti di controllo.
I sensori si dividono in sensori a soglia, che generano segnali ON/OFF, e trasduttori, che producono segnali continui proporzionali alla grandezza misurata.
Questi sensori generano un campo magnetico e rilevano corpi metallici quando attraversano il campo, attivandosi oltre una certa soglia.
Utilizzano una coppia di elementi, un emettitore di luce e un ricevitore, per rilevare oggetti senza contatto fisico, attivandosi quando il fascio di luce viene interrotto o raggiunge il ricevitore.
Questi sensori convertono la pressione in un segnale elettrico, attivandosi quando la pressione raggiunge il valore di taratura, deformando una membrana che aziona l'interruttore.