Concetti Chiave
- Il motore passo passo ruota di un angolo fisso per ogni segnale di comando ed è utilizzabile in sistemi di controllo ad anello aperto.
- Offre precisione e versatilità, senza parti soggette ad usura, ma richiede circuiti di azionamento complessi.
- È ampiamente impiegato in periferiche e robotica, suddividendosi in tipi a magnete permanente, a riluttanza variabile, e ibridi.
- Il motore a magnete permanente è il più comune, mentre l'ibrido è scelto per prestazioni elevate.
- Gli angoli di rotazione comuni variano da 1,8° a 15°, con frequenze che possono superare i 2000 passi al secondo.
Il motore passo passo è un attuatore che, pilotato da segnali elettrici digitali, ruota di un angolo fisso, chiamato passo, ad ogni commutazione dei segnali di comando.
Nel suo ciclo operativo può trovarsi in tre condizioni diverse: disattivato, attivato ma fermo, in rotazione.
Esso è estremamente versatile e preciso ed ha il grosso vantaggio di poter essere usato in sistemi di controllo ad anello aperto, cioè senza anello di reazione.
Un altro vantaggio rispetto al motore in corrente continua, consiste nella maggior robustezza, non avendo parti soggette ad usura come le spazzole.
Gli svantaggi sono costituiti dalla maggior complessità dei circuiti di azionamento e da un rapporto potenza/volume più sfavorevole.
I motori passo-passo sono molto usati nelle periferiche degli elaboratori e nell'azionamento dei robot.
Costruttivamente si suddividono in motori a magnete permanente, a riluttanza variabile, e ibridi.
Il tipo di motore più usato è quello a magnete permanente.
I valori più comuni del passo di rotazione sono 1,8°, 3,6°, 7,5°, 9°, 15°.
La frequenza dei passi può raggiungere valori elevati, anche oltre gli 800 passi al secondo, ed arrivare in certi motori fino a 2000 passi per secondo.