Concetti Chiave
- La professione di fede, shahada, afferma l'Unicità di Dio e la veridicità della Profezia di Muhammad, costituendo la base dei principi dogmatici islamici.
- La preghiera, salat, è un atto di culto canonico svolto cinque volte al giorno, richiedendo intenzione e abluzione, e viene guidata da un imam durante le preghiere comuni.
- L'elemosina, zakat, è un obbligo finanziario che promuove la solidarietà sociale, sostenendo i bisognosi e contribuendo a opere pubbliche, equiparata a un atto di adorazione.
- Il digiuno, sawn, durante il Ramadan, implica l'astensione diurno da cibo, bevande e rapporti sessuali, rappresentando autodisciplina e devozione a Dio.
- Il pellegrinaggio, hajj, alla Mecca è un obbligo sacro da compiere almeno una volta nella vita, coinvolgendo rituali specifici e promuovendo la pace e la spiritualità.
La professione di fede
Sono cinque atti del culto che hanno valore giuridico.
• Professione di fede – shahada
È la testimonianza o attestazione che “non vi è altro dio al di fuori di Dio e Muhammad è l’Inviato di Dio” (la ilah illa Allah wa Muhammad Rasul Allah). Sottolinea i due principi dogmatici fondamentali si cui si regge la fede: l’Unicità di Dio e la veridicità della Profezia di Muhammad. Il messagio del Profeta è incentrato fondamentalmente sull’Unità e la trascendenza della divinità, così come al rivelazione che Dio ha concesso all’uomo è stata veicolata nel corso della storia da numerosi profeti di cui Muhammad è il sigillo.
A partire dalla professione di fede discendono le implicazioni sociali e antropologiche degli altri quattro pilastri.
• La preghiera – salat
La preghiera canonica
La preghiera canonica e legale, che si differenzia dalla preghiera soggettiva e individuale non regolamentata dalla Legge (du’a). Un atto di culto imposto cinque volte al giorno e in orari ben determinati (alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto, notte). Si volge nella direzione della moschea sacra di Mecca (qibla). L’orante comincia la preghiera recitando la formula rituale Allahu akbar (Dio è il più grande) e quindi la prima sura del Corano, la Aprente (Fatiha). Ad essa si aggiungono alcuni altri versetti a scelta dell’orante. Poi dei precisi atti fisici. Sono tutti atti che formano una frazione della preghiera, la rak’a.
Due sono le precondizioni per la preghiera: l’intenzione (niyya) del credente di essere ben consapevole e convinto di quello che fa; la abluzione (wudu’). In alcune circostanze la Legge autorizza a recitare insieme più di una preghiera. Se la preghiera si svolge in comune (come, obbligatoriamente, quella del mezzogiorno del venerdì) è necessario che vi sia un imam che la guidi e indichi il corretto ordine dei movimenti, pronunciando anche un sermone (khutba). I credenti sono chiamati alla preghiera da un appello (adhan) pronunciato da un mu’adhdhin. La preghiera comune è un’occasione di incontro e un’opportunità di fare conoscenza e di intrattenersi negli affari di questo mondo, così come nelle cose della religione.
• L’elemosina – zakat
Anche in questo caso si differenzia da quella libera, individuale e volontaria (sadaqa), che è comunque particolarmente gradita a Dio. Un atto cultuale di carattere finanziario che l’Islam impone affinchè i ricchi vengano in aiuto ai bisognosi e contribuiscano alla realizzazione di opere di utilità pubblica. Il valore etico della zakat fa sì che venga considerata alla stregua di un atto di adorazione. Inoltre proteggerebbe il cittadino nelle sue libertà e nel suo diritto al lavoro e al guadagno, così come garantirebbe nell’ambito sociale i diritti alla solidarietà e al contributo del cittadino benestante. Il concetto che il cittadino può pretendere diritti nei confronti della società, e viceversa.
• Il digiuno – sawn
Avviene durante il mese di Ramadan, mese particolarmente sacro perché in esso sarebbe stato rivelato il Libro santo. Consiste, dall’alba al tramonto, nella proibizione di bere, mangiare e avere rapporti sessuali. Oltre a essere un tributo di adorazione nei confronti di Dio, è considerato da lacuni come una prova di autodisciplina e di asservimento dei desideri e delle passioni. Molti cittadini benestanti offrono di sera l’iftar, il pasto che segna la fine della giornata di privazioni, ai più poveri.
• Il pellegrinaggio – hajj
Alla Santa Casa di Mecca, un obbligo da compiere almeno una volta nella vita, durante il mese di dhu’l-hijja. Esiste anche un pellegrinaggio minore (‘umra), che si può effettuare in qualsiasi periodo dell’anno. Ha un profondo valore sacrale che riguarda tanto la sacertà dei luoghi dove lo si effettua, quanto la sacertà dei tempi in cui lo si effettua: il mese del pellegrinaggio è un mese sacro, così come sono sacri i giorni del viaggio alla Santa Casa, e in essi devono sospendersi tutte le guerre e contese, bisogna allontanarsi da ogni male per prendere coscienza dell’autentico ruolo che gli uomini svolgono sulla Terra e del loro intimo rapporto con Dio. I riti sono i seguenti:
a. Pronunciare l’intenzione (niyya) e porsi in stato di sacralizzazione (ihram)
b. Settuplice cumambulazione in senso antiorario intorno alla Ka’ba
c. La “corsa” tra le due collinette di Safa e Marwa
d. Viaggio verso la pianura di ‘Arafa fermandosi per la preghiera nella località intermedia di Minà
e. Ritorno a Minà, dove si compie il rito della “lapidazione del demonio” (lancio di sette pietruzze contro totem simboleggianti Satana)
f. Sacrificio di animali e distribuzione della loro carne ai poveri
g. Giorni di festa durante i quali il digiuno è proibito.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della professione di fede (shahada) nell'Islam?
- Quali sono le caratteristiche principali della preghiera (salat) nell'Islam?
- In che modo l'elemosina (zakat) differisce dalla sadaqa nell'Islam?
- Qual è il significato del digiuno (sawn) durante il mese di Ramadan?
- Quali sono i riti principali del pellegrinaggio (hajj) alla Mecca?
La professione di fede (shahada) è la testimonianza che "non vi è altro dio al di fuori di Dio e Muhammad è l’Inviato di Dio", sottolineando l'Unicità di Dio e la veridicità della Profezia di Muhammad. È il fondamento della fede islamica.
La preghiera (salat) è un atto di culto canonico e legale, imposto cinque volte al giorno in orari specifici, rivolto verso la moschea sacra di Mecca. Richiede l'intenzione (niyya) e l'abluzione (wudu’), e può essere svolta in comune con la guida di un imam.
L'elemosina (zakat) è un atto cultuale obbligatorio di carattere finanziario, mentre la sadaqa è libera e volontaria. La zakat è imposta per aiutare i bisognosi e contribuire a opere pubbliche, ed è considerata un atto di adorazione.
Il digiuno (sawn) durante il mese di Ramadan è un atto di adorazione che consiste nell'astenersi da bere, mangiare e avere rapporti sessuali dall'alba al tramonto. È visto come una prova di autodisciplina e un tributo a Dio.
I riti principali del pellegrinaggio (hajj) includono la pronuncia dell'intenzione (niyya), la circumambulazione della Ka’ba, la corsa tra Safa e Marwa, il viaggio verso ‘Arafa, la lapidazione del demonio a Minà, il sacrificio di animali e la celebrazione di giorni di festa.