Concetti Chiave
- Edgar Lee Masters, nato nel 1869, era un avvocato di Chicago con la passione per la poesia, noto per "L'antologia di Spoon River".
- Pubblicata nel 1915, "L'antologia di Spoon River" ottenne un successo immediato grazie ai suoi componimenti ispirati alle lapidi di un cimitero del Midwest.
- Le poesie rivelano la vita quotidiana e le ipocrisie della provincia americana, offrendo una microstoria della società tra Ottocento e Novecento.
- Masters adotta un approccio distaccato, permettendo ai defunti di raccontare la loro verità, senza giudicare, in un mondo spesso crudele e insensibile.
- Dopo un periodo di oblio, l'opera di Masters ha ritrovato interesse negli anni Settanta, specialmente tra i lettori europei.
Edgar Lee masters nacque nel 1869 e crebbe nell'Illinois, visse a Chicago praticando la professione di avvocato, anche se il suo più ardente desiderio fu quello di affermarsi come poeta. Nel 1915 pubblicò L'antologia di Spoon River (una raccolta di poesie funebri, cui fa da sfondo la grande provincia americana), ottenendo un successo immediato e clamoroso. Dopo l'insuccesso de La nuova Spoon River (1924) e della discussa biografia L'uomo Lincoln (1931) , Masters fu praticamente dimenticato , sino a ritrovare una nuova stagione di entusiastico interesse, soprattutto nel lettori europei , a partire dagli anni Settanta.
In versi appena ritmati, L'antologia di Spoon River allinea suggestivi componimenti ispirati dalle lapidi del cimitero di una piccola città del Midwest: una sorta di microstoria in frammenti della provincia americana tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo. Le voci dei morti che "dormono sulla collina" danno vita a dolenti e struggenti quadri di vita quotidiana, svelando le ipocrisie dei potenti , le falsità degli amanti, le angosce dei giusti , in un mondo sovente insensibile e crudele dove la rispettabilità degli antichi codici morali è andata per sempre smarrita.
Nell'opera il poeta immagina di visitare il cimitero della città di Spoon River . Le iscrizioni mortuarie sulle tombe costituiscono l'occasione per una serie di soliloqui in cui i defunti narrano la vera realtà della loro vita. Ne
emerge una lunga sfilata di personaggi, perlopiù connotati da rimpianti, racconti, meschinerie. Masters non giudica ; al contrario , mantiene un atteggiamento di distacco equilibrio. Ne risulta un'opera ricca e interessante , che nega l'esistenza della verità assoluta, affermando che l'unica certezza è la desolazione della vita umana, perlopiù squallida e solo in parte alleviata da rari affetti e modeste rivalse.
