DARK_DRAGON
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Concetti Chiave

  • La morte è riflessa come un sonno meno doloroso, consolato dal pianto dei vivi e dal ricordo delle esperienze terrene.
  • Il tempo e l'oblio sono forze che cancellano e trasformano tutto, comprese le tombe e le memorie degli uomini.
  • L'illusione di una vita oltre la morte è un conforto per i vivi, mantenendo viva la memoria attraverso il culto delle tombe.
  • Il legame d'amore e d'affetto tra vivi e morti è considerato un dono divino che consente una sorta di sopravvivenza spirituale.
  • La terra che accoglie il defunto diventa un luogo sacro che preserva le reliquie dalle intemperie e dal disprezzo umano.

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne

confortate di pianto è forse il sonno

della morte men duro? Ove più il Sole

per me alla terra non fecondi questa

bella d'erbe famiglia e d'animali,

e quando vaghe di lusinghe innanzi

a me non danzeran l'ore future,

nè da te, dolce amico, udrò più il verso

e la mesta armonia che lo governa,

nè più nel cor mi parlerà lo spirto

delle vergini Muse e dell'amore,

unico spirto a mia vita raminga,

qual fia ristoro a' di perduti un sasso

che si distingua le mie dalle infinite

ossa che in terra e in mare semina morte?

Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,

ultima Dea, fugge i sepolcri; e involve

tutte cose l'obblio nella sua notte;

e una forza operosa le affatica

di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe

e l'estreme sembianze e le reliquie

della terra e del ciel traveste il tempo.

Ma perchè pria del tempo a sè mortale

invidierà l'illusion che spento

pur lo sofferma al limitar di Dite?

Non vive più ei forse anche sotterra, quando

gli sarà muta l'armonia del giorno,

se può destarla con soavi cure

nella mente de' suoi? Celeste è questa

corrispondenza d' amorosi sensi,

celeste dote è negli umani; e spesso

per lei si vive con l'amico estinto

e l'estinto con noi, se pia la terra

che lo raccolse infante e lo nutriva,

nel suo grembo materno ultimo asilo

porgendo, sacre le reliquie renda

dall'insultar de' nembi e dal profano

piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,

e di fiori odorata amica

le ceneri di molli ombre consoli.

Foscolo, Ugo - All'ombra de' cipressi e dentro l'urne articolo

Indice

  1. Riflessioni sulla Morte
  2. Il Tempo e l'Oblio
  3. Vita oltre la Morte

Riflessioni sulla Morte

All'ombra dei cipressi e nei sepolcri bagnati dal pianto consolatore dei vivi, forse la morte è men dolorosa? Quando, per me che sarò morto, il sole non genererà più la vita sulla terra e quando il futuro non mi attirerà più con le lusinghe della speranza, nè da te, o caro Pindemonte, asolterò i doci e malinconici versi e non sentirò più conforto l'ispirazione della poesia e dell'amore, unica consolazione alla mia vita esule, quale conforto potrà darmi per la vita perduta una lapide che distingua le mie ossa dalle numerose, infinite ossa degli altri dimmeminate dalla morte in terra e in mare?

Il Tempo e l'Oblio

è propio vero, o Pindemonte! Anche la Speranza abbandona le tombe; l'oblio cancella ogni cosa con il suo moto perenne; e il tempo modifica l'uomo, le tombr, le sue spoglie e quanto resta di precendenti trasformazioni della materia in terra e in cielo.

Ma, perchè l'uomo dovrebbe ancor prima di morire negarsi l'illusione che anche dopo che sarà morto, indugerà ancora alle soglie dell'oltretomba?

Vita oltre la Morte

Non vive l'uomo forse idealmente sottoterra, quando non eisterà più per lui la bellezza armoniosa dell'universo, se può risvegliare nei suoi cari, mediante il culto della tomba, l'illusione che egli vive ancora? Il rapporto d'affetti e il vincolo d'amore fra morti e vivi è un dono divino e soprannaturale, in quanto fa sopravvivere l'uomo oltre i limiti dell'esistenza terrena; per mezzo di questa corrispondenza di affetti si continua a vivere con l'amico estinto e l'estinto continua a far sentire a noi la sua presenza se la terra che lo accolse da bambino e lo nutri, offrendogli l'estremo tifugio della tomba, ne salva e ne preserva i resti mortali dalla furia delle intemperie e da chi non ha sacro quel culto, e una lapide ne ricorda il nome, e un albero ne consola le ceneri con le sue confortevoli e profumate ombre.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del testo?
  2. Il testo riflette sulla morte, il tempo, l'oblio e la possibilità di una vita oltre la morte attraverso il ricordo e l'affetto dei vivi.

  3. Come viene descritta la morte nel testo?
  4. La morte è descritta come meno dolorosa all'ombra dei cipressi e nei sepolcri bagnati dal pianto dei vivi, ma anche come un evento che porta all'oblio e alla trasformazione nel tempo.

  5. Qual è il ruolo del tempo e dell'oblio secondo il testo?
  6. Il tempo e l'oblio cancellano ogni cosa, trasformano l'uomo e le sue tombe, e modificano le sembianze e le reliquie della terra e del cielo.

  7. Cosa suggerisce il testo riguardo alla vita oltre la morte?
  8. Il testo suggerisce che l'uomo può continuare a vivere idealmente attraverso il ricordo e l'affetto dei suoi cari, mantenendo un legame d'amore che supera i limiti dell'esistenza terrena.

  9. Qual è l'importanza del culto della tomba secondo il testo?
  10. Il culto della tomba è importante perché permette di mantenere viva l'illusione che il defunto continui a vivere nei cuori dei suoi cari, preservando i suoi resti mortali e il suo ricordo.

Domande e risposte

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